Domanda relativa agli stage di alternanza scuola lavoro
3 anni, 2 mesi fa di Stefanomarri
alternanza scuola-lavoroFamiglialavoroscuolascuole superioristage
Salve,mi chiamo stefano,sono un ragazzo di 16 anni,frequento un istituto professionale.
Da diversi anni oramai,lavoro e apprendo un mestiere nell'azienda di famiglia che si occupa di artigianato,siamo meccanici/artigiani,se così riesco a farmi intendere. Lavoriamo con svariati tipi di macchine utensili,macchine da lavorazione dei metalli ecc..
Quest'anno avendo iniziato il terzo anno,ci è stato annunciato che dal terzo al quinto anno avremmo dovuto fare attività di alternanza scuola lavoro.
La mia domanda è: posso eseguire lo stage all'interno dell'azienda di famiglia,dove (quando ho tempo libero o non ho impegni)vengo a lavorare e dare una mano?
Porgo questa domanda per vari motivi,tra i quali poter dare un po' più di aiuto all'azienda,e quindi alla mia famiglia,e nel frattempo completare lo stage? Se mi sono espresso bene, non vorrei arrivare a fare uno o più stage di tot ore in 3 anni,senza fare chissà che lavoro,per motivi legati al fatto che sono minorenne e spesso nelle aziende i ragazzi che fanno gli stage lavorano poco data la loro (spesso) scarsa esperienza al lavoro,e anche data la poca familiarità con un datore di lavoro di loro nuova conoscenza,che porterebbe, "giustamente" avendo non molta fiducia di un giovane ragazzo,farlo lavorare poco e fargli passare il tempo?
Stefanomarri
3 anni, 2 mesi fa
In risposta a #31321
Redazione_RdS
3 anni, 2 mesi fa (1 persona ha trovato utile questo commento)
Benvenuto sul nostro sito, Stefano! Innanzitutto grazie per essere venuto a trovarci e per la domanda, che riguarda il tuo caso personale ma magari potrà servire anche ad altri nella tua stessa situazione. L'interlocutore giusto per avere una risposta al tuo quesito è la tua scuola, cioè la segreteria dell'Istituto professionale che frequenti.
La maggior parte delle scuole vieta, in effetti, di svolgere i periodi di alternanza scuola-lavoro (che oggi si chiama pcto, un acronimo difficile da pronunciare che sta per “Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento”) nelle aziende di famiglia; questo perché si vuol essere sicuri che il rapporto tra studente e tutor sia "genuino" e non viziato da vincoli di parentela, e che il giovane che fa l'esperienza si trovi ad affrontare un "vero" ambiente di lavoro, impari a interagire con capi e colleghi, impari a gestire l' "ambientamento" in una realtà lavorativa che non conosce; tutti questi aspetti sono difficili da ottenere se il ragazzo si sente "a casa", e magari i capi e colleghi sono i suoi genitori o zii o fratelli.
Tuttavia, nelle linee guida sui Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento del settembre 2019 non c'è un espresso divieto. Hai già provato a parlarne con la segreteria?
Torna al più nuovo