Stage umiliante e inutile: lasciare o non lasciare?

9 anni, 1 mese fa di francis

Buongiorno a tutti, vi scrivo per chiedervi un consiglio.

Sto svolgendo uno stage di 6 mesi partito nel novembre 2014 in una mensa, 6 ore al giorno per 5 giorni lavorativi a 500 euro al mese.
Lo trovo profondamente umiliante, non per la natura stessa del lavoro (nessun lavoro è umiliante di per sé), ma per il trattamento ricevuto. Vi dico solo che sono scoppiata a piangere due volte durante il primo mese (e io sono una persona dal carattere abbastanza forte), e che gli ultimi abusi ricevuti sono stati un bicchiere di plastica lanciatomi addosso per dirmi di buttarlo, o il divieto di "perdere tempo" per mangiare quando, mancando qualche dipendente (cosa che accade il 99% delle volte), non avevo nemmeno un minuto libero.
Nell'ultimo mese è accaduto che le cose da preparare durante le prime due ore sono ulteriormente aumentate, e mentre prima ce ne occupavamo in due, adesso devo farlo io sola, e vengo continuamente ripresa per la lentezza nonostante io passi la maggior parte della giornata con il fiatone e senza avere il tempo nemmeno di andare in bagno.
Oltre a ciò, non vedo l'utilità di uno stage di sei mesi (rinnovabili per altri sei come è accaduto alla stagista che mi ha preceduto, ovviamente sostituita al termine dei 12 mesi di stage) per una mansione da cameriera di mensa, che prevede pulizie, preparazione cibi, pulizie, allestimento, pulizie, servizio, pulizie, lavaggio stoviglie, pulizie pulizie.
Non ho armadietto né mi sono state date le divise, vengo trattata peggio di una schiava, in un ambiente di persone veramente maleducate nei miei confronti.
Ne sta risentendo anche il mio corpo, ho sempre forti dolori di schiena e alle gambe, calli sui piedi causati da scarpe inadeguate, mani che stanno rapidamente diventando quelle di una persona anziana.
Detto ciò, voi vi chiederete... "come mai ancora non scappi a gambe levate?"
Presto detto.
Durante questo periodo ho continuato a inviare curriculum, ovunque, senza mai ricevere risposta. A quasi trent'anni mi ritrovo a dover accettare ancora aiuti dai miei genitori perché non riesco nemmeno a pagare l'affitto, e anche se il rimborso spese è di soli 500 euro, questi soldi mi servono. Ho tirato avanti quindi fino ad ora, stringendo i denti, tornando a casa ogni giorno con le lacrime agli occhi per la rabbia, le umiliazioni, la consapevolezza che tanto in ogni caso anche se lo stage non dovesse terminare i primi di maggio, la prospettiva migliore è quella di altri sei mesi così allo stesso stipendio. Lavorando il doppio dei miei colleghi e guadagnando la metà, e perdendo la salute fisica e mentale.
Allora io adesso vi chiedo... cosa fare? So che tutti mi direte di lasciare immediatamente questo lavoro (perché sì, è un lavoro, di formativo non c'è nulla) ma penso che molti di voi possano capire cosa significa ritrovarsi di nuovo senza una lira, dovendo elemosinare altri soldi anche solo per mangiare dai parenti. Non posso avere nemmeno sussidi o altro perché sono previsti solo per chi ha lavorato per almeno due anni con contratto... e io non ho avuto contratti nemmeno per un mese della mia vita, solo stage vari o lavori a nero.
Chiedo scusa per lo sfogo, la situazione mi sta facendo veramente molto male, ora è qualche giorno che non vado a lavoro per motivi familiari e solo al pensiero che devo tornarci a breve mi è salita l'ansia.
E mi rivolgo a chi ci è già passato... come agire in questi casi? Cosa potrei fare per migliore la mia situazione?
Vi ringrazio anticipatamente.

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