L'università italiana si apre al digitale: grazie a EduOpen formazione e aggiornamento alla portata di tutti

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 11 Lug 2016 in Notizie

formazione digitale Università

Con un ritardo non indifferente rispetto a quanto accade oltreoceano, l’università italiana può finalmente festeggiare la prima piattaforma mooc che potrebbe rivoluzionare il modo di fare aggiornamento e alta formazione. Si tratta di Eduopen, una piattaforma creata da 14 atenei pubblici italiani in collaborazione con il ministero dell’istruzione, che ne ha sostenuto e finanziato la creazione con i consorzi Cineca e Garr.

L’università di Foggia svolge il ruolo di ateneo capofila e coordina il network insieme al consorzio EduNova, il centro interateneo che aggrega le università di Modena e Reggio Emilia, di Ferrara e di Parma nato a febbraio 2012. Oltre a queste quattro università, fanno parte del progetto gli atenei di Genova, di Perugia, del Salento, di Catania oltre alla Bicocca di Milano, la Libera università di Bolzano, Ca’ Foscari di Venezia, l’università Politecnica delle Marche, l’Aldo Moro e il Politecnico di Bari.

L’obiettivo è quello di offrire a tutti gratuitamente l’opportunità di seguire percorsi formativi digitali di alta qualità. Nel resto del mondo le più importanti università lo fanno già dal 2008, grazie proprio ai mooc, cioè ai massive open online courses (i corsi online aperti a tutti). Da noi si raggiunge questo traguardo così tardi probabilmente per la grande diffidenza che gli atenei pubblici hanno sempre avuto nei confronti dei corsi online, in Italia erogati dalle università telematiche private. Che in questo senso si sono sviluppate rispondendo a una domanda del mercato, l’apprendimento online, con costi spesso molto elevati per gli studenti.

E invece EduOpen (nella foto sotto il team) è proprio qui che farà la differenza. Perché consentirà una formazione superiore e long life senza far spendere soldi agli iscritti, o facendone spendere pochissimi. La frequenza, quindi, è aperta e gratuita per tutti e al termine del corso si possono ottenere vari livelli di certificati: dall’attestato di partecipazione (sempre disponibile) ai crediti formativi universitari. Se l’attestato viene rilasciato gratuitamente, per ottenere i crediti universitari o un certificato verificato bisogna, invece, fare un esame o una prova al termine del corso e un versamento di un contributo di 50 euro.

La piattaforma offre due tipi di corsi: quelli più essenziali, che hanno una durata media tra le tre e le cinque settimane e i “pathways”, ovvero dei percorsi più lunghi che possono portare all’acquisizione di crediti formativi universitari. Inizialmente il catalogo comprendeva una settantina di corsi, adesso, vista anche la pausa estiva delle università, quelli che si possono seguire sono 36, mentre altri quattro sono in partenza a settembre e di questi è possibile fare la preiscrizione. Si va dai corsi di matematica per principianti al corso di data mining, dalle lezioni per imparare l’inglese ai fondamenti di informatica.   

Tutti i corsi sono distribuiti in creative commons, il che significa che non hanno diritti d’autore e possono essere riprodotti con il solo obbligo di citare la fonte. E i potenziali destinatari non sono solo le persone desiderose di avere un’informazione universitaria o i professionisti che vogliono aggiornarsi su alcune tematiche. Perché come ha spiegato il professor Pierpaolo Limone, delegato alla didattica e all’e-learning dell’università di Foggia durante la conferenza stampa nazionale di presentazione del progetto «Via via copriremo tutte le discipline di base insegnate nei nostri dipartimenti e quindi i mooc svolgeranno anche una funzione di orientamento alla scelta universitaria. Sarà possibile frequentare dei corsi mentre si è ancora iscritti agli ultimi anni della scuola superiore, sostenere un esame e acquisire dei crediti formativi da spendere poi nella carriera universitaria».

EduOpen «mira a creare una rete nazionale e internazionale di creatività e innovazione nel settore didattico e tecnologico e ritiene l’open education una sfida per la formazione universale delle università nel contemporaneo contesto culturale». Per seguire i corsi basta registrarsi al portale o accedere con le proprie credenziali, se si è già uno studente universitario, consultare il catalogo e seguire il corso che più si adatta alle proprie esigenze.

Il progetto è stato finanziato dal ministero dell’istruzione con 100mila euro attraverso il decreto ministeriale del novembre 2014 ed è stato lanciato nell’aprile 2016, grazie anche a investimenti di cofinanziamento degli atenei che aderiscono al piano. La sfida, quindi, è appena all’inizio e con l’avvio del nuovo anno accademico, dopo l’estate, si avrà il vero banco di prova. Anche se al momento già si possono festeggiare gli oltre 7mila iscritti.

C'è sicuramente ancora molta strada per aumentare l’accesso alla formazione per gli italiani; ma questo progetto sembra essere un buon inizio verso l’apertura della conoscenza a tutti e l’interattività degli atenei.


Marianna Lepore

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