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Indecisione su proseguimento carriera universitaria

9 mesi, 2 settimane fa di Matteo_24

laurea magistrale

Salve a tutti!
Mi ritrovo in una fase di indecisione totale. Ricordo ancora quando qualche mese fa postavo domande nel sito preso dalle difficoltà della triennale quando ero oramai a 1/2 esami dalla fine in cui fui incoraggiato a continuare (grazie, mi avete aiutato a superare quella fase). Ecco, da allora son cambiate diverse cose, ho preso la triennale in ingegneria meccanica a gennaio e da dicembre lavoro part time, trattasi però di un lavoro completamente non affine a quanto studiato. Attualmente mi ritrovo in una situazione in cui ho difficoltà a valutare quanto mi possa essere utile a proseguire con la magistrale a 26 anni suonati. A marzo ho fatto un primo tentativo di iniziare a seguire qualche corso della magistrale (1 esame) ed attualmente lo sto preparando per darlo a breve (si spera) ma ho fatto non poca fatica a far combaciare orari lavorativi con studio e diciamo che dopo tutte le "peripezie" della triennale è come se avessi anche un pò perso quella voglia/motivazione o lucidità per studiare come prima. Davvero non so se mi conviene abbandonare del tutto l'idea della magistrale, provando così a trovare qualche lavoro nel mio ambito (ho ricevuto in questi mesi anche qualche chiamata da diverse aziende di consulenza) oppure darmi un periodo di tempo per valutare (avevo pensato fino a marzo). La cosa che mi mette dubbi è che non so nemmeno quanto possa essere utile far tanto sacrificio, quanto possa aggiungere una magistrale ad una carriera triennale mediocre come la mia e se a questa età sia completamente inutile. In sintesi, nel mercato del lavoro la magistrale potrà essermi utile per futuri "avanzamenti" oppure se mi butto adesso nel mondo del lavoro si terrà in considerazione l'esperienza? Non vorrei nemmeno che poi per 2 anni di ulteriore sacrificio magari in futuro possa trovarmi preclusa qualche possibilità di qualche cosa. Vi ringrazio in anticipo dei chiarimenti e della lettura,
saluti.

Matteo_24

9 mesi, 2 settimane fa

In risposta a #34208 Grazie della risposta, innanzitutto! Beh si, in questi giorni preso dalla "indecisione" stavo dando un'occhiata ai vari master proposti dalle principali università italiane. Il problema è che non mi è chiarissimo su cosa orientarmi ed inoltre cosa guardare per avere in fuuro qualcosa di "valido" e riconosciuto in mano che possa far meno pesare la mancanza della magistrale. Secondo voi, nella mia condizione, dunque optereste direttamente per altro, scartando dunque la possibilità della magistrale? Oppure se magari iniziassi a lavorare nella consulenza, dite che dopo un tot di anni di esperienza avrei meno o stesse possibilità di chi ha una magistrale? Vero che sarebbe come avere la palla di vetro, ma magari un parere più esperto può chiarirmi un pò le idee.

Redazione_RdS

9 mesi, 2 settimane fa

Ci fa piacere che tu sia tornato a trovarci Matteo, e scalda il cuore sentire che i consigli ricevuti qui su questo Forum qualche mese fa ti siano tornati utili!

Allora: la riforma universitaria che ha introdotto il 3+2 anche in Italia, una ventina d'anni fa, è per certi versi rimasta incompiuta perché una grande parte del mondo del lavoro italiano, specie del mondo datoriale, ha a lungo continuato a vedere la triennale come una laurea "di serie B", incompleta, e quindi molto spesso i giovani sono stati spinti a considerare la triennale come solo un primo step di un percorso universitario che necessariamente poi avrebbe dovuto prevedere anche il "+2".

Questo ci pone in una situazione molto diversa rispetto alla maggior parte degli altri Paesi, e fa partire i neolaureati italiani in una posizione di svantaggio anagrafico quando si compete per opportunità di lavoro
internazionali, perchè spesso a parità di cv si sceglie il candidato più giovane: e i giovani di altri Paesi sono spesso già laureati a 22 anni, mentre noi a 24-25, anche in ragione del fatto che in molti Paesi c'è anche un anno in meno di scuola superiore.

Tutta questa pappardella per dirti però, caro Matteo, che anche in Italia la laurea in Ingegneria ha sempre fatto un po' eccezione, e gli ingegneri triennali hanno tradizionalmente trovato meno difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro, anche senza svolgere il "+2". Perchè in sostanza si tratta di una laurea talmente ambita dal mercato del lavoro, che i datori si fanno un po' andar bene quel che c'è, e non vanno a spaccare il capello in quattro.

Hai mai pensato che anzichè una specialistica potresti invece orientarti su un master? Ha una durata molto inferiore di una laurea, e potrebbe essere un buon modo per arricchire il tuo cv. E anche per metterti in contatto con aziende (quasi tutti i master prevedono una fase finale di tirocinio), tra cui magari potresti trovarne qualcuna più disponibile a offrirti una posizione più in linea con la tua preparazione pregressa e le tue aspirazioni.

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