Tirocinio come commessa: se mancano soldi in cassa ci chiedono di rimetterceli
3 anni fa di Valentina0209
Buongiorno, da un mese sono stata assunta presso un negozio come commessa stagista, 40 ore settimanali con rimborso spese di 500 euro.
I miei dubbi sono: è possibile che dopo nemmeno 1 giorno sono stata lasciata completamente da sola a gestire la cassa mentre loro vagano per il negozio?
Altro quesito: la cassa viene usata contemporaneamente da 3 persone diverse in un giorno e dopo nemmeno 3 giorni mancavano 15 euro in cassa.
Così ci hanno richiesto di rimetterci tutti e tre 5€ euro a testa (io stagista gli altri due con contratto).
Così ho fatto.
Oggi, mi è stato comunicato che ieri mancavano 10 euro in cassa e che devo rimetterci altri 5.
La mia domanda è : non essendo nemmeno un contratto ma un periodo formativo dove io sto imparando, mi possono essere richiesti comunque soldi per magari degli sbagli che non ho nemmeno commesso io?
Questo periodo è fatto con lo scopo di imparare, già ci guadagno poco e niente e lavoro le stesse ore di un dipendente, è normale che mi vengano richiesti soldi per degli 'sbagli' che magari nemmeno ho commesso o che comunque ho fatto in un periodo formativo?
Grazie in anticipo per l'aiuto, buona giornata!
Redazione_RdS
2 anni, 11 mesi fa
Gli stage sono tutti indipendenti l'uno dall'altro; quindi di fatto, anche se sembra illogico, a una persona può essere proposto uno stage anche se ha già fatto un'esperienza di stage (o perfino di lavoro!) in quel determinato settore. Un parziale freno a ciò è stato posto da alcune leggi regionali che hanno vietato gli stage extracurricolari per persone che siano già iscritte ad albi professionali, ovviamente presso strutture coerenti con il loro titolo (cioè un laureato in Giurisprudenza che abbia superato l'esame per diventare avvocato non può essere preso in stage presso uno studio legale; può però essere preso in stage, per dire, in una testata giornalistica o in un supermercato).
La tua situazione Valentina non sembra essere questa; dunque in caso tu interrompessi lo stage in anticipo, potresti cercare altrove altre occasioni, e sì, potresti di nuovo ricevere/accettare proposte di stage in altri posti.
Valentina0209
2 anni, 11 mesi fa
Valentina0209
2 anni, 11 mesi fa
In risposta a #31646
Mi scusi ho sbagliato a mandare la risposta precendente senza aver finito.
Valentina0209
2 anni, 11 mesi fa
In risposta a #31646
La ringrazio per la risposta.
Redazione_RdS
2 anni, 12 mesi fa (1 persona ha trovato utile questo commento)
Una premessa è d'obbligo per fare "full disclosure" prima di rispondere: noi della Repubblica degli Stagisti non siamo molto favorevoli agli stage nei supermercati con ruoli di cassieri/magazzinieri/banconisti. Purtroppo queste posizioni di stage si sono moltiplicate negli ultimi anni, e oggi vi sono migliaia e migliaia di persone ogni anno che fanno tirocini extracurricolari nella piccola e grande distribuzione.
Ma a nostro avviso questa cosa non ha molto senso, perché la maggior parte delle mansioni che vengono insegnate in questo tipo di percorsi formativi viene "imparata" nell'arco di pochi giorni; e dunque di fatto, se invece i tirocini hanno una durata di 3 mesi, 4 mesi, a volte addirittura 6 mesi... Il risultato è che il punto vendita ottiene un lavoratore in più senza doverlo contrattualizzare e pagare. Perché poi gli stagisti vengono messi nei turni e, come infatti ci stai raccontando anche tu, nella stragrande maggioranza dei casi lasciati soli dopo pochi giorni di "training".
Ora sinceramente tu stai battendo un guinness dei primati perché lasciarti sola al secondo giorno alla cassa diciamo che batte qualsiasi record... Dunque c'è in effetti qualcosa che non va. Chi è il soggetto promotore di questo stage, cioè l'ente che si è occupato delle procedure di attivazione? Si tratta del centro per l'impiego della tua città? Perché la prima cosa da fare a nostro avviso è segnalare subito al tuo tutor del soggetto promotore che il tuo tutor del soggetto ospitante (=del supermercato) ti ha "abbandonata" dopo poche ore di formazione, e che vieni lasciata sola alla cassa.
Il fatto di lasciare gli stagisti da soli alla cassa del supermercato è un altro malcostume che spesso abbiamo denunciato: non va bene. Molti ragazzi hanno segnalato storie simili alla nostra redazione, ed è evidente che mettere tutta la responsabilità della gestione di una cassa sulle spalle di una persona che nemmeno è assunta con un contratto di lavoro, ma formalmente è solo in "formazione", è altamente inappropriato.
Dunque anche questa cosa va segnalata al soggetto promotore. Ma non solo per te, Valentina: devi far presente a questo soggetto promotore che non è che tu ti stai lamentando perché tu sei particolarmente "sensibile", o "tignosa" (nè tantomeno scansafatiche). Devi farglielo presente perché il ruolo del soggetto promotore è anche di guidare (e se necessario di "mettere in riga") il soggetto ospitante. Dunque dev'essere il soggetto promotore a chiamare il soggetto ospitante e dire: Ehi, voi a cui abbiamo inviato la stagista Valentina, lo avete capito che uno stagista non può essere messo in cassa e lasciato lì da solo?
E non diciamo solo al secondo giorno Valentina... Nessuno stagista dovrebbe essere lasciato in cassa da solo mai, né al secondo giorno né al sessantesimo. Il suo ruolo è quello di imparare, affiancare semmai. Ma non di essere autonomo, e non di maneggiare denaro senza supervisione.
La situazione in cui alla fine della giornata, se c'è qualche ammanco in cassa, ai cassieri venga chiesto di coprirlo è grottesca. Non sei tenuta a farlo, e francamente è anche sorprendente che i due colleghi assunti abbiano accondisceso a questa colletta impropria. Se quotidianamente si verificano ammanchi, sarebbe bene che la direzione di questo punto vendita prendesse provvedimenti; probabilmente c'è un modo per verificare la situazione della cassa a ogni rotazione di cassiere, in modo da individuare il "responsabile" delle imprecisioni.
Ma ripetiamo: anche se questo responsabile, per assurdo, fossi tu: tu sei una stagista! Lo sbaglio a monte è di questo supermercato, perché hanno confuso l'inquadramento in tirocinio con l'inquadramento con contratto di lavoro, e ti stanno trattando come se fossi una dipendente subordinata. Cosa che non sei. Non ne hai i diritti, e di conseguenza non ne hai nemmeno i doveri.
Parla con il soggetto promotore Valentina, perché qui c'è davvero qualcosa che non va. E poi torna a farci avere tue notizie!
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