Ciao ragazzi, sto svolgendo un tirocinio da un bel po' di mesi oramai. A maggio termino il mio percorso formativo. In realtà, lavoro come assistente alle vendite, niente per cui in realtà servano 6 MESI per formare. Ciò che faccio è un vero e proprio lavoro da dipendente mascherato dalla dicitura "stage" e quindi sottopagato. Mi è stata sempre chiesta la cosiddetta "flessibilità" (chiaramente UNILATERALE, figuriamoci). Durante Natale mi sono trovato a dover fare il doppio delle ore previste giornalmente (da 6 ore arrivavamo a 11 praticamente) perché c'era il bisogno e, nonostante questo, non mi è stata riconosciuta nemmeno "a nero" una piccola somma per apprezzare duro lavoro volto a far incassare più fatturato all'azienda. Dopo questa delusione, mi sono promesso che non avrei mai più accettato (nemmeno di fare un'ora in più) nemmeno se me l'avessero chiesto in ginocchio. E così ho fatto. Quando il capo mi ha chiesto di fare un'ora in più al giorno, nonostante gli orari sul contratto siano ben diversi, mi sono rifiutato dicendo che tutto ciò non è specificato nel contratto. La sua risposta è stata:"Il contratto non c'entra un ca...". Ditemi ora, vi sembra normale tutto questo? Perché per me questo è racchiuso in una sola parola: SCHIFO. Troppi "datori di lavoro" pensano che tutto questo sia un favore e, quindi, noi giovani pur di lavorare e metterci in gioco siamo costretti a subire tutto questo. Tra tutto il resto, colui che dovrebbe essere il mio tutor non è mai presente se non per mettere le firme. Lavora in un'altra sede dell'azienda ed io sono totalmente seguito dalla una mia collega.