Stagista per tre anni, Ilaria denuncia: «Tv, radio, giornali, uffici stampa: ho fatto sei tirocini e nessuno mi ha portato un lavoro»
13 anni, 6 mesi fa di Eleonora Voltolina
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Mi chiamo Ilaria, ho 24 anni e negli ultimi tre sono stata quasi ininterrottamente stagista: ho infatti all'attivo ben sei stage. Tutti gratuiti o quasi. Tutti per inseguire un sogno: lavorare nel mondo del giornalismo e della comunicazione. Tutti svolti mentre studiavo, senza rallentare il mio percorso universitario, tanto è vero che ho finito la triennale nel 2008 e la specialistica nel 2010, con una tesi sui conflitti del golfo e il ruolo del reporter di guerra per la quale …
Valentinaone
13 anni, 6 mesi fa
Complimenti ad Eleonora Voltolina e Marco Patruno Generazione P
per il lavoro che svolgete a difesa degli stagisti.
GenerazioneP
13 anni, 6 mesi fa
Ciao Eleonora, ho letto con attenzione il tuo articolo. Prima di tutto va la mia piena solidarietà alla ragazza. Vero, lo stage nelle professioni intellettuali come quella giornalistica spesso si trasforma in una forma di precariato, di post-precariato, una involuzione ulteriore del precariato classico. I giovani diventano paradossalmente dei“stagisti di professione” o dei “stagisti in carriera”.
Anzi, ti dico di più credo che le nuove tecnologie, internet e forme di giornalismo partecipativo abbiamo allargato lo sfruttamento dei giovani in questo settore. La retribuzione spesso si sostituisce ad altre forme di “retribuzione.” Per esempio “La visibilità” diventa una di queste possibili “retribuzioni” alternative che vengono sbandierate davanti ai occhi dei aspiranti giornalisti. Pensiamo soltanto al caso Huffington Post. Io parlai di “dittatura dell'illusione della partecipazione” concetto che poi fu ripreso dal dottor Calabresi sulla Stampa di Torino,dal quotidiano L'Unità e da Radio Articolo 21,
Ma rimane una domanda fondamentale. Come si può spezzare questa “spirale” che trasformi lo stage in precariato oppure in una forma di lavoro mascherato da formazione? Sul “muro di omertà”sono pienamente d'accordo, e quello che dico da sempre. Bisogna fare nomi e cognomi di chi sfrutta i giovani a costo zero. Cordiali saluti Marco Patruno Generazione P
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