solo un caso
14 anni, 9 mesi fa di viralata
Ciao, la mia esperienza è di qualche anno fa (2003-2004). Non la racconto con la pretesa che sia in qualche modo esemplare e tantomeno un caso tipico, replicabile. La condivido nella speranza che qualcuno vi si riconosca o meno, per quanto concerne il rapporto con il tutor e l'aspetto formativo, e valuti se lo stage che sta facendo vale o meno qualcosa; anche a prescindere dai diritti sacrosanti dello stagista.
A cavallo fra gli anni suddetti ho svolto uno stage di sei mesi presso un medio-grosso editore italiano. Stando alla carta dei diritti dello stagista, che vedo in questo sito, il mio stage era sotto diversi aspetti non virtuoso: in primo luogo utilizzavo di fatto la postazione di una redattrice in maternità; non ricevevo alcun rimborso in denaro (pur essendomi trasferito a oltre 400 km dalla mia residenza ed essendo laureato con lode) ma solo i buoni pasto mensili (per circa 60 euro al mese); al termine dello stage ho ottenuto un COCOPRO di soli sei mesi (guarda caso la redattrice aveva prolungato la meternità).
Per altri versi lo stage fu davvero virtuoso. il direttore editoriale, e mio tutor, mi coinvolse attivamente in un progetto in corso al punto che, terminati i sei mesi di stage, avrei dovuto concludere l'attività intrapresa come fornitore esterno (ero diventato un autore) senonché, prolungandosi la maternità di colei che formalmente sostituivo, fui tenuto altri 6 mesi (peraltro pagati 730 euro/mese netti; ma redazionavo un libro di cui ero divenuto io autore e i cui diritti mi furono conteggiati a parte). Ad oggi ho tutt'altro lavoro continuativo, poco lontano dalla mia residenza, ma continuo ad essere autore per quell'editore, del quale non sono più stato dipendente.
La cosa più curiosa e, a mio parere, interessante, è il ruolo del tutor. Il mio tutor, una persona che non conoscevo, non mi doveva favori né altro, riuscì a negoziare perfettamente fra le parti in causa offrendomi un tutoraggio eccezionale anche in condizioni avverse. Con l'amministratore, un tipo, come si capisce, poco propenso a largheggiare con gli stagisti e a cui egli doveva rendere conto, sosteneva di aver bisogno di un sostituto per la redattrice in maternità (linea che pmantenne anche per offrirmi il COCOPRO); poi, conosciutomi e visto quello che potevo effettivamente fare, mi offriva un'autentica formazione, l'apprendimento di un mestiere che, a conti fatti, mi ha reso un secondo lavoro economicamente molto ma molto più redditizio di un rimborso di 500 euro per sei mesi.
In conclusione, e senza voler sminuire i diritti sacrosanti, se il tutor ti insegna davvero qualcosa allora lo stage vale la pena si essere svolto; altrimenti, anche se virtuoso, anche se retribuito, più è lungo e più vi danneggerà la carriera.... in bocca al lupo
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