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Master all'estero a 31 anni? (Giornalismo)

3 anni, 3 mesi fa di Gallagher90

Ciao a tutti, scrivo per un confronto in merito a una decisione.
Fin da subito dopo il liceo ho impostato la mia carriera per diventare giornalista: triennale umanistica (filosofia) e magistrale in giornalismo. Nel frattempo tanta gavetta, erasmus, stage in Italia e all'estero, esperienze in radio, siti, giornali anche importanti.
Ora, a 31 anni, il giornalismo non mi dà da mangiare.
Al di là della frustrazione, sto cercando di capire dove indirizzare le mie energie.
Avrei individuato un master di un anno a Birmingham in Data Journalism. Da un lato mi sembrerebbe una buona opportunità per acquisire nuovi strumenti, arricchire il mio bagaglio di esperienze, internazionalizzarmi, etc. Dall'altro, sono fortemente tentato di restare qui e cercare di crearmi un piano b (concorsi, insegnamento, altra laurea...?). E nel frattempo, un master potrei comunque farlo qui (anche se mi fido poco dei master in Italia).
Sono molto indeciso ma devo prendere una decisione a breve.
Credete abbia senso un master in Inghilterra in Data Journalism? Può realmente rendermi più competitivo? Ha ancora senso in questo periodo storico fare esperienze di questo tipo, con annessi trasferimenti dispendiosi, o potrei acquisire le stesse competenze molto più semplicemente attraverso corsi online?
Escludo categoricamente le scuole di giornalismo italiane, le reputo fabbriche di disoccupati.
So che nessuno può scegliere per me, ma qualche suggerimento o spunto di riflessione in questa fase di crisi esistenziale potrebbe farmi bene.
Grazie!

Redazione_RdS

3 anni, 2 mesi fa

Noi non siamo grandissimi fan delle regole scritte sulla pietra sull'età “giusta” a cui fare le cose. Sappiamo che c'è tanta gente, nel mondo del lavoro e in generale della società, che giudica secondo una scaletta molto rigida e che spesso l'età è un fattore determinante: vi sono addirittura delle formule, nei concorsi, che spiegano che a parità di punteggio verrà preferito il candidato più giovane. Dunque capiamo che la tua preoccupazione, Gallagher, è basata su elementi concreti, sulla consapevolezza che a volte si viene considerati "troppo vecchi" per qualcosa - in questo caso, per imbarcarsi in un percorso di formazione; o che il mondo del lavoro tende a preferire i “più giovani” (per tante ragioni: hanno meno pretese, li si può pagare di meno, sono tendenzialmente più disponibili, non hanno troppi vincoli familiari... e così via).

Potremmo in questa risposta cercare la via più semplice... e ricordarti che hai 31 anni e non 61. E che a trent'anni (ma anche a quaranta!) è concesso provare nuove strade, cambiare direzione, acquisire nuove competenze per migliorare la propria posizione. Se non fosse così non esisterebbero le scuole serali né gli Executive Mba pensati proprio per persone che già lavorano...

Ma la verità è che se hai voglia di fare questo master, se ti interessano i temi trattati, se ti attira l'idea di trasferirti in UK per un anno, fare una esperienza differente, arricchire il tuo bagaglio di giornalista, la cosa migliore è... fare questo master!

Troverai sempre qualcuno che storcerà il naso, che ti chiederà perché non l'hai fatto prima. Ma i tempi della vita di ciascuno di noi sono differenti! Se non l'hai fatto prima, se prima magari non ci avresti neanche pensato, è perché hai costruito la tua vita in un altro modo, con altre tappe.

E il caso ha voluto che tu ti sia trovato, adesso che hai 31 anni, a valutare questa possibilità.

Dei tanti pro di questa scelta abbiamo scritto nel messaggio di risposta precedente. Con questa postilla - un po' prolissa - vogliamo solo dire a te, e ad altri lettori come te che si trovassero nella stessa situazione sentendosi troppo “vecchi” per intraprendere un nuovo percorso di formazione, che non ci sono regole scritte nella pietra. Un master a 31 anni può esserti utile come lo potrà essere per i tuoi colleghi di 25. Insomma: se senti di volerlo fare, e ne hai le possibilità, non ti far frenare dal pregiudizio sull'età. Perché non è altro che quello: un pregiudizio. E in una vita professionale che si dipanerà nell'arco di decenni, Gallagher, tu pur coi tuoi 31 anni sei ancora all'inizio!

gallagher

3 anni, 2 mesi fa

Grazie per la risposta. 
I miei dubbi sono riguardo alla mia età e al fatto che questo titolo sarebbe una sorta di doppione: è da intendersi come "master" nell'accezione inglese, quindi come laurea magistrale (anche se dura 1 anno) ed è un titolo che ho già. Certamente sarebbe più prestigioso, però qualche dubbio mi rimane, essendo un investimento importante. 





In risposta a #31302


Redazione_RdS

3 anni, 2 mesi fa

Il master in giornalismo in Inghilterra, se puoi permetterti di affrontare la spesa naturalmente, è una soluzione ottima per due motivi. Il primo è che si tratta di un master in data journalism, cioè il settore del giornalismo più tecnologico, più nuovo e più "in crescita". Insomma: se è vero che tanti giornali - non solo in Italia - vanno in crisi e licenziano i giornalisti interni e riducono i compensi ai collaboratori esterni e talvolta perfino chiudono... è altrettanto vero che i pochi investimenti che si fanno in questo settore sono proprio sulle novità legate al giornalismo digitale. E il data journalism è proprio una di quelle novità. Dunque diventare un esperto in questo campo fornisce certamente una marcia in più nello - spietato - mondo giornalistico italiano.

Ma il secondo motivo è ancora più importante. Andare a fare un master di un anno in Inghilterra ti potrebbe permettere di imparare a scrivere in inglese a un livello tale da permetterti di provare ad avviare collaborazioni con testate anglofone. E questo potrebbe ampliare in maniera DRAMMATICA - lo diciamo nell'accezione inglese ;-) - la tua possibilità di costruirti un bouquet di collaborazioni in grado, come dici tu, di darti da mangiare.

Questo perché le testate straniere mediamente pagano molto di più (e molto più tempestivamente) di quelle italiane. Il master di Birmingham potrebbe dunque essere per te un volano, Gallagher, per poter fare un salto di qualità nelle tue collaborazioni, cominciando a lavorare da freelance per testate straniere, scrivendo per loro in inglese, e magari anche con il surplus della competenza in data journalism.

Tutto questo dando per scontato che tu voglia, dopo l'anno di master, tornare in Italia: perché un'altra alternativa potrebbe essere quella di provare a vivere di giornalismo stando all'estero, restando in UK o andando altrove.

Se cerchi online trovi testimonianze di giornalisti italiani che hanno avviato una carriera da freelance "internazionali", e che propongono pezzi a testate con cui collaborano ai 4 angoli del mondo: e possono farlo proprio in virtù della competenza linguistica che permette loro di scrivere impeccabilmente anche articoli in inglese oltre che articoli in italiano.

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