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Colloquio e silenzio

1 anno, 6 mesi fa di lelemorol90

Ciao, confido in un vostro consiglio. Ho svolto un colloqui per una banca locale con direttore e recruiter 1 mese, fa andato relativamente bene, dopo 2 settimane ho mandato una mail di followup senza nessuna risposta alla recuiter e dopo un altra settimana ho chiamato la recruiter per chiederle info e mi ha risposto che potrebbe passare anche un mese. Ad oggi è passato un mese ma ancora nulla! Ho aggiunto su linkedin il direttore e stavo pensando di scrivere anche a lui qualcosa, ma non vorrei risultare troppo invadente e insistente. Cosa mi consigliare di fare? Aiutatemi

Redazione_RdS

1 anno, 5 mesi fa

I tempi delle selezioni del personale sono veramente imprevedibili. Ci sono ricerche urgenti, per le quali le società imbastiscono i percorsi di selezione in tempi brevi e in tempi altrettanto brevi danno riscontro ai candidati e procedono a stipulare i contratti (o a attivare gli stage) per quelli selezionati. E poi ci sono anche ricerche meno urgenti, magari svolte con molto anticipo rispetto all'esigenza effettiva di inserimento. In quei casi può capitare di fare un colloquio e poi ricevere un riscontro settimane o addirittura mesi dopo.

Inoltre, ci sono strutture più snelle, in cui le persone lavorano in maniera efficiente e le decisioni vengono prese in tempi brevi, e strutture più complesse, in cui magari una decisione deve passare al vaglio di più uffici, dilatando i tempi.

La cosa migliore sarebbe concordare, in sede di colloquio, un timing. Accordarsi cioè esplicitamente con il recruiter sui tempi di feedback e le modalità di contatto successive, se attraverso mail, o al telefono, o su social network come Linkedin; e sopratutto avere entrambi chiare le aspettative dell'altro. Accordi del genere riducono la possibilità di fraintendimenti, o che il candidato stia "sulle spine" aspettando una risposta prima del tempo concordato.

Purtroppo però questo è un consiglio che può valere per una prossima volta... Ma non per la tua situazione contingente, Lelemoro!

Il nostro consiglio è di non essere troppo insistente. La verità vera, in tutti i campi, è che quando qualcuno ci vuole, trova il modo di mettersi in contatto con noi. Questo vale sempre nella vita, e a maggior ragione nel campo del mercato del lavoro. Tu hai mandato il cv, hai fatto il colloquio, loro hanno tutti i tuoi recapiti, il tuo numero di telefono, il tuo indirizzo email. Hanno tutte le modalità per contattarti, se hanno intenzione di proporti il posto per il quale ti sei candidato.

Se non lo fanno, vuol dire che molto probabilmente la scelta è caduta su qualche altro candidato. Ora, tu dirai: ma potrebbero almeno dirmelo chiaramente! E avresti certamente ragione. Ma ci sono due motivi per cui questo a volte non viene fatto, che si aggiungono al primo e più ovvio che è: perché sono maleducati e non ritengono necessario "perdere tempo" a dare un riscontro a un candidato scartato (magari auto-giustificandosi con la scusa che "ne hanno troppi").

La prima ragione è strategica: a volte, non essendo sicuro che la loro "prima scelta" accetterà, il recruiter evita di dare un riscontro negativo a quelli in seconda-terza posizione, in modo da avere delle "riserve" disponibili in caso in piano A non vada in porto. Non dando un riscontro netto, lasciano i candidati nel limbo, e dunque magari quei candidati resteranno in attesa e saranno restii a cercare altre opportunità, o accettare altre offerte, nella speranza di ricevere un feedback positivo tardivo.

Questa ragione strategica, dunque, gioca molto sul fatto che i candidati attendano "buoni buoni". (cosa che a volte accade, a volte no: perché giustamente poi ci sono anche persone che portano avanti più candidature contemporaneamente, in modo da avere il coltello dalla parte del manico e assicurarsi una scelta più vasta).

La seconda ragione è più umana. Ci sono delle persone che sono incapaci di dire di no. Di dare un feedback negativo. A tutti i livelli, dal semplice impiegato al megamanager. E' proprio una caratteristica di carattere, insopprimibile. Queste persone, piuttosto che fornire un riscontro negativo a una persona che sanno ci rimarrà male, preferiscono sparire. Non si fanno più sentire, e lasciano che la cosa passi in cavalleria.

Purtroppo, in questi casi c'è poco da fare: "Uno il coraggio non se lo può dare", come diceva il Manzoni.

Ovviamente, c'è anche la possibilità che i tempi di svolgimento delle pratiche di ricerca e selezione del personale in questa banca siano particolarmente lunghi e farraginosi, e che dunque tutta questa attesa sia "fisiologica": del resto anche la recruiter, quando le hai parlato al telefono per sollecitare un feedback, ti ha prospettato un tempo piuttosto lungo.

Dunque non è detta l'ultima parola... Ma il nostro consiglio è comunque quello di continuare a guardarti incontro e se trovi degli annunci per posizioni che ti interessano e che sono compatibili con il tuo profilo, di candidarti senza alcuna remora.

Se dovesse arrivarti un'altra proposta da qualche altra parte, e poi la banca dovesse mai rifarsi viva dicendoti che sei stato selezionato, a quel punto avrai l'imbarazzo della scelta.

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