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Stage nella pubblica amministrazione: esperienza pessima al Comune di Roma

13 anni, 10 mesi fa di Danyela

Ciao a tutti, volevo approfittare per raccontare la mia "triste" esperienza di Stage,presso un Municipio del Comune di Roma.
Sul sito dell'Afe di Scienze della Comunicazione della Sapienza di Roma ed anche sul sito Romalavoro compare l’ annuncio del Municipio che cercava stagisti per
l'ufficio stampa. Dopo aver superato i colloqui, inizio lo stage insieme ad altre due ragazze laureate come me in Scienze della Comunicazione.
La prima settimana riceviamo, da un Professore della Sapienza che si è presentato come il tutor che ci avrebbe accompagnato durante l’esperienza di stage e che invece si volatizzerà nel nulla, un'infarinatura su come aprire un blog e fare i comunicati stampa.
WOW !!!
ci sembra proprio una cosa seria...
... Ma trascorsa la prima settimana veniamo informate che la nostra disponibilità dovrà essere di otto ore al giorno dalle 9.00 alle 17.00 dal lunedì al venerdì ed ovviamente SENZA ALCUN RIMBORSO O AGEVOLAZIONE ( abbiamo provato a chiedere la tessera atac, visto che le due ragazze che sono con me non hanno la residenza a Roma e pagano l'abbonamento circa 30 euro, ma la nostra richiesta non è stata presa neanche in considerazione ).

Nonostante tutto, continuavamo a pensare che il nostro stage sarebbe stato una esperienza interessante, perchè anche se non retribuito, ci avrebbe procurato, come da premesse iniziali, un ‘ adeguata formazione.
La seconda settimana è stata abbastanza attiva, c' è stato un evento importante sul territorio del Municipio, che ha permesso a noi stagiste di fare foto, interviste e recensioni. Tuttavia il nostro lavoro non verrà mai pubblicato e quando chiediamo il motivo della mancata pubblicazione, i responsabili ci rispondono che nel lavoro ci troveremo spesso a fare cose inutili.
Dalla seconda settimana in poi è stato un disastro, il Professore (nostro tutor) non si è fatto più vedere, lasciandoci in balia dei dipendenti del Municipio, i quali oltre a non essere in grado di darci un adeguata
formazione, il più delle volte abbiamo dovuto insegnare loro cose basilari come trasformare documenti nel formato pdf, tagliare foto da inserire sul web, usare programmi indispensabili in un ufficio stampa.
Iniziamo così ad entrare nella ferraginosa macchina burocratica, dove se vuoi lavorare ed hai buone idee vieni visto come una minaccia, per questo motivo non ci saremmo dovute più occupare dei comunicati stampa, ma delle SEGNALAZIONI DEI CITTADINI E PROTOCOLLAZIONE DELLE PRATICHE,
ossia, quello che i dipendenti regolarmente retribuiti erano tenuti a fare.
Il malcontento e la demoralizzazione sono sempre più forti, le otto ore di lavoro trascorrono lente e demotivate, decidiamo quindi di cercarci un nuovo stage ma la delusione è ancora più forte quando dopo tante ricerche ci accorgiamo che la REGIONE LAZIO nel portale cultura, L'ENAC, URP, MUNICIPI DI ROMA, offrono solo ed esclusivamente STAGE GRATUITI…ADDIRITURA LA CAMERA DI COMMERCIO ALL'ESTERO...
Ci domandiamo cosa ne penserebbe il Ministro Brunetta se venisse a conoscenza che lo stagismo nella P.A. non solo non offre un minimo di rimborso spese, ma anche e soprattutto manca del requisito essenziale offrire cioè una reale e valida formazione.
Per concludere la mia vicenda nel Municipio, la scorsa settimana è arrivato nuovo funzionario,
il quale propone di cambiare nuovamente la "mission" del nostro stage...MARKETING TERRITORIALE!!! E’ la goccia che fa traboccare il vaso, ci rifiutiamo e demoralizzate decidiamo di interrompere il tirocinio non formativo.
Ma il Nuovo Impavido Funzionario per niente impressionato dalle nostre reazioni, ci chiede le credenziali per entrare in jobsoul e cercare altre 3 stagiste gratis full-time!!!
Ma che bello lavorare gratis nelle P.A.!!!

franz84

13 anni, 2 mesi fa

Ma è veramente così pessima l'esperienza nei Municipi di Roma?
Stavo per mandargli la mia candidatura...ma ora che ho letto le vostre testimonianze forse ci ripenso...

user682

13 anni, 9 mesi fa

Ho anch'io svolto degli stage in Pa. Il mio primo stage è stato c/o un Comune della prov. di Roma a soli 19 anni (scusate, ma per motivi personali non posso indicare il nome del paese). Esperienza pessima che ho rimosso completamente. Terminato lo stage ho sperimentato il mondo del lavoro per un paio di anni (facevo la segretaria in nero) e poi un bel giorno ho deciso di iscrivermi alla Facoltà di Scienze della "Disoccupazione". Conseguita la laurea triennale ho svolto un stage c/o l'Urp del CNR nell'ambito del progetto FIxO che prevedeva una borsa lavoro elargita da ItaliaLavoro (600 euro ogni 3 mesi. Sono rimasta per 6 mesi ovvero il massimo del periodo previsto dal progetto formativo). Non sono mai mancata tanto l'affetto e il rispetto che mi circondava. Esperienza fantastica sia dal punto di vista professionale che umano (nonostante il gap generazionale. Il personale era alla soglia del pensionamento. Ho comunque ancora ottimi rapporti con molti di loro). L'ultimo stage - visto che non ne avevo abbastanza ... e, a dire il vero, negli ultimi tempi non si trova altro - durante la specialistica (Nota bene: tramite sportello di facoltà)c/o un'ASL (stesso paese del mio primo stage) senza rimborso spese e buoni pasto. Quest'ultima esperienza rispecchia quella di Danyela c/o il Comune di Roma. Evito pertanto la ridondanza ai lettori del forum. Aggiungo soltanto un appunto personale. Premetto ho 28 anni e non vedo l'ora di diventare indipendente. Ho scelto - almeno finora - stage nella PA perché in primis non avevo alternative per cui valesse la pena mettersi in gioco e secondo perché ritengo che sia preferibile ad un'azienda anonima che propone le stesse condizioni (nessuna facilitazione e "ciao ciao" al termine dell'esperienza). Certo - come tanti - aspetto con ansia l'occasione della mia vita: un lavoro consono alle mie competenze. Auguro a me (scusate l'egocentrismo) e a tutti voi un grande in bocca al lupo,
M

Eleonora Rossi

13 anni, 10 mesi fa

L'ufficio SOUL ha attivo un servizio di customer satisfaction per ricevere segnalazioni sugli esiti positivi o negativi dei tirocini attivati attraverso il portale. Potete inviare un email a: segnalazioni@jobsoul.it

Danyela

13 anni, 10 mesi fa

Ciao Eleonora,
il tutor aziendale non lo nomino perchè era il direttore del municipio e l'ho vista una sola volta al colloquio, eravamo state affidate ad un funzionario che ora stà andando in pensione.
Mentre per quanto riguarda il sito dove era uscito l'annuncio, parlando con le mie colleghe, mi sono ricordata che non è comparso sul sito del soul ma sul sito di romalavoro.info anche se poi l'attivazione del tirocinio è stata fatta sul sito di jobsoul.
Io sarei ben disposta a fare una lettera all'Università, anche perchè non è la prima volta che mi imbatto in uno stage "nonstage" sul sito jobsoul; loro sono sempre stati molto cortesi ed efficienti e sopratutto vicini a noi studenti.Per questo mi dispiace che le aziende puntino sulle belle parole per "vendere" lo stage per poi non fare nulla di ciò che è scritto sul progetto formativo.
Ora chiederò alle due colleghe se vogliono partecipare alla lettera aperta e per il momento ti ringrazio per l'interesse e per questo preziosissimo servizio che offrite!!!

Eleonora Voltolina

13 anni, 10 mesi fa

Cara Danyela,

innanzitutto ti ringrazio per aver condiviso con la Repubblica degli Stagisti questa importante testimonianza. E penso che la cosa non vada lasciata cadere, quindi mi permetto di focalizzare alcuni punti e fare qualche proposta, poi dimmi tu se qualcosa ti sembra fattibile:

1) tu parli sempre di tutor al singolare, facendo riferimento solamente al vostro docente che, immagino, era il tutor designato dall'ente promotore (cioè lo sportello stage della vostra facoltà). Ci deve però essere in tutti gli stage un tutor "aziendale", cioè un dipendente del soggetto ospitante (nel vostro caso il municipio del comune di Roma) incaricato di seguire lo stagista. Voi questa figura non l'avete mai conosciuta? Sul progetto formativo dovrebbe essere indicato nome e cognome.

2) per evitare che altri incappino in questo municipio e finiscano a fare un'esperienza di stage frustrante come lo è stata la vostra, è necessario che rielaboriate questa testimonianza, la mettiate nero su bianco e la facciate avere all'ufficio stage della vostra università!

3) poichè a Soul lavorano molto bene, io suggerirei di inviare la stessa testimonianza in copia conoscenza anche a Soul, in modo che possa avere gli elementi necessari a valutare, eventualmente, l'escusione di questo municipio come "soggetto ospitante" in ragione dei percorsi formativi scarsi che ha offerto in passato (a voi)

4) se vuoi possiamo elaborare una bozza di questa lettera di rimostranze insieme, magari proprio su questo Forum

5) chiaramente se oltre a te anche le altre due ex stagiste fossero disponibili a firmare la lettera aperta, la segnalazione acquisterebbe più peso

6) la Repubblica degli Stagisti potrebbe a sua volta essere messa in copia conoscenza e quindi pubblicare la lettera aperta, andando poi a chiedere conto ai dirigenti del municipio del trattamento che vi è stato riservato

7) oltre a voi 3, vi erano altri stagisti al municipio? Quante persone lavoravano nell'ufficio stampa? Avete un'idea di quanti dipendenti vi fossero in tutto il municipio?

Attendo tue notizie, un saluto e in bocca al lupo!

Eleonora

giovyblues

13 anni, 10 mesi fa

E' vero, confermo ulteriormente l'uso sempre più massiccio dello strumento-stage. Il problema non è tanto lo stage, ovviamente, quanto lo scostamento dagli obiettivi primari dello stage stesso.

Danyela

13 anni, 10 mesi fa

Si, non erano in grado di offrirci una formazione, in quanto l'ufficio stampa promozione eravamo noi stagiste!
Dunque non è stato quello che si chiama tirocinio formativo, spesso eravamo noi che apportavamo conoscenza, e quando accade ciò ci si avvicina sempre di più ad un lavoro che ad uno stage.
La cosa grave, secondo me, è la speculazione ordinaria che ne stanno facendo tutte le pubbliche amministrazioni...

giovyblues

13 anni, 10 mesi fa

Dalla tua ho anche compreso che nella P.A., in particolare dov'eri tu, chi ci lavora non ha competenze informatiche o erano pigri e facevano fare il lavoro a voi (trasformare documenti nel formato pdf, tagliare foto da inserire sul web, usare programmi indispensabili in un ufficio stampa...)

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