stage o lavoro subordinato non retribuito? la mia esperienza in un tour operator
13 anni, 9 mesi fa di Kiali
Ciao ragazzi,
ho deciso di raccontarvi in breve la mia esperienza di stage perchè credo possa essere d'aiuto a tutti per valutare bene se quello che state per iniziare è davvero uno stage oppure un lavoro subordinato non retribuito!
Ringrazio la mia referente di stage di università per avermi suggerito di riportare la mia esperienza e per avermi supportata durante questi 6 mesi...
Sono una studentessa universitaria in Scienze del Turismo e Comunità locale, essendo al terzo anno, a settembre 2010 ho cercato, tramite l'università, uno stage per poter conseguire i crediti formativi...ho così trovato quella che sembrava "un'opportunità da non perdere!" uno stage presso una società di comunicazione molto importante che mi avrebbe dato la possibilità di "entrare a far parte del mondo del turismo": parlare e scrivere in inglese, conoscere agenti di viaggio e tour operators, organizzare fiere, occuparmi del posizionamento nel mercato italiano di un tour operator di Dubai...
All'inizio ho pensato: WOW! Al colloquio di selezione l'entusiasmo era già scemato del 10% perchè la presidente della società ha precisato che: non avrei ricevuto nessun rimborso spese perchè si trattava di uno "stage universitario". Non ho fatto storie e quando mi hanno chiamata per dirmi che ero stata selezionata, onestamente, non ho neanche pensato ai soldi che avrei letteralmente perso, tra tesserino del bus e pranzo, ho solamente pensato "è un'occasione, devo prenderla al volo!".
Pochi giorni dall'inizio dello stage sono stata in fiera TTG a Rimini...ambiente fantastico per chi sogna di lavorare come me nel mondo del turismo...peccato che lo scenario fosse: posizionare sul mercato italiano un nuovo tour operator...ma lavorare quindi per lui e non per la società che mi aveva "assunta" per lo stage...perchè una società di comunicazione non può "sponsorizzare" un tour operator direttamente, per evitare ovvi conflitti economici...per cui avrei dovuto fare tutto "di nascosto"...
Non ho potuto dire a nessuno chi fossi realmente...le parole vietate erano: "stagista e nome della società per la quale ero stagista". Le bugie che ho detto sono state: "sono un'agente di viaggi junior-sono la referente italiana di ...-nell'attesa di implementare il mio ufficio a Milano, la mia sede legale è in Svizzera!". Tutte palle che in questi mesi hanno permesso alla società presso cui ho fatto lo stage, di arricchirsi su tutte le quotazioni e le traduzioni che ho seguito!
E quando, ormai stressata dalla "scarsa reperibilità" che mi veniva rinfacciata dai veri agenti di viaggio (che avevano tutto il diritto ad esigere una referente presente perchè loro si che lavorano!), ai quali non potevo certo dire "sapete, non posso rispondervi al cellulare perchè sono le 19 ed essendo una stagista sono a casa a mangiare!" oppure "è domenica! e gli stagisti di domenica non lavorano!" oppure "ho un esame...possibile che io non possa studiare perchè devo rispondere a voi?".
La mia referente d'azienda era poi spesso in viaggio, per cui una volta spiegatomi le funzioni, ho praticamente sempre svolto la mia attività di "agente di viaggi" autonomamente, mettendo lei sempre in ccn nelle mie mail, in modo tale che potesse sempre visionare il mio lavoro, ma che i miei contatti non potessero "scoprire" l'amaro arcano...
Ho raggiunto le 150 ore per poter ottenere i punti di credito già solo dopo 2 mesi, ho espresso sin da subito il mio disagio per questa situazione alla mia università e loro mi hanno consigliato di lasciare e di non proseguire un qualcosa in cui non credevo e in cui non mi sentivo a mio agio.
Sono sempre stata seguita in tutto dalla mia università e in questo credo di essere stata molto fortunata. Nonostante il loro appoggio a lasciare, ho deciso di parlarne in azienda e mi è stato chiesto di non prendere decisioni affrettate, perchè comunque stavo imparando un lavoro e l'esperienza era così formativa da potermi aprire dei portoni lavorativi nel futuro...così ho deciso di aspettare e sperare che magari mi fosse dato qualche riconoscimento economico o che comunque prima o poi quel ruolo "in incognito" terminasse...
Bè, quando a febbraio ho deciso di andarmene mi è stato detto che mi sono bruciata un'occasione e che se davvero fossi stata una lavoratrice, così come mi ero descritta, e non una stagista, non avrei terminato questo "rapporto di lavoro!". Appunto: rapporto di lavoro subordinato non retribuito...gli stagisti devono essere affiancati, rispettati se hanno degli esami, se devono studiare o se vogliono andare a donare il sangue! Il loro tutor aziendale deve essere presente, costante ed esemplare...un valore da seguire! Lo stagista deve "assistere" il tutor, non svolgere un lavoro autonomo "mentendo" per far arricchire una società...
Fortunamente mi hanno almeno certificato le ore necessarie per il raggiungimento dei miei CFU universitari, però ad oggi sul sito del tour operator che "rappresentavo" risulto ancora la rappresentante italiana e svizzera e la mia tutor aziendale continua a mandare mail a nome mio per concludere contratti di cui lei personalmente non potrebbe occuparsi...
Per cui quello che vorrei consigliare a tutti voi è: seguite sempre il vostro istinto, se qualcosa vi fà sentire a disagio, se dovete svolgere mansioni poco chiare, non accettate...anche se si tratta di uno stage che potrebbe "aprirvi i portoni del mondo del lavoro"...ricordatevi sempre che la vostra serenità, i vostri valori e il vostro lavoro devono essere riconosciuti.
Meglio fare la commessa a 800 euro al mese per tutta la vita che svolgere uno stage che non è uno stage ma un lavoro subordinato non retribuito... Un saluto a tutti i futuri stagisti!
Kiali
13 anni, 9 mesi fa
Ciao Elonora,
si, la mia università ha avviato le pratiche per interrompere la convenzione con la società. Anche perchè ripeto, la convenzione era con la società di comunicazione e non con il tour operator, per cui è stato davvero assurdo ritrovami poi a "lavorare" per un ente che non era indicato nel progetto formativo! Ringrazio davvero la mia università, Bicocca di Milano, perchè i referenti sono stati molto gentili, mi hanno seguita e hanno appunto deciso di concludere la convenzione dopo aver letto la mia relazione finale di stage ed essere stati comunque presente in questi mesi in quanto per ogni dubbio ho sempre contatti per avere un loro consiglio.
Ciao
Eleonora Voltolina
13 anni, 9 mesi fa
Cara Kiali,
grazie mille per essere venuta qui a condividere la tua esperienza con gli altri lettori della Repubblica degli Stagisti.
Una piccola domanda: oltre ad averlo tenuto sempre aggiornato sull'evoluzione degli eventi, hai inviato all'ufficio stage della tua università un resoconto con le motivazioni dell'interruzione dello stage, per invitarlo a rescindere la convenzione con questo tour operator che visibilmente ha un concetto un po' distorto dell'utilizzo dei tirocinanti?
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