Lanciata a Parigi la European Quality Charter of Internships. Melandri, Ichino, Mosca, Vaccaro e Simoncini i primi politici italiani a sostenerla

redazione

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Scritto il 14 Dic 2011 in Notizie

Si chiude oggi a Parigi la conferenza internazionale sull'occupazione giovanile organizzata dallo European Youth Forum, stagecon un panel tutto dedicato alla tematica dello stage e con il lancio della European Quality Charter of Internships and Apprenticeships - una sorta di Carta dei diritti dello stagista europea che riassume i criteri fondamentali per realizzare stage di qualità e tenere i giovani alla larga dallo sfruttamento.

La direttrice della Repubblica degli Stagisti Eleonora Voltolina, protagonista del panel sui tirocini, ha anche annunciato in anteprima i nomi dei politici italiani che hanno già scelto di sottoscrivere e sostenere la Charter.

Si tratta di quattro parlamentari e un assessore regionale, tutti molto impegnati sui temi dell'occupazione giovanile: Giovanna Melandri, già ministro delle politiche giovanili; Pietro Ichino, primo firmatario di un progetto di riforma del mercato del lavoro nel senso della flexsecurity e dell'abolizione dei contratti precari; Alessia Mosca e Guglielmo Vaccaro, promotori della legge Controesodo che incentiva il rientro in Italia dei laureati fuggiti all'estero; e Gianfranco Simoncini, che nella sua Toscana ha dato avvio al progetto «Giovani sì» (con un fondo di 30 milioni a sostegno di tirocini che rispettino il «Protocollo di qualità» sottoscritto da Regioni, parti sociali e associazioni datoriali) e che sta lavorando a una legge regionale che, prima in Italia, introdurrebbe l'obbligo di erogare agli statisti un minimo di rimborso spese.

La Quality Charter è un documento elaborato dallo European Youth Forum [nella foto, il vicepresidente Luca Scarpiello durante un momento dell'evento] insieme a un gruppo di associazioni ed enti - tra cui la Repubblica degli Stagisti è l'unica realtà italiana - e focalizzato a indirizzare una policy europea rispetto al tema dei tirocini e dei periodi di formazione "on the job". stageMessa a punto sotto la guida della più giovane europarlamentare europea, la danese Emilie Turunen, la Charter ha l'obiettivo di sensibilizzare Parlamento e Commissione Ue e convincerli a mettere questo tema nella loro agenda - e sopratutto a spingere gli Stati membri a elaborare normative nazionali in linea con questi standard.

Il primo punto fondamentale è che lo stage non debba essere usato per sostituire posizioni di lavoro dipendente: in molti paesi europei, in primis l'Italia, questo problema è concreto, e ogni giorno vi sono aziende che da una parte sopprimono posizioni lavorative e dall'altra coprono quelle stesse posizioni attraverso tirocinanti che non possono rivendicare alcun diritto. La Charter dice anche che i progetti formativi dovrebbero sempre rispettare la formazione pregressa degli stagisti: purtroppo infatti il numero di giovani laureati e addirittura a volte "masterizzati" a cui vengono proposti stage anche per imparare mansioni di basso profilo è in continuo aumento. Altri tre punti chiave sono che questo tipo di esperienze formative debbano essere svolte essenzialmente durante i periodi di studio, e non dopo; che la durata massima debba essere limitata; e che ogni Paese monitori in maniera capillare l'attivazione, lo svolgimento e l'esito di tutti gli stage.

stageNella Quality Charter però il punto più importante è quello relativo ai soldi: essa sancisce e suggerisce che gli stage non debbano mai essere gratuiti. Nello specifico, il testo divide gli stage «as part of higher education» (cioè quelli che noi in Italia definiremmo "curriculari") da quelli fatti dopo la fine del percorso di studi, e per quelli curriculari parla del «right to receive reimbursement of costs incurred during the internship or right to receive food, housing, and public transportation tickets instead». Spese vive, cibo, alloggio, trasporti pubblici: insomma il minimo indispensabile perchè lo stagista non vada a rimetterci.

Per quanto riguarda invece gli stage fatti al di fuori dei percorsi formativi, bisogna premettere che la Charter li disincentiva fortemente («internships taking place outside/after formal education should ideally not exist») perchè vanno a riguardare persone ormai non più giovanissime. Però considerando che in effetti esistono e che non si possono cancellare, per questi stagisti più anziani si chiede la garanzia di una «decent remuneration not below the EU poverty line of 60 % median income or national minimum wage, if more favourable [and] reimbursement of costs incurred during the internship».

La Quality Charter pone particolare attenzione alla questione dei soldi perché la gratuità degli stage costituisce una barriera all'accesso alla formazione. Solo chi ha i mezzi per superarla, cioè una famiglia abbiente, può accedere a queste esperienze formative; e risulta respingente e insuperabile per chi non ha questi mezzi, o l'incredibile motivazione di fare un lavoro (per esempio il cameriere la sera) per mantenersi. Di fatto pertanto gli stage gratuiti si configurano come una nuova frontiera di classismo: solo chi è ricco può accedervi, e arricchire il proprio cv, e di conseguenza renderlo più appetibile per le imprese. Ecco perchè bisogna contrastarli in tutti i modi, anche in quei casi - ce ne sono - in cui essi garantiscano un buon livello formativo: perchè sono riservati a chi ha paracaduti familiari, e lasciano irrimediabilmente fuori gli altri, configurandosi come l'ennesimo elemento di immobilità sociale del nostro mercato del lavoro in ingresso.

Il cammino della European Quality Charter of Internships and Apprenticeships è appena cominciato: per appoggiarlo si può likare la fan page su Facebook e sopratutto coinvolgere i propri politici di riferimento, le organizzazioni sindacali e non profit, ogni singolo ente della società civile, nel sostegno attivo a questa iniziativa.

Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
- A Parigi la conferenza internazionale sull'occupazione giovanile promossa dallo European Youth Forum: intervista al vicepresidente Luca Scarpiello
- Emilie Turunen, pasionaria dei diritti degli stagisti al Parlamento europeo: «L'Italia è fra i Paesi messi peggio»
- Parlamento europeo, risoluzione contro i tirocini gratis e le aziende che sfruttano gli stagisti

E anche:
- Stagisti a zero euro, no grazie: ecco perchè vietare il rimborso spese per legge sarebbe ingiusto e controproducente

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