Una nuova legge sui tirocini curricolari viene presentata oggi alla Camera dei deputati. Primo firmatario è Massimo Ungaro, eletto lo scorso marzo nelle fila del PD nella circoscrizione estero: un “cervello in fuga” che ha lavorato dieci anni a Londra e che ora, in Parlamento, focalizza il suo impegno sul tema dei giovani.
L’aveva promesso all’evento “Best Stage”, Ungaro, che si sarebbe fatto portavoce delle istanze degli stagisti, collaborando con la Repubblica degli Stagisti per stilare una proposta di legge per aggiornare il quadro normativo degli stage curricolari, quelli svolti durante il percorso di studi. 200mila giovani - il numero preciso non esiste, la stima è nostra - che ogni anno si ritrovano a fare tirocini, spesso obbligatoriamente previsti dai piani di studi, per completare il proprio percorso formativo, e che però hanno da cinque anni molte meno tutele dei loro “colleghi” extracurricolari. Una situazione di discriminazione intollerabile, che verrebbe sanata se questa proposta di legge vedesse la luce.
Nel testo di Ungaro vi sono alcune novità molto importanti. Innanzitutto uno stop pressoché definitivo agli stage gratuiti: si propone di rendere obbligatorio anche per i tirocinanti curricolari quello che già esiste per gli extracurricolari, e cioè una indennità mensile minima garantita. La cifra minima è fissata in 350 euro al mese e diventerebbe un diritto per tutti i tirocini di durata superiore alle 160 ore, cioè un mese.
La seconda novità riguarda la durata massima degli stage, che scenderebbe a tre mesi per gli stage che mirano a far apprendere mansioni prevalentemente manuali o meramente esecutive e a sei mesi per gli stage per mansioni di concetto.
Viene poi vietato di lasciare soli gli stagisti, «nemmeno per brevi periodi» recita il testo della proposta di legge: «il tutor o altra persona regolarmente impiegata presso il soggetto promotore deve essere sempre presente all'interno del luogo di lavoro dove lo stagista è impegnato a svolgere il tirocinio». Stop quindi agli stagisti “abbandonati” e caricati di eccessive responsabilità.
Molte tutele e garanzie introdotte tra il 2012 e il 2014 dalle leggi regionali a favore dei tirocinanti extracurricolari vengono poi estese anche ai tirocinanti curricolari, come il divieto di sostituire il personale in malattia, maternità, ferie o assente per sciopero.
Per la prima volta viene promossa attivamente la modalità di tirocinio part-time, molto adatta a conciliare una formazione “on the job” con gli impegni universitari: se l’impegno orario settimanale richiesto al tirocinante è abitualmente identico all’orario di lavoro standard previsto per un cosiddetto “tempo pieno”, e cioè 36-40 ore settimanali, il testo propone che «qualora lo stagista esprima la preferenza di un tirocinio part-time per un numero di ore settimanali inferiore (comunque non meno di 20), tale richiesta deve essere accolta dai soggetti promotore e ospitante».
L’ultima novità è un dettaglio tecnico, da addetti ai lavori, che però ha un risvolto di enorme importanza per tutti: Ungaro propone di ripristinare, dopo 11 anni, l’obbligo di comunicare ufficialmente l’avvio dei tirocini curricolari attraverso la cosiddetta CO, comunicazione obbligatoria. Perché questo è così importante? Perché ad oggi non è possibile tracciare e mappare i tirocini curricolari: la situazione è talmente opaca che nemmeno se ne conosce il numero complessivo. Se però i tirocini curricolari rientreranno nel radar delle Comunicazioni obbligatorie, sarà possibile monitorarli e produrre ogni anno un report, similmente a quanto accade per gli extracurricolari, dando conto dell’utilizzo di questo strumento secondo parametri oggettivi e incontrovertibili.
Oggi la proposta di legge viene presentata a Montecitorio, con la presenza anche della fondatrice della Repubblica degli Stagisti Eleonora Voltolina che ha collaborato attivamente alla stesura del testo. Ma ovviamente non è che l'inizio del percorso. La speranza è che i diritti degli stagisti trovino un sostegno bipartisan, e che altri deputati, appartenenti anche a schieramenti diversi dal PD, scelgano di appoggiare questa proposta e di evitare che finisca in un cassetto, permettendole di procedere nell’iter parlamentare.
Community