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Tirocinio extracurriculare

8 anni, 8 mesi fa di alexia90

Salve,
Sono una tirocinante presso un ente pubblico, in Piemonte, all’incirca da due settimane e dal contratto di tirocinio extracurriculare devo svolgere 37 ore e 30 minuti a settimana.
Vorrei porvi alcuni quesiti:
1) Vorrei sapere se il tirocinante può usufruire di permessi personali una tantum (ovviamente da comunicare al tutor in anticipo e motivandoli se necessario). L’ufficio del personale mi ha comunicato che devo necessariamente essere presente tutti i giorni ed eventualmente uscire prima, qualora però durante la settimana abbia accumulato delle ore in piu'. Vorrei sapere se in realtà il tirocinante ha diritto a permessi personali.
2) Eventualmente verrebbe a mancare il rimborso spese per i giorni mancanti?
3) Il tirocinante ha diritto a delle ore per il diritto allo studio/pratica forense?
4)so che il tirocinante non ha diritto a ferie, permessi ed altro. Ma se volendo accordarmi con il turor posso poi recuperare le ore che non ho svolto durante la settimana?
Vorrei inoltre sapere se c’è una normativa di riferimento in modo da poter facilitare la comunicazione a chi di dovere.

Grazie mille

Redazione_RdS

8 anni, 7 mesi fa

Cara Alexia,
è un tasto dolente quello dell'erogazione del rimborso in caso di assenze.
Ti riportiamo quanto scritto nel post precedente e ribadito anche nella nostra guida Best stage linkata sotto: "Il soggetto ospitante non è tenuto a corrispondere per intero il rimborso spese se lo stagista sta a casa, a meno che non lo abbia messo per iscritto nella convenzione di stage. Ciò non toglie che possa farlo, corrispondendo comunque l'indennità nei periodi non frequentati dallo stagista per cause derivanti da assenza per malattia o in caso di interruzione anticipata. Sta insomma al "buon cuore" del soggetto ospitante decidere se decurtare l'importo del rimborso spese o no". E le assenze per riposo o "ferie" possono equipararsi a quelle per malattia o interruzione anticipata. Il punto è che l'ente ospitante può decidere di pagare solo per i giorni frequentati, senza per questo andare contro qualche disposizione normativa.
In risposta a #post21797

alexia90

8 anni, 7 mesi fa

In risposta a #216

Allora la situazione si evolve in questo altro modo: ci hanno accordato i permessi giornalieri però verranno decurtati i soldi per il giorno usufruito.
Mi chiedevo se si potesse fare considerando che il compenso è forfettario e che il rapporto di tirocinio non è equiparato ad un rapporto di lavoro. 
Grazie mille 

Redazione_RdS

8 anni, 8 mesi fa

Cara Alexia,
come prima cosa ti giriamo la nostra guida Best stage 2015, che contiene tutta la normativa sugli stage suddivisa regione per regione. La puoi scaricare qui: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/best-stage-2015-ai-blocchi-di-partenza.
Per quanto riguarda le tue domande, ti diamo un'unica risposta perché i punti che ci indichi sono tutti collegati. La questione è spinosa nel senso che rispetto a orari e permessi le normative sugli stage non prescrivono in genere nulla di preciso. La stragrande maggioranza degli stage è "full time", quindi presuppone la presenza dello stagista in ufficio per circa 38-40 ore settimanali (che è l'orario standard di lavoro), come nel tuo caso. Per il resto potrebbero esserci delle indicazioni espresse dentro la convenzione di stage anche riguardo le assenze. Se così fosse andrebbero rispettate (anche perché nella normativa generale tutto tace). In caso contrario ci si attiene al solo buon senso. Questo perché lo stage non è un contratto di lavoro e quindi lo stagista non è necessariamente tenuto a rispettare pedissequamente un orario (come se timbrasse un cartellino); quindi può uscire prima se ne ha bisogno qualche volta, o anche stare assente, senza che gli possa venir chiesto di recuperare le ore o i giorni di assenza. E comunque non dovrebbero esserci problemi per dei permessi una tantum.
Riguardo invece il rimborso spese per i periodi di assenza, devi sapere che il soggetto ospitante non è tenuto a corrispondere per intero il rimborso spese se lo stagista sta a casa, a meno che non lo abbia messo per iscritto nella convenzione di stage. Naturalmente, invece, se la convenzione firmata tra soggetto promotore e soggetto ospitante regola tali periodi di assenza, il datore di lavoro deve attenersi a quanto dettato dalla scrittura sottoscritta. Ciò non toglie che possa comunque corrispondere l'indennità nei periodi non frequentati dallo stagista, ma sta al suo "buon cuore" decidere se decurtare l'importo del rimborso spese o no.
Speriamo di esserti stati utili e un caro saluto

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