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master con stage a 30 anni, conviene?

13 anni fa di amimen

Vorrei una risposta da chi conosce bene il modo dei master e degli stage, vista la mia totale inesperinza in tal senso. Sono un'insegnante precaria da quattro anni, ovvero ogni anno lavoro da settembre a giugno con 1300 netti al mese, contratto a tempo determinato naturalmente con contributi previdenziali e fiscali, diritto a ferie, maternità etc. etc.
Ho iniziato a 26 anni, dopo due anni di specializzazione post-lauream, ed ora ne ho 30. Quest'anno, data la crisi della scuola che ha incrinato la mia speranza di un contratto a tempo indeterminato, ho pensato di iniziare un master in risorse umane della Stoà di Ercolano che prevede i soliti 4 mesi di stage, ovviamente prorogabili. Ora sono in grande crisi, il master è stato sempre il mio sogno fin da quando mi sono laureata a 24 anni...poi i casi della vita mi hanno portato a fare altro. Il problema è che ora ho 30 anni e tanta paura di sbagliare, intraprendendo una nuova strada che potrebbe portarmi semplicemente ad un'altra forma di precariato. Voi che siete più esperti di stage o che magari avete fatto un master come quello della Stoà e conoscete bene i meccanismi interni a questi enti, cosa mi consigliate? Cambiare o proseguire sulla vecchia strada già tracciata? Quante speranze ho di essere assunta dopo lo stage, migliorando così la mia condizione?

Francystage

12 anni, 11 mesi fa

Ho cercato di entrare nei panni di Amimen, che ha fatto un suo percorso di studi e di lavoro e che, visti questi tempi, vorrebbe cambiare strada(e ne ha tutti i diritti) o per lo meno capire se la vita potrebbe offrirle occasioni migliori che l'insegnamento,spesso una via di comodo per chi si laurea in materie umanistiche, da molti considerate indegne di essere prese in esame quando si tratta di lavoro. Ma molto spesso, come nel caso di Amimen, l'insegnamento non è stata una via di fuga,anzi,tutt'altro. Però lei ora vorrebbe aprirsi nuove oppurtunità. Le consiglio di fare quello che si sente, risposta retorica data di solito da molti,però io vorrei sollevare un'altra questione, che spesso mi manda in totale collera. Leggo le esperienze e le domande di molti di voi, su questo forum, così spesso in giro per la rete, e leggo,quindi,tantissime volte domande del tipo:
"E' troppo tardi se a 30 faccio tot stage oppure master ecc"...MA PERCHE'UNO SI DEVE SENTIRE VECCHIO PER FARE DELLE SCELTE OPPURE SENTIRSI COME UN FALLITO SE A 30 ANNI E OLTRE SI CHIEDE DI FARE UNO STAGE OPPURE SI HA L'IDEA DI CAMBIARE VITA? IN UNA SOCIETA' GERONTOCRATICA COME QUELLA ITALIANA PERCHE' NEL LAVORO DOBBIAMO SENTIRCI VECCHI O GIOVANI COME FA COMODO? NOTATE CHE HO USATO I CARATTERI MAIUSCOLI PERCHE' DOBBIAMO ALZARE LA VOCE CONTRO CERTI SISTEMI.SIAMO GIOVANI O VECCHI COME FA COMODO...NO,NON VA BENE!

Ross

12 anni, 11 mesi fa

Naturalmente intendevo dire borsa di studio e non selezione di studio :))

Ross

12 anni, 11 mesi fa

Ciao aminem, ho letto la tua vicenda mi ha colpito molto...io infatti, che ho un paio d'anni più di te, sto cercando di fare un percorso inverso al tuo: tornare a insegnare dopo anni, dopo un lungo periodo in cui ho lavorato in una PA.

L'anno scorso sono stata anch'io tentata da un master in gestione delle risorse umane di cui avevo sentito parlare molto bene e che costava poco.
Mi sono iscritta, ho passato la selezione di studioe ho vinto pure la borsa, ma poi ho rinunciato prima di iniziare e non me ne sono mai pentita.
Motivo? Lo staff del master è stato molto chiaro nel spiegarci cosa significa gestire le risorse umane di un'azienda: io pensavo che mi sarei occupata soprattutto di formazione, invece il ruolo prevede anche mansioni che io non ritenevo di poter svolgere con serenità e senza farmi coinvolgere (amministrazione dei documenti che riguardano la "risorsa", seguirla nel suo percorso lavorativo, prendere anche decisioni drastiche nei confronti del lavoratore se questo serve per tutelare l'azienda).
Io non mi sono sentita adatta, ma questa è una mia personalissima sensazione;nulla toglie che, provando a frequentare un master di questo tipo, tu possa trovarlo molto interessante e trovare anche lavoro dopo! Poi non mi porrei il problema dell'età: un master si può fare sempre, nel mio caso posso dirti che ero tra i più giovani a partecipare alla selezione.

Tornando all'insegnamento....posso farti una domanda? Io non sono abilitata ma ho insegnato lo stesso, ora ho saputo che a settembre ci si potrà iscrivere al tfa, il nuovo corso abilitante. Dal tuo punto di vista, visto che sei abilitata e hai insegnato per tanto tempo, è utile farlo vista la situazione disastrata della scuola italiana o è tempo perso? Peraltro mi sembra di aver capito che per i 12 mesi di formazione non ci sarà nessuna retribuzione...una cosa folle....a me piace molto insegnare ma vedo il futuro molto grigio!

Un saluto



cisco1978

13 anni fa

Cara aminem vedo che 6 informata sui master Istud sole 24 ore......partendo dall'ottima riflessione di Riccardo che afferma che anche un master a 24 anni non è garanzia di lavoro ti posso dire che per quanto riguarda l'Asfor in Italia quasi tutti gli enti di formazione sono soci asfor .....in riferimento al master H.R. solo quello dell'Istud è accredidato Asfor e (sulla carta sempre)dovrebbe garantire l'80% del placement .....tutti gli altri enti sono solo SOCI ASFOR ...per quanto riguarda charisma non l'ho frequentato però alcuni di loro negli anni passati lo hanno fatto e si sono inseriti mentre altri no... ma come accade allo Stoà o anche al Sole 24 ore....cmq se ti fa piacere scrivimi l'eventuale contatto fb all'indirizzo mail chiccopanico@hotmail.it...essendo di Napoli ci possiamo scambiare informazioni reciproche......Buona Pasqua a ttt....

Riccardo

13 anni fa

Caro Cisco,
siamo daccordo, ed è quello che dicevo ad amimen. Prima di fare master/cambiare carriera occorre guardare gli sviluppo del mercato del lavoro "locale" o di destinazione, e sono convinto che la situazione nel mezzogiorno non è rosea. Se poi vogliamo fare un discorso di principio, è ovvio che il problema in italia è sistematico: c'è pochissima trasparenza nelle offerte di lavoro e con la Biagi così com'è non si va avanti, quest'ultimo punto perchè- per ovvi motivi- non si è fatta la riforma degli amortizzatori sociali che lo stesso Biagi auspicava e affermava come necessaria e da effettuarsi in contemporanea con la riforma del mercato del lavoro (vedi Libro Bianco). D'altra parte però so di conoscenti che continuano imperterriti ad accettare stage non retribuiti, ed alla seconda/terza/volta inizio a pensare ad una certa propensione al masochismo dei soggetti in questione, oppure ci sono altri che cercano lavoro nel raggio di 20km da casa, e forse va bene così finchè la famiglia mantiene.. certo io sono l'estremo opposto, visto che pur di lavorare ("tengo famiglia", all'italiana...) sarei pronto anche ad andare in posti al mondo che non sono proprio il massimo del comfort. Tutta questione di scelte, ovviamente :), però nelle convenzioni di stage gratuiti la firma di chi accetta ci sta..

Cara amimen,
io ho fatto un buon master, costoso, però in un'età diversa dalla tua (24/25 anni) e con una laurea diversa dalla tua (giurisprudenza) ed esperienze diverse dalle tue. Non mi ha garantito niente, anzi, di più: mi ha fatto capire che di garantito non c'è nulla. Per me ne è valsa assolutamente la pena, e lo rifarei mille volte in quanto ho cambiato nella direzione che auspicavo (con ovvi sacrifici..). Però per piacere credimi se ti dico che il potere di contrattazione, salvo ovviamente situazioni personali, sta tutto nella testa di chi contratta. Allo stesso tempo nel tuo caso, a 30 anni e senza esperienza nel settore di destinazione, e soprattutto con un mercato del lavoro locale che non è granchè, direi che è anche un rischio non indifferente e sarebbe anche un peccato perdere la graduatoria (sempre premesso che fare l'insegnante ti piace). Comprendo anche la tua delusione per la non immissione a ruolo, ma prima di buttare a mare la graduatoria per la delusione direi che forse la strada giusta stà nel mezzo. Ci sono anche, per esempio, master part-time o nei week-end (al nord?) che forse ti consentirebbero di
1) continuare ad insegnare (al nord, presumo- ammetto che non so come funzionano le chiamate..)
2) preparare il terreno, eventualmente, per un cambio di carriera aumentando allo stesso tempo le tue conoscenze
sarebbe stancante, ma avresti più sicurezza ed entrambe le strade aperte contemporaneamente..
ci avevi pensato?
Buona Pasqua ad entrambi!
Cheers
Riccardo

amimen

13 anni fa

Caro Cisco, ti ringrazio per le informazioni, avevo già sentito parlare di Charisma ma la differenza di costo non è rilevante e se si decide di investire in formazione per ottenere delle possibilità allora credo sia meglio affidarsi ad un ente socio Asfor e con partner dai nomi "più altisonanti". Tu conosci il master di Charisma per esperienza diretta o indiretta? Personalmente ho l'impressione che Charisma sia più limitata alla realtà campana e che abbia una rete più ridotta di contatti con imprese medio-grandi, inoltre mi sembra che non garantisca lo stage. Per il resto non posso che darti amaramente ragione sul paradosso della "sicurazza della precarietà", anche se la cosa la dice lunga sulla condizione desolante in cui versiamo noi giovani.

Caro Riccardo, ringrazio anche te per l'intervento molto lucido e realistico. Ho già preso in considerazione le variabili che mi hai prospettato: sull'idea del trasferimento sono assolutamente concorde, anzi in realtà io non ho mai lavorato a Napoli bensì al Nord, ho sempre insegnato non con passione ma con dedizione e forte senso di responsabilità, non faccio parte di quella categoria di docenti che sale per poi mettersi in malattia. Non ho mai preso malattie, permessi o quant'altro nè mi ritengo un'eroina per questo; semplicemente sono del parere che la dignità lavorativa ed il rispetto si debbano guadagnare sul campo, lavorando con serietà, senso del dovere e voglia di apprendere dall'esperienza poichè nessun lavoro si può acquisire fino in fondo tra i banchi. Comunque, come già dicevo nel post precedente, è stata proprio la perseveranza a farmi scalare di gran lunga la graduatoria al punto tale che avrei dovuto ottenere già il ruolo. La mancata immissione ha generato in me molta delusione, inoltre, dopo la riforma della scuola, nel 2010 mi sono ritrovata senza cattedra. In seguito sono ritornata a Napoli con tutto ciò che questo comporta, ovvero perdita di autonomia e abbandono di un luogo e di una situazione in cui mi ero trovata bene. Dopo il master infatti sarei propensa a chiedere lo stage nuovamente al Nord, ritornando così dov'ero prima. Per quanto concerne, invece, la concorrenza dei più giovani e più esperti di me nel settore è, purtroppo, una cosa con la quale devo fare necessariamente i conti: essere una donna di 30 anni rende tutto più difficile. A tal proposito, per quanto tu abbia ragione sulla necessità di non accettare proposte di lavoro svilenti, ti ricordo che un conto è la dignità lavorativa, di cui ti parlavo prima, altro è il potere di contrattazione. Da ciò che scrivi, posso presumere che tu abbia seguito un valido master post-lauream magari in una Business School del Nord, come Istud,la Bocconi,il Sole24Ore etc… Forse in seguito avrai iniziato la famosa gavetta che oggi ti ha concesso di avere una tua professionalità e di poterti rivendere sul mercato. Io, per ovvie ragioni, non potrei fare altrettanto e rifiutare contratti di lavoro, per quanto atipici, poiché il mio potere di contrattazione è davvero minimo, considerando l’età e la mancanza di esperienza nel settore. In alternativa rischierei solo la disoccupazione e non proposte più allettanti.
Mi piacerebbe invece che mi parlassi, se vuoi, della tua esperienza rispetto al master: quale master hai fatto? Cosa ti ha garantito? Ne è valsa la pena?

cisco1978

13 anni fa

Ciao Riccardo il fatto che il mondo del lavoro sia precariato a go go non può dipendere da chi lo cerca il lavoro e lo trova con un contratto interinale....purtroppo il problema è a monte o meglio c'e' qualcuno che ha avuto il potere di creare un mercato del lavoro precario e noi "soggetti piccoli" ci troviamo ad affrontare una realtà critica per non dire drammatica.... per quanto riguarda il fatto di cambiare lavoro e imbattersi in un una qualsiasi altra cosa nella fattispecie master che non ti da la certezza del lavoro e dei soldi secondo me è inopportuno poi ognuno la pensa in modo. La tanto acclamata legge Biagi non ha portato secondo me una maggiore flessibilità lavorativa e una maggiore possibilità d'inserimento ma solo ad un'incertezza del ns futuro.....almeno qua a Napoli se perdi il lavoro è quasi un'utopia trovarne un altro ma forse sl qua a Napoli perchè al Nord (Piemonte - Lombardia - Veneto....) si ha la possibilità di cambiare lavoro una volta al mese mah!?!?!Poi ognuno è libero di fare le proprie scelte....

Riccardo

13 anni fa

Cara Amimen,
Buongiorno! Non sono daccordo con te. Bisogna andare sempre nella direzione di quel che piace. Questo a meno che circostanze oggettive lo impediscano. La maggior parte della tua vita da sveglio la passi sul lavoro, in teoria. Se fai un lavoro che proprio detesti, pensi di riuscire ad avere una vita felice? Il punto è che devi essere convinta tu che a 30 anni vuoi effettuare un cambio così radicale. Nel privato è diverso, si cerca il profitto e in aziende serie le cose si muovono veloci e la competizione è spietata (e niente graduatorie & 18 ore settimanali, a meno di carrozzoni parastatali). Poi ovviamente devi tenere in conto della disgraziata situazione del mezzogiorno dal punto di vista lavorativo. E penso che qui sia il rischo maggiore (p.e. ti se posta le seguenti domande: sei disposta a trasferirti? Hai considerato quanti più giovani di te vogliono lavorare in HR ci sono già con master/conoscenza delle lingue/esperienza/etc?). A proposito, HR ti piace o cerchi il cambio solo per avere il "lavoro d'ufficio"?.
Un consiglio mi sento di dartelo (da masterizzato ha investito moooolti ma moooolti soldini): se non sei TU convinta al 100%, non perdere il tuo tempo ed il tuo denaro.

Caro Cisco: il fatto che in italia ci sia la "sicurezza della precarietà" e nessuno provi a cambiare è esattamente il motivo per cui il mercato del lavoro in italia fa schifo. Ci si accontenta delle briciole scordandosi che forse si vale qualcosa di più. Per esperienza personale, non ho mai incontrato un azienda italiana che mi abbia detto che NON c'è crisi, anche in tempi non sospetti. E la mia risposta è sempre la stessa: crisi o non crisi, io costo uguale, perchè
1- l'investimento in dipendenti dovrebbe essere a lungo termine, e le crisi vanno e vengono (altrimenti l'azienda non mi interessa, grazie)
2- Non lavoro gratis o per un tozzo di pane, altrimendi farei volontariato
3- Nel mio campo il mondo là fuori è grande grande grande, la gente brava poca poca poca...
Se amimen è davvero convinta di cambiare carriera perchè non le piace il lavoro che fa/vuole avere più soddisfazioni, io le direi di provarci.
Buona giornata a tutti!
Riccardo

cisco1978

13 anni fa

Il master in risorse umane dello stoà potrebbe aiutarti a trovare lavoro attraverso lo stage ma cmq per un contratto interinale nel migliore dei casi ...io non l'ho frequentato ma chiedendo a chi lo ha fatto è tutta una questione di fortuna o (santi in Paradiso.....)...ma se lo stage viene fatto fuori Napoli le possibilità aumentano... P.S. Per chiedere informazioni dettagliate basta andare sul sito dello stoà vedere i nomi delle persone delle edizioni precedenti cercarle su facebook e inviargli un messaggio come ho fatto io. Ad ogni modo qui a Napoli un altro ente di formazione propone un master similare a quello dello stoà con costi minori....è Charisma (vedi internet)...anche qua come per lo stoà il lavoro non è sicuro ma ti "giochi" le carte nello stage.... In ultimo il mio parere è il seguente: in una realtà italiana fatta di precari se hai già qualcosa dove sei inserita seppur da precaria meglio non lasciare la "sicurezza della precarietà" per un qualcosa che comunque non sai come va a finire.....

amimen

13 anni fa

Finalmente qualcuno che almeno pensa che sia comprensibile questo mio desiderio di vagliare altre possibilità!

Io, mea culpa, pure essendo arrivata ad un'età matura, non ho le idee chiare su cosa intenda fare da "grande"!. In realtà, per quanto mi sia informata sugli aspetti, le sfaccettature e i vari sbocchi legati alle risorse umane, non so precisamente come sarebbe andare a lavorare in un'azienda o in un'agenzia interinale e se davvero quel lavoro potrebbe piacermi. So però come è il mondo della scuola, ed è una realtà con regole a sè: non bisogna fermarsi mai, neanche un anno, perchè ogni anno di supplenza corrisponde a 12 punti in graduatoria e, quindi, alla possibilità di non farsi scavalcare dagli altri supplenti e di potersi avvicinare al fatidico ruolo. Il mondo della scuola prevede un contratto di 18 ore settimanali, quindi mi rendo conto che non è nulla se confrontato alle 40 ore di un lavoro aziendale. In realtà, è un mestiere molto più usurante di quanto non si pensi, visto che il lavoro si porta sempre a casa tra lezioni da preparare e compiti da correggere, per non parlare del rapporto costante con i ragazzi. Personalmente sono stata sempre abbastanza fortunata, ho lavorato in ottimi licei con ragazzi educati e studiosi, ma la possibilità di una conflittualità con l'insegnante è sempre in agguato...per non parlare delle apprensioni dei genitori!
Non mi reputo una di quelle docenti che hanno scelto questo lavoro per vocazione...è semplicemente un lavoro che mi ha concesso di andar via di casa a 26 anni e di rendermi autonoma, è un mestiere nel quale ho potuto applicare direttamente le cose studiate, visto che sono laureata in lettere.
Tante volte ho pensato di cambiare, perchè non mi dispiacerebbe affatto un lavoro d'ufficio magari con una permanenza maggiore sul posto e molte più ore settimanali ma con la possibilità di staccare definitivamente quando si torna a casa...non ho mai dato seguito ai miei propositi per non spezzare il meccanismo di cui ti parlavo prima, quello dei 12 punti. Grazie alla mia perseveranza, infatti, ora sono davvero in alto in graduatoria, ma non so più che farmene.
Insomma, al di là del mio essere prolissa, mi rendo conto che bisognerebbe fare prima di tutto ciò che piace ma a 30 anni bisogna pensare anche ad una stabilità per poter costruire un progetto di vita.
Naturalmente non credo di dovermi aspettare un contratto a tempo indeterminato dopo lo stage, soprattutto considerando che sono una donna in una fascia d'età non auspicabile per le aziende, ma decisamente non vorrei ritrovarmi con contratti co.co.pro. o a partita iva...perchè a quel punto mi sembrerebbe di non aver ottenuto un miglioramento.
Per questo motivo mi piacerebbe sapere da chi ha frequentato questo tipo di master o conosce i meccanismi aziendali cosa dovermi attendere, se ci sono, con la crisi attuale, possibilità di contratti di inserimento o anche a tempo determinato, se, una volta iseriti nel circuito aziendale, ci si possa aspettare di non protrarre troppo a lungo la gavetta.
La mia aspettativa nei confronti del master sarebbe quella di immettermi in un circuito e poter aspirare ad una stabilizzazione nel giro di un paio di anni. Lo so che le politiche aziendali non sono le stesse ovunque ma esistono, in statistica, dei tempi medi di stabilizzazione, più o meno uniformi?
Se, dopo lo stage, non mi ritrovassi nulla tra le mani, per me sarebbe una pedita rilevante e non solo dal punto di vista economico, perchè nel frattempo mi sarei dovuta fermare anche con la scuola!

Scusa Eleonora se mi sono dilungata eccessivamente, mi rendo conto di essere alquanto problematica ma si tratta pur sempre di una scelta di vita.
Grazie mille

Eleonora Voltolina

13 anni fa

Cara Amimen

La prima cosa che mi è venuta in mente leggendo questo tuo post è: tu cosa vuoi fare? Qual è il mestiere che ti piace fare, quello per cui sei contenta di svegliarti la mattina?

Se fare la docente ti piace, se ami l'insegnamento e il rapporto con i ragazzi, tutto sommato l'idea di spendere 8mila euro cioè lo stipendio di 6 mesi di sudato lavoro per un master potrebbe essere un po' azzardata.

La situazione che descrivi, d'altro canto, economicamente non è certo rosea: lavorare solo 9 mesi all'anno ti porta ad avere uno stipendio "reale", allargato ai 12 mesi, di meno di mille euro al mese: che certo a distanza di 6 anni dalla laurea non è soddisfacente.
E quindi é comprensibile che tu stia vagliando altre possibilità.
Tu che aspettative nutri nei confronti del master?

amimen

13 anni fa

dimenticavo...il master costa quasi 8000 euro!

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