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Primo stage lavorativo post LM

4 mesi, 3 settimane fa di mengheo98

demotivatoIngegneria gestionaleNEOLAUREATOstage

Ciao a tutti/e,
Vogliamo parlarvi della mia situazione lavorativa, sperando di trovare del supporto o dei consigli da parte vostra. Ho 25 anni, in estate ho conseguito la laurea magistrale in ingegneria gestionale, percorso universitario molto liscio e ricco di soddisfazioni, tranne per il periodo della tesi (sperimentale fatta da casa praticamente) poichè è stato un periodo un po travagliato con poca motivazione e stimoli (ho cambiato anche relatore e tesi in corso d'opera).
Dopo un po' di riposo, da ottobre ho iniziato uno stage in una multinazionale automotive occupandomi di miglioramento continuo, prima esperienza lavorativa assoluta a questo livello. Ambiente ok, colleghi simpatici, dipendo dal leader regionale che non è in Italia e quindi comunichiamo tramite teams, ma ogni tanto viene a realizzare dei workshop in sede. C'è una buona rete con tutti quelli che occupano la mia posizione negli altri plant stranieri, soprattutto con quelli appartenenti alla mia regione, infatti ogni mese ho diversi meeting per presentare i risultati a livello Corporate e a livello regionale. Quindi da questo lato è molto stimolante avere contatti con l'esterno sia per lo scambio di idee sia perchè sto migliorando l'inglese.
Ormai sono passati quasi 3 mesi, e mi sto rendendo conto che non mi piace questo lavoro, e questo mi crea tanto disagio. Sia perchè pensavo che mi piacesse molto l'ambiente manufacturing (e non è così evidentemente o è il posto sbagliato per me), sia perchè penso che sia un ruolo non adatto a un neolaureato (pensiero mio, magari sono io che non sono adatto). Un altro problema è che è un ruolo molto trasversale, quindi si collabora molto con tutti gli altri per portare avanti progetti di miglioramento ed etc. Ed è un problema perchè passo la mia maggior parte del tempo a chiedere agli altri gli aggiornamenti sui loro lavori, e puntualmente non hanno fatto niente o poco perchè impegnati nei loro impegni, sto realizzando che magari a nessuno frega del miglioramento continuo. E tolte le attività ordinarie da fare ogni mese, e aspettando gli altri che facciano le cose, sembra che io non abbia niente da fare. Anche se non subisco pressioni da nessuno, per me è fortemente demotivamente non fare niente, perchè sto imparando poco e mi terrorizza non saper fare niente.
Nelle ultime settimane, sono molto demotivato, vado sempre meno dagli altri, perchè mi sento leggermente preso in giro, e quindi tutta la mia proattività da neolavoratore è già finita, passo ogni giorno con il magone alla pancia e con la voglia di scappare a casa. Ho già pensato di parlarne con HR, però sinceramente non so come fare e cosa dire, perchè è assurdo che siano così ciechi tutti e non mi va di fare il bambino che si va a lamentare dei fratelli dai genitori.
Quindi, non so come muovermi. Un'interruzione anticipata di uno stage come viene vista dalle altre aziende? (Ho intenzione di spostarmi verso IT o Energia) oppure mi consigliate di resistere fino alla fine dello stage?

mengheo98

4 mesi, 2 settimane fa

In risposta a #34410
In azienda sono solo, non ho un team, la mia responsabile non sta in Italia e mi segue da lontano, e mi dice cosa fare, ma fino a un certo punto, perchè giustamente determinate attività che si fanno in produzione come può farmele vedere? 

Il tutor in azienda fa parte delle risorse umane e non c'entra con il mio lavoro.

Redazione_RdS

4 mesi, 2 settimane fa

Una grande percentuale degli stage extracurricolari come il tuo (circa il 15%) viene chiusa prima della fine prevista per decisione dello stagista: quindi se decidessi di farlo, Menghe, non saresti né il primo né l'ultimo, è una circostanza abbastanza comune, e non c'è niente di sconveniente nel decidere di terminare anticipatamente questa esperienza se senti che stai perdendo tempo e che la tua motivazione sta scemando.

Il punto centrale di tutta la tua storia ci sembra uno: tu, in quanto stagista, non dovresti essere "in prima fila" nello svolgere il tuo compito. Dovrebbe esserci un tutor, un responsabile, qualcuno che ha il "job title" e fa quel lavoro, con quelle mansioni, con un contratto di lavoro e una regolare busta paga, e segue te in quanto stagista perché incaricato dall'azienda.

Quindi la domanda che ti facciamo è: questa attività, "miglioramento continuo", che è oggetto specifico del tuo progetto formativo individuale, ha un team dedicato? O quantomeno una persona assunta in azienda per fare quello?

Se questa persona c'è, è a questa persona che in primis ti devi rivolgere per condividere le tue perplessità, il fatto che senti di disturbare gli altri con le tue richieste di aggiornamento, e di perdere tempo. Sta a questa persona "insegnarti il mestiere", dirti se i tempi così dilatati sono la normalità o se c'è qualcosa che non va. Non sei tu il responsabile del "risultato".

Se questa persona in azienda non c'è, invece... Houston, abbiamo un problema. Perché vorrebbe dire che questa azienda ha preso te come stagista per imparare delle mansioni che NESSUNO in azienda conosce e svolge, e questo sarebbe un totale controsenso....

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