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stage inutile zero formazione

8 anni, 3 mesi fa di 4ndr3

Salve a tutti, sono nuovo qui sul forum anche se leggo spesso le esperienze di altri stagisti; dopo essermi laureato ho iniziato uno stage lo scorso maggio presso un'azienda considerata un'eccellenza nella provincia in cui risiedo e non solo (fornisce servizi ad alcuni grossi marchi anche internazionali. Dopo tre colloqui (un primo solo con l'HR, un secondo con l'HR e il mio attuale responsabile e un terzo con i capi di HR e del reparto in cui mi trovo) sono stato assunto attraverso uno stage; pur non trattandosi della mia mansione ideale ho accettato perché l'azienda in questione mi sembrava affidabile e una garanzia dal punto di vista della crescita, e così ho iniziato; tuttavia passato l'iniziale entusiasmo per il nuovo ambiente ho iniziato ad avere i primi dubbi circa il "percorso" intrapreso: il primo mese sono stato messo a fare banale assistenza clienti in affiancamento ad una persona che su 8 ore forse ne lavorava seriamente due, il resto le passava tra cazzeggio al cellulare, lettura di articoli di giornale su internet e tra risate e scherzi. Dopo circa un mese trascorso in questo modo il mio responsabile voleva che fossi io a dirgli cosa fare (ma io dico, sono io ad avere assunto loro o loro ad avere assunto me?) come se già conoscessi l'azienda come chi ci lavora da anni; la reazione sua e degli altri anziché porsi due domande è stata quella di avere da ridire sul fatto che secondo loro essendo uscito dall'università sarei abituato a fare le cose anche senza motivazione, ma solo per obbligo (in realtà mi sono laureato nei tempi previsti e non sono mai andato fuori corso, dunque credo di essere stato abbastanza motivato). Dopo un po' vengo finalmente spostato a quello che dovrebbe essere il mio gruppo di riferimento: inizialmente ho cercato di capire dove secondo loro sbagliassi e di sentirmi il più coinvolto possibile nel nuovo progetto che stava partendo; così mi sono state assegnate delle attività che secondo i colleghi avrebbero dovuto aiutarmi a imparare, ma che ho poi scoperto essere per loro noiose e quindi questo era solo un pretesto per permettere loro di procedere con il progetto appena partito. Nonostante un secondo incontro con il responsabile e con il capo mi sento dire che dovrei essere io a saper proporre alla pari dei colleghi più esperti, peccato che ci sia un problema di fondo: il tanto decantato "percorso" (e ho notato che questa espressione ricorre spesso nella retorica dei capi) non ha nulla di formativo, a tutt'oggi non ho capito nemmeno chi sia il mio tutor aziendale e non ho avuto una persona di riferimento che mi prendesse sotto la propria ala (almeno all'inizio) e che mi desse una formazione generale su procedure e strumenti utilizzati in azienda. Ad oggi purtroppo la situazione non è migliorata: al momento le mie giornate trascorrono fissando lo schermo del pc, navigando per fatti miei e cercando di inventarmi qualcosa ogni tanto, per dare l'impressione di avere qualcosa da fare.
Questo nonostante fino a pochi giorni fa la mattina appena arrivato andassi a chiedere alla persona che coordina il progetto cosa potessi fare, e la sua risposta puntualmente era "mi dispiace, oggi non ho nulla da farti fare, senti F [il mio responsabile, che l'altro giorno quando sono andato a chiedergli se avesse qualcosa da assegnarmi mi è sembrato un po' a disagio]" oppure "non posso farti fare niente perché non hai seguito dall'inizio": peccato che quando il progetto è partito mi abbiano sbolognato l'attività più noiosa per loro che mi ha distolto dal seguire il loro lavoro.
Questa ad oggi la mia esperienza, e vorrei chiedere: sbaglio ad avere l'impressione che questi ragionamenti non siano altro che un modo per giustificare la mancanza di formazione e di una figura di riferimento? insomma una sorta di scarica-barile? E ancora, è l'azienda che deve formare me, sulla base di uno specifico piano, o io a formare loro? Onestamente la situazione è imbarazzante e mi sto guardando attorno in cerca di opportunità migliori sia dal punto di vista del rapporto di lavoro che dal punto di vista della crescita professionale

4ndr3

8 anni, 3 mesi fa

No non è che non esista la convenzione, infatti mi è stata fatta firmare; quello che intendevo è che la maniera sbrigativa con cui mi sia stata fatta firmare e il fatto di non avermi consegnato direttamente una copia è indicativo della superficialità con cui spesso gli stage sono erogati
In risposta a #22505

Redazione_RdS

8 anni, 3 mesi fa

La convenzione di stage e il progetto formativo devono esserci, pena l'irregolarità dello stage. Non li trovi tu oppure non ti sono stati rilasciati? Forse sono in mano all'ente promotore? L'assenza di questi documenti significherebbe che il tirocinio non rispetta i parametri della legalità. Poi un consiglio: non demordere e vedrai che ti si prospetteranno opportunità migliori. Non tutti gli stage sono così fortunatamente. La riprova è per esempio il nostro circolo di aziende virtuose e le loro offerte sempre rispettose di condizioni dignitose. Puoi verificare qui:http://www.repubblicadeglistagisti.it/initiative/rdsnetwork/chiarostage/le-aziende-aderenti/.
Un caro saluto
In risposta a #post22502

4ndr3

8 anni, 3 mesi fa

Grazie della risposta; anche l'altro giorno all'ufficio del personale un HR mi ha detto che dovrei essere io a provvedere a casa per conto mio nel tempo libero a studiare; questo per dire la concezione di stage di formazione; potrei accettarlo
se almeno avessi gli stimoli giusti, ma qui a nessuno sembra importare se lavoro o sto con le mani in mano. L'unica consolazione è che uno dei colleghi con cui ho legato di più l'altro giorno ha detto che è evidente che sono stato abbandonato a me stesso. La mia impressione è che la responsabilità di ciò non sia tanto da ricercarsi nei miei capi quanto nella
politica aziendale (dal momento che un HR senza alcuna competenza tecnica dice certe cose); tra l'altro riguardo il tutor e la documentazione: controllando le varie carte che mi sono rilasciate il primo giorno non trovo la copia della documentazione del tirocinio, ma solo quelle che vengono normalmente rilasciate
a tutti gli assunti: codice etico, informativa sulla privacy e trattamento dati, ma niente che riguardi nello specifico lo
stage.
Io me ne andrei via anche subito, perché mi sto rendendo conto che questo stage si sta rivelando una presa in giro e una perdita
di tempo, oltre che rischiare di influenzare negativamente la ricerca di altre opportunità dal momento che non sto imparando
nulla. L'unica cosa che ho imparato è che non accetterò mai più uno stage dovesse anche costarmi di il fatto di rimanere senza niente.

Redazione_RdS

8 anni, 3 mesi fa

Caro 4ndr3,
purtroppo quella che ci descrivi è una situazione molto comune tra gli stagisti, in tanti se ne lamentano su questo forum e noi non possiamo che assecondare queste lamentele: non c'è niente di più irritante che recarsi sul posto di lavoro durante uno stage, sentirsi motivato, voler imparare e trovarsi davanti un muro o personale poco disponibile. Senza contare che tu un tutor ce lo devi avere per legge: te ne deve essere designato sia uno in ambito aziendale che un altro all'interno dell'ente promotore. Ed è a queste persone che devi far riferimento per sapere quali attività svolgere nel corso della giornata. Per sapere chi siano dovresti leggere la documentazione firmata (la convenzione di stage) oppure chiedere direttamente all'ente promotore, a cui dovresti anche far presente questa situazione per far sì che si sblocchi.
Come dicevamo però capita spesso che gli stagisti siano abbandonati a se stessi. Il nostro consiglio è allora duplice. Il primo è di rasserenarsi nel senso che anche un'esperienza da cui apparentemente si impara poco è comunque una strumento di crescita e formazione. Da tutto si impara in fin dei conti, anche solo per capire certe dinamiche aziendali, e per questo bisogna anche accettare di buon grado qualunque mansione venga affidata (nei limiti del buon senso, si intende). Il secondo è quello di prendere in mano le redini della situazione e di cercare di essere il più propositivo possibile. Trova un canale in cui renderti utile e continua a "inventarti" attività che possano risollevare le sorti del tuo stage. Anche questo è un modo per ricavare il massimo da un'esperienza poco soddisfacente.
Un caro saluto

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