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Laurea magistrale

7 anni, 1 mese fa di user273113

Ciao,

sono nuovo su questo forum e vorrei chiedere alcuni pareri, opinioni e consigli al riguardo della mia situazione formativa attuale. Provengo da un istituto tecnico per ragionieri in cui ho conseguito un diploma di perito ragioniere programmatore (S.I.A.= Sistemi Informativi Aziendali) con un risultato direi buono: 95/100. Successivamente mi sono iscritto ad una laurea triennale in Filosofia presso l'università di Padova ed attualmente appunto frequento l'anzidetta precisamente al terzo anno. Mi restano due esami e potrò laurearmi, considerando che ho la media del 29 spero e dovrei riuscire a totalizzare 110/110. Sono consapevole che sorgerà spontaneo chiedermi perchè una triennale in filosofia. In buona parte per passione e piacere personale, ma anche perchè credo fortemente che in una realtà come quella attuale, lavorativa e non, un requisito fondamentale per non essere travolti dalla banalità concettuale e dal conformismo, anche in questo caso in ambito lavorativo come in ogni altro, sia essere in grado di pensare liberamente fuori da preconcetti e sopratutto saper cogliere in maniera profonda e precipua ciò che ogni comportamento sociale cela. Detto questo mi ritrovo di fronte ad un dubbio. Per quanto riguarda la magistrale vorrei iscrivermi a quella che viene indicata dal ministero come L-77, ossia un corso di laurea magistrale in gestione d'impresa. Precisamente ho guardato l'offerta formativa e sarei interessato al ateneo di Bologna e alla Luiss di Roma. Qui vi pongo i miei interrogativi:


1) Come, secondo voi, valuterebbe un percorso formativo strutturato come il mio (diploma in ragioneria-triennale in filosofia-magistrale in gestione d'impresa) un ipotetico selettore del personale? Lo apprezzerebbe? Lo troverebbe frammentario ed inutile?

2) Quale fra i due atenei che ho summenzionato, secondo voi, mi aprirerebbe un ventaglio di possibilità maggiori? A Bologna sono più posti disponibili da ciò che ho notato ma siamo sempre ai minimi storici! parliamo di 30 posti contro 15 della Luiss. La luissi sarebbe un valore aggiunto o meno?

3) Il corso magistrale in oggetto è erogato anche in inglese da entrambe le due università, ciò rappresenterebbe un valore aggiunto? Vale la pena svolgere una laurea magistrale in inglese piuttosto che nella propria lingua madre (nel mio caso l'italiano)?.

Sono interessato ed aperto ad ogni parere: da chi è ancora studente e come me si trova a dover scegliere la magistrale su cui approdare, a cui magari a già seguito un percorso di questo tipo, a chi è contrario e ritiene che stia sbagliando. Ma sopratutto mi piacerebbe ascoltare la voce di persone che lavorano come selettori del personale per comprendere come mi inquadrerebbero. Ringrazio in anticipo chi spenderà il proprio tempo nel rispondermi.

Redazione_RdS

7 anni fa

laurea umanisticalingua inglesepost triennaleSpecialisticauniversità e lavoro

Intanto complimenti per la lucidità e la determinazione Federico! Sembra proprio che tu sia estremamente consapevole dellv tue scelte, che tu le abbia prese in maniera ponderata e che il tuo obiettivo sia governare la tua rotta, e non lasciarti trascinare dai flutti. E' già un punto di partenza straordinario.

Vediamo come possiamo aiutarti... ecco le nostre riflessioni:

1) Come, secondo voi, valuterebbe un percorso formativo strutturato come il mio (diploma in ragioneria-triennale in filosofia-magistrale in gestione d'impresa) un ipotetico selettore del personale? Lo apprezzerebbe? Lo troverebbe frammentario ed inutile?
A questa domanda ci sono tante risposte quante teste di direttori HR... Ognuno infatti valuta i candidati secondo la sua griglia e la sua scala di valori, è pressoché impossibile fare una previsione generalizzata. Di solito la valutazione di un cv viene fatta considerando alcuni fattori chiave tra cui la velocità negli studi (diplomato in tempo o bocciato? Laureato in tempo o fuori corso?) e il voto. Il fatto che tu abbia scelto di studiare Filosofia alla triennale è, senza dubbio, bizzarro ma non necessariamente costituisce un demerito! Anzi, potresti anche incontrare sulla tua strada estimatori degli studi umanistici, per i quali la tua preparazione in filosofia potrebbe risultare molto interessante.

2) Quale fra i due atenei che ho summenzionato, secondo voi, mi aprirerebbe un ventaglio di possibilità maggiori? A Bologna sono più posti disponibili da ciò che ho notato ma siamo sempre ai minimi storici! parliamo di 30 posti contro 15 della Luiss. La luissi sarebbe un valore aggiunto o meno?
L'Alma mater di Bologna è spesso citata nelle classifiche, anche internazionali, dei migliori atenei italiani (qui trovi un nostro articolo in proposito: https://www.repubblicadeglistagisti.it/article/classifiche-delle-universita-pro-e-contro). Certamente un'università privata può garantire di solito più servizi agli studenti, specialmente per quanto riguarda il placement; in definitiva, molto dipende dalla capacità economica di ognuno. Ma non è affatto detto che un'università privata sia a priori migliori di una pubblica.

3) Il corso magistrale in oggetto è erogato anche in inglese da entrambe le due università, ciò rappresenterebbe un valore aggiunto? Vale la pena svolgere una laurea magistrale in inglese piuttosto che nella propria lingua madre (nel mio caso l'italiano)?
A questa domanda la risposta è certamente sì. Studiare in inglese oggi ha un valore aggiunto enorme. Meglio ancora è riuscire a fare una parte del proprio percorso accademico all'estero, preferibilmente in un Paese anglofono. Le altre lingue sono sempre utili (in particolare spagnolo e tedesco, ma sono ovviamente in ascesa russo, arabo e cinese); ma la base, la competenza linguistica senza la quale davvero oggi si parte zoppi resta senza ombra di dubbio l'inglese.

Facci avere tue notizie Federico!

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