Contratto a chiamata nel commercio
3 anni, 1 mese fa di Joline84 (1 persona ha trovato utile questo commento)
Buongiorno a tutti,
Vorrei esporre un dubbio riguardo un contratto lavorativo commerciale per sales assistant con modalità job on call a tempo determinato senza Monte ore parantite, presso un negozio di articoli per la casa.
Il contratto è stato stipulato dall' azienda per un lasso di tempo di 3 mesi con orario di disponibilità di un massimo di 38 h a settimana.
Nei primi due mesi il dipendente ha lavorato per circa 70 h mensili percependo regolarmente lo stipendio e la paga in base alle ore effettive lavorate e in base a una reale esigenza di prestazione lavorativa richiesta dall' azienda utilizzatrice.
Nell' ultimo mese e quindi a ridosso della scadenza del contratto il lavoratore, pur avendo dato disponibilità alla prestazione lavorativa non ha svolto nemmeno un ora di lavoro e non è stato chiamato per svolgere la prestazione.
La domanda che vorrei proporre è la seguente:
Se un lavoratore firma con l' azienda utilizzatrice un contratto a chiamata rendendosi disponibile con tutte le clausole legali annesse, può comunque essere vincolato per un mese e non lavorare nemmeno 1 h?
È vero che il contratto prevede una prestazione occasionale ma perché non far lavorare un dipendente per un mese intero quando si poteva forse stipulare un contratto per minor tempo e per un reale esigenza?
Vorrei sapere se questo modus operandi è legale ai fini della tutela dei diritti di un dipendente.
Cordiali saluti,
Joline84
3 anni, 1 mese fa
In risposta a #31505
Redazione_RdS
3 anni, 1 mese fa (1 persona ha trovato utile questo commento)
Il lavoro a chiamata esiste proprio per venire incontro a quei datori di lavoro che non hanno una idea precisa di quanto avranno bisogno di un dato lavoratore, cioè della frequenza con cui sarà necessario farlo lavorare. E dunque anziché un contratto a tempo determinato part-time si opta per questa modalità "job on call" che può anche prevedere che per un certo periodo l'azienda non chiami il lavoratore, e che quindi il lavoratore non faccia ore o "giornate" per qualche settimana.
Anche per questo a volte viene aggiunta a questi tipi di contratto una cosa che si chiama "indennità di disponibilità", cioè una somma mensile che il datore si impegna a corrispondere per ripagare la persona dell'impegno a garantire disponibilità a prestare il proprio servizio, in attesa di chiamata.
V. art. 13 comma 4 della legge di riferimento, il decreto legislativo 81/2015: "Nei periodi in cui non ne viene utilizzata la prestazione il lavoratore intermittente non matura alcun trattamento economico e normativo, salvo che abbia garantito al datore di lavoro la propria disponibilità a rispondere alle chiamate, nel qual caso gli spetta l'indennità di disponibilità di cui all'articolo 16".
Nel caso in questione, questa indennità è prevista nel contratto? Tu Joline sei la lavoratrice o la datrice di lavoro?
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