Marianna Lepore
Scritto il 03 Dic 2019 in Notizie
carriera militare esercito forze armate indipendenza economica
La Repubblica degli Stagisti continua ad approfondire il tema dei concorsi pubblici per entrare a far parte delle Forze armate italiane. Il prossimo in scadenza è il bando per 7mila volontari in ferma prefissata (VFP 1) nell’Esercito italiano, concorso suddiviso in quattro blocchi di incorporamento con scadenze differenziate: la prima è mercoledì 18 dicembre.
La selezione rientra tra le 12mila nuove assunzioni e concorsi che riguardano Guardia di Finanza, Polizia, Polizia Penitenziaria, Carabinieri e Vigili del Fuoco e che consentiranno nei prossimi mesi un ringiovanimento della forza lavoro.
Al bando possono partecipare i nati dal 18 dicembre 1994 al 18 dicembre 2001, quindi chi ha tra i 18 e i 25 anni. È necessario, poi, avere la cittadinanza italiana e aver conseguito il diploma di istruzione secondaria di primo grado, l’ex scuola media inferiore. Nel caso di titolo conseguito all’estero è necessario essere in possesso dell’equipollenza.
Il volontario in ferma prefissata è un militare che presta servizio per un anno nell'Esercito, nella Marina o nell'Aeronautica ed è una figura introdotta con la legge 226 del 2004, che ha stabilito la sospensione del servizio di leva. Questo reclutamento, quindi, consente il primo passo verso una carriera militare.
Il primo dei quattro blocchi di incorporamento è per 1.750 posti, con incorporazione prevista nel mese di giugno 2020. Per gli altri blocchi le scadenze saranno dal 24 febbraio al 24 marzo 2020, dal 19 maggio al 17 giugno 2020 e dal 2 settembre al 1° ottobre 2020. I 1.750 posti saranno così suddivisi: 1.655 per incarico o specializzazione assegnato dalla forza armata, 20 per elettricista infrastrutturale, 20 per idraulico infrastrutturale, 20 per muratore, 10 per fabbro, 20 per falegname, 3 per meccanico di mezzi e piattaforme, 2 per operatore equestre.
Requisito per accedere, dunque, è il diploma di scuola media inferiore, ma chi ha il diploma di maturità o una laurea non è escluso dalla selezione. Anzi, avrà diritto a dei punteggi aggiuntivi in fase di valutazione dei titoli di merito, come specificato nell’allegato A del bando. Il diploma di istruzione secondaria di secondo grado dà, infatti, diritto dai cinque agli otto punti in più, a seconda della votazione riportata. Se, invece, si è in possesso di una laurea triennale i punti aggiuntivi – non cumulabili con quelli della maturità – sono dieci, che salgono a dodici se la laurea in possesso è magistrale o specialistica.
Il concorso è molto ambito, quindi la competizione è piuttosto alta: basti pensare che dal 2015 a oggi per i cinque bandi annuali, suddivisi in quattro blocchi di immissione (dal prossimo anno diventeranno tre) che ricercavano complessivamente oltre 45mila 600 volontari, la media annua di domande è stata di 60mila, di cui poco più del 16 per cento di donne, dato al momento in crescita. Il che significa che per oltre 45mila posti sono arrivate circa 300mila domande.
Ma perché un giovane dovrebbe decidere di fare il volontario in ferma prefissata nell’Esercito? «Perché è il primo passo per costruirti un futuro solido» risponde il sito: «Perché avrai un’indipendenza economica immediata, perché vivrai un’esperienza formativa fuori dal comune che ti consentirà di essere pronto ad affrontare sia la carriera militare che una professione civile».
Un aspetto non di poco conto, infatti, è proprio la retribuzione: i volontari ricevono circa 1.050 euro al mese a partire dal primo giorno di ferma, con una maggiorazione di 50 euro mensili per i VFP1 che sceglieranno di prestare servizio nei reparti alpini e sono previsti i contributi previdenziali validi a fini pensionistici. Al termine della ferma di un anno, poi, i volontari possono concorrere per l’immissione nella ferma quadriennale VFP4 delle Forze Armate, di cui come VFP1 sono unici destinatari, o nelle carriere iniziali delle forze di polizia. E se dovessero risultare idonei ma non vincitori di concorso per VFP4 potranno essere ammessi a domanda e nel limite dei posti disponibili a due successivi periodi di rafferma della durata di un anno ciascuno.
Ai volontari in ferma prefissata che lasciano la Forza Armata senza demerito, poi, sono riservati il 30 per cento di posti nelle assunzioni delle Pubbliche amministrazioni, il venti per cento nei concorsi per l’accesso alle carriere iniziali dei corpi di polizia municipale e provinciale e il cinquanta per cento dei posti messi a concorso per l’immissione nei ruoli civili del personale non dirigente della Difesa.
Per partecipare al concorso è necessario andare sul sito del ministero della Difesa nella pagina Concorsi on-line, ma prima bisognerà dotarsi delle credenziali Spid, il sistema pubblico di identità digitale, o di una smart card. L’opzione più semplice è richiedere le credenziali Spid che consentono l’accesso a tutti i servizi online della Pubblica amministrazione attraverso il sito attivato dall’Agenzia per l’Italia digitale. A questo punto ci si registra sul portale fornendo i propri dati e si riceve una userid e password per accedere al proprio profilo sul sito. Una volta effettuato l’accesso si può procedere alla compilazione della domanda, ricordandosi di allegare in formato pdf tutta la documentazione attestante il possesso dei titoli di merito dichiarati.
Fatto l’invio, si riceverà un messaggio di posta elettronica dell’avvenuta acquisizione che dovrà essere esibito ed eventualmente consegnato durante la prima prova. Le domande già inoltrate potranno essere aggiornate, integrate e modificate entro la scadenza del termine di presentazione.
A questo punto comincerà la valutazione dei titoli di merito per l’elaborazione delle graduatorie di selezione, fase che andrà avanti fino al 7 febbraio 2020 e porterà alla formazione di una graduatoria generale e di sette distinti elenchi per ciascuna tipologia di posto. Il 10 febbraio sul sito Concorsi.difesa.it sarà pubblicato l’elenco dei convocati alle selezioni per lo svolgimento delle prove di efficienza fisica, indicate nel bando. Proprio per questa fase può essere utile dare un’occhiata al vademecum per la preparazione fisica e ai parametri per i test.
Le prove di efficienza fisica cominceranno il 24 febbraio e i candidati ammessi dovranno presentarsi con un certificato medico attestante l’idoneità all’attività sportiva agonistica per l’atletica leggera e, se di genere femminile, con originale o copia conforme del referto del test di gravidanza con esito negativo eseguito non più di cinque giorni prima della convocazione. Questo perché lo stato di gravidanza costituisce temporaneo impedimento all’accertamento dell’idoneità al servizio militare.
Superati gli accertamenti psicofisici e attitudinali, verranno stilate e pubblicate il 28 maggio 2020 otto distinte graduatorie per ognuno dei profili ricercati. A questo punto i candidati ammessi alla ferma prefissata di un anno saranno convocati a partire dall’8 giugno 2020 presso i reggimenti indicati dallo Stato maggiore dell’Esercito, dove saranno sottoposti a visita medica per controllare il mantenimento dei requisiti di idoneità richiesti. In fase di “incorporazione” dovranno anche presentare il proprio Iban di conto corrente per l’accredito dello stipendio. Per chi non dovesse superare la selezione, è ammessa la possibilità di ripresentare domanda per i blocchi successivi.
Perché arruolarsi, dunque? Per il più evidente vantaggio economico nel breve termine – l’indipendenza economica – e per ottenere punteggi aggiuntivi per i concorsi in polizia, carabinieri, guardia di finanza. Oggi, poi, il ministero prevede un nuovo progetto “Sbocchi occupazionali”, rivolto anche ai VFP1 congedati senza demerito con misure d’intervento sui singoli soggetti e incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Se, quindi, il mondo militare non sarà più tra gli obiettivi di vita, si sarà aiutati a trovare un successivo inserimento lavorativo. Non resta, quindi, che armarsi di Spid e procedere alla compilazione della domanda.
Marianna Lepore
Foto a sinistra: da sito esercito.difesa.it
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