progetto Leonardo
Ciao a tutti, sono tra i fortunati che hanno partecipato al progetto Leonardo, anzi… tra i fortunatissimi che hanno preso parte a più di un progetto. La prima volta che ho partecipato avevo ventanni e sono stata in Finlandia, un’esperienza forte, bella ed indimenticabile. La seconda a trentanni, a Malta, un’esperienza frizzante, calda ed emozionante. In entrambi i progetti mi sono trovata molto bene, certo, ci vuole spirito di iniziativa e di adattamento e più che un’esperienza di tirocinio la annovererei tra le esperienza di vita, soprattutto se ti ritrovi in Paesi culturalmente e climaticamente molto differenti dal tuo. In entrambi i casi il mio periodo di soggiorno è stato di 3 mesi ciascuno, un periodo intenso ma, per me, troppo breve, perché quando cominci ad ambientarti ad assimilare la cultura, ad assaporare il sogno… è già ora di ripartire. L’aereo ti riconduce verso casa e ti senti come se avessi fatto un viaggio in un’altra Galassia, ed è così, perché il progetto Leonardo ti catapulta, per davvero, in un’altra dimensione: altre facce, altri luoghi, altra vita e poi quando torni alla tua realtà di sempre hai uno strano effetto di straniamento, di un jet lag che in realtà non c’è, rimani per un attimo basito, ci pensi e non sai se è stato solo un bel sogno o se è successo davvero, se c’eri veramente tu là dentro; così guardi le foto e ti rendi conto di come l’esperienza che hai umanamente vissuto si unica ed irripetibile, come ti abbia cambiato e come sia da custodire gelosamente in fondo al cuore e da distillare dentro di te. Si crea molto affiatamento e attaccamento tra le persone che partono con lo stesso programma, si passa molto tempo assieme, le prime settimane al corso di lingua, poi nelle uscite serali e nel tempo libero, si conoscono altri Leonardini partecipanti allo stesso progetto ma provenienti da altri Paesi, ci si confronta e si cresce, scambiando idee, opinioni, speranze, delusioni; questo attaccamento in molti casi perdura nel tempo, anche dopo la conclusione del progetto. Ho conosciuto ex Leonardini che sono rimasti nel Paese ospitante per lavoro, contenti di trovarsi lì. È un’esperienza che consiglio a tutti e poi visiterete tanti posti perché avrete la voglia e la smania di vedere cose nuove ed imprimerle nel cuore e negli occhi… Buon Viaggio! Raffaella :)
Ultimo Post: 15 anni, 1 mese fa
Di: joe_zarlingo
stage a parigi
cara Eleonara grazie sei gentile, assicuro di essere una persona normale :-)) io sono partita tramite enaip piemonte e celva, entrambi hanno lavorato benissimo. sono stata particolarmente fortunata perchè la meta in teoria era lione, ma a lione inter echange (partner in loco, mi sono sembrati attenti ma non li conosco abbastanza) non è riuscita a trovare uno stage adatto al mio cv, allora mi hanno mandata a parigi. quindi sono stati professionali competenti carini adorabili ... perchè ovviamente potevano mandarmi a pelar patate (va beh pelar patate no ) ma avrebbero potuto trovarmi uno stage decente non in linea con il mio cv (so che può capitare). a parigi si è occupata di me inter echange, un'associazione che mi ha creato molti molti molti problemi, unica cosa mi hanno trovato uno stage perfetto per me. passiamo ai soldi. mi hanno pagato viaggio a/r, scuola di lingua, trasporti, alloggio in foyer per giovani lavoratori. in genere la sistemazione è in famiglia (con colazione e cena), per chi è in foyer studentati danno 40 euro per mangiare. ma a parigi 40 euro durano 2 giorni o poco più. in più (ma questo solo in valle d'aosta) ho ricevuto dal celva una borsa studio di 450 euro. ho avuto altre esperienze alcune positive altre meno magari ne parlerò nelle prossime puntate, vedremo consiglio a tutti di partire, è una gran bella esperienza a presto Paola
Ultimo Post: 15 anni, 1 mese fa
Di: paolafumagalli
Identikit degli stagisti italiani, oggi ultimo giorno per partecipare al sondaggio online promosso da Repubblica degli Stagisti e Isfol
Ultimo giorno utile, oggi, per partecipare al grande sondaggio online dedicato a tutti gli stagisti ed ex stagisti italiani, promosso dalla Repubblica degli Stagisti insieme all'Isfol. Il sondaggio, aperto il 6 maggio, ha finora raccolto la voce di quasi 3mila persone, che hanno dedicato cinque minuti del loro tempo – nel più completo anonimato – per raccontare il proprio stage (o i propri stage) anche con dettagli che quasi mai vengono investigati: non solo quando e dove si è fatto …
Ultimo Post: 15 anni, 1 mese fa
Di: Eleonora Voltolina
stage a Bordeaux (France)
Salve a tutti! Sono calabrese ed vivo e lavoro nella mia città natale,Crotone. Anzitutto Vi ringrazio per avermi contattata poichè ho partecipato nel maggio scorso ad un progetto di mobilità nell'ambito del programma Leonardo da Vinci (VET.PROF.MOBILITY) organizzato dal Centro Produttività Veneto-Fondazione Giacomo Rumor.Lavoro in una società che dà assistenza e servizi alle aziende del territorio, inoltre mi occupo di formazione continua ed alta formazione(abbiamo gestito positivamente n. 4 IFTS), cosicchè mi sono trovata a far domanda di selezione per il progetto di cui sopra.La mia esperienza è stata più che positiva,anche se è durata una settimana, è stata bene organizzata dal CPV,ripeterei volentieri l'esperienza, e per maggiore formazione e per ulteriori scambi professionali, ritornei anche subito in Francia.Ancora Grazie!Cordialmente Laura.
Ultimo Post: 15 anni, 1 mese fa
Di: lauretta
Dalla parte dei laureati - lo stage serve per trovare lavoro?
Concordo con Cassandra,perché ho fatto un master post laurea che comprendeva uno stage di 4 mesi e dopo averlo fatto e avere conseguito il diploma del master, sono allo stesso punto di prima: mi propongono di continuare con l'esperienza formativa, sì... un altro stage. scusa ma laureata e masterizzata, mi sembra che siano due qualifiche sufficienti a livello formativo, in cosa devo ancora formarmi? continuo a formarmi e quando inizierò a lavorare sul serio allora???
Ultimo Post: 15 anni, 1 mese fa
Di: mefisto
BERLINO, LA VIRGOLA ED I COLORI
Centocinquanta giorni di degna esperienza. Berlino mi ha accolta a braccia aperte, col sorriso e tanto sole fin dal primo giorno. La difficoltà iniziale per inserirmi e trovare uno spazio nella preparazione del Festival Internazionale di Letteratura è stata in ogni caso costruttiva: unica tirocinante straniera, nel programma in cui lavoravo, ho dovuto aspettare 10 giorni per conquistarmi uno sguardo ed un saluto dagli altri colleghi tedeschi, nel momento in cui entravo in ufficio.. ma ammetto che dopo il gelo iniziale, l’amicizia che si crea con Loro è più limpida, spontanea e forte. Lavorando nel programma di letteratura internazionale per bambini e ragazzi, mi sono immersa in mondi che avevo lasciato parecchi anni fa. Ho esplorato, con lo sguardo, con i ricordi ed i libri, realtà, tradizioni, culture, lingue diverse: ore passate davanti ad un computer ed un bicchiere di the – consuetudine lavorativa tedesca! -; telefonate agitate e balbettate con traduttori, scrittori da tutto il mondo ed attori tedeschi famosi; atmosfera stimolante, ricca, solidale con un team affiatato di tirocinanti (ragazzi dai 18 ai 29 anni). Un iter difficile, con momenti di scoraggiamento, paura ed incomprensione come tutti i cammini della vita e delle belle esperienze: difficoltà di capirsi in lingue e culture differenti, lo stress e le grandi responsabilità che mi hanno messa alla prova e alla fine temprata. Arrivato settembre, il Grande Evento e la dimostrazione del nostro impegno: il Festival Internazionale di Letteratura! Dodici giorni con gli occhi aperti ed i cinque sensi attenti ad assorbire tutto: letture, incontri, concerti, workshops, feste con autori da tutto il mondo. Focus del 2008 è stato l’Africa: uno spettacolo quotidiano di colori, musiche e personaggi. Bambini emozionati; libri di tutte le forme; code interminabili di classi e la fatica di organizzarle per gli incontri con gli autori; gli autografi; ore passate con gli scrittori; gli scambi di culture e la curiosità di viverle anche solo per qualche ora; la mia lingua italiana tra melodia e sorrisi; l’onore e l’emozione di stringere la mano a personaggi celebri (cfr. Dacia Maraini, Mario Calabresi, Wolf Erlbruch, uno degli illustratori più famosi nel mondo, Beatrice Masini e tantissimi altri); per non dimenticare le 18 ore su 24 in teatro… Ottimi compagni in questo viaggio sono stati la collaborazione, nuovi amici importanti, tantissime soddisfazioni e fortuna anche nell’ambito lavorativo: ambiente giovane, organizzazione precisa, funzionale ed efficiente! Centocinquanta giorni di una Berlino magnifica, sempre stimolante, accesa, giovane, creativa, poliedrica, tollerante, ecologica, in bicicletta, piena di storia e culture. Le ho lasciato una parte di me. Splendida città, valida esperienza umana e professionale. Non dimentico e ringrazio tutti coloro che mi hanno permesso di vivere al meglio questo cammino berlinese: anche e soprattutto senza loro, ora sarei meno ...“colorata”! Chiara Baldin
Ultimo Post: 15 anni, 1 mese fa
Di: ChiaraB84
Progetto Leonardo a Viseu
Cari futuri "leonardini" diretti a Viseu, prima di fare la valigia per partire leggete bene il mio resoconto di questa esperienza. Da questa pubblicazione on-line ho capito che in moltissimi hanno subito le stesse condizioni, la stessa disorganizzazione e poca educazione. Il prossimo non vorrai esser proprio tu mi auguro. Leggete http://www.turistipercaso.it/viaggi/itinerari/testo.asp?ID=19994 Per qualsiasi info scrivete alla mia mail indicata al termine del racconto!
Ultimo Post: 15 anni, 1 mese fa
Di: sunflowercamy
Unitalk, la parola ai presidi: Benedetto Todaro, facoltà di Architettura Valle Giulia della Sapienza di Roma
Prosegue la collaborazione tra la Repubblica degli Stagisti e Soul - Sistema Orientamento Università Lavoro attraverso la rubrica “Unitalk” . Ogni settimana un colloquio con un preside per capire le luci e le ombre del sistema universitario italiano, l’offerta formativa e gli sbocchi lavorativi. Benedetto Todaro [foto], classe 1943, è preside della facoltà di Architettura Valle Giulia e coordinatore del dottorato di ricerca in Architettura e costruzione - spazio e società.Professore, che tipo di cambiamento nelle aspettative professionale possono generare …
Ultimo Post: 15 anni, 1 mese fa
Di: Eleonora Rossi
Stage a Helsinki (FI)
Ciao, sono un ragazzo di 18 anni, e quest'estate ho fatto uno stage all'estero, ad Helsinki... Partiti in una 15ina, tra cui ragazzi e ragazze di varie scuole dal veneto e piemonte, siamo arrivati li tutti disorientati e temevamo il peggio, ma alla fine è andata benissimo XD. Periodo: 14 giugno - 01 agosto Alloggiavamo in degli appartamenti che durante l'anno sono abitati da universitari e non solo, come distanza dal posto di lavoro eravamo a 20-30 minuti di autobus, quindi ci trovavamo anche bene. Il posto era stupendo, le persone un pò strane, ma d'altronde a 2000 km di distanza non è che puoi trovare le stesse abitudini. Tutti quanti eravamo tra i 17 ed i 19 anni, poi c'era la tutor, una ragazza di 23 anni in Erasmus. Col fatto dell'età non è che avessimo molta libertà, ma quel poco che siamo riusciti a fare l'abbiamo fatto nella migliore delle maniere. Abbiamo visitato tutto o quasi della città ed anche di paesi di periferia, poi siamo riusciti a vedere anche la capitale di un altro stato (grazie alla traghettata Helsinki-Tallinn), siamo riusciti a divertirci fin troppo... Abbiamo conosciuto gente del posto, ecc ecc... L'hotel in cui la maggior parte di noi lavorava era un 5 stelle sull'Esplanadi Park... Bellissimo... Ah, dimenticavo, faccio stage per "operatore e servizi di ristorazione"... In poche parole faccio il cuoco. Abbiamo lavorato con orari generati per la nostra età, tipo 8'00-16'00 oppure 14'00-21'00. All'inizio non riuscivamo a muoverci tanto liberamente (non conoscendo la lingua ed il posto) ma poi era come se avessimo sempre vissuto li... conoscevamo ogni angolo!!! Comunque mi scuso se ho saltato da un discorso all'altro, però ci sarebbe troppo da dire, e mi vengono in mente solo certe cose sparse. A dicembre dovrebbero darci la borsa di studio, una cosa come 480€, sempre dipende da quante ore ognuno ha fatto... Quello che penso, è che è stata una esperienza stupenda, che rifarei volentieri e credo sia stata anche molto utile. Spero di tornare a lavorare all'estero molto presto, e nelle migliori delle ipotesi vorrei aprire un'attività fuori dall'Italia, ancora qualche anno e si inizia il progetto. Grazie dell'attenzione, Kiitos!!!
Ultimo Post: 15 anni, 1 mese fa
Di: Antonio_Scaggiante
Ingegneria ma non solo: quali sono le lauree più utili per trovare lavoro?
Premetto che queste statistiche di Almalaurea mi sembrano sempre uguali, di anno in anno. La novità, concomitante con la pessima situazione economica globale, è che le lauree che hanno sempre trainato le assunzioni dei neolaureati (economia e ingegneria) sono anche loro in crisi... Concordo pienamente sul fatto che ormai, in un mercato del lavoro che richiede estrema flessibilità e adattabilità, vantarsi di un titolo di laurea non serve più, e che sono sempre in numero maggiore i laureati che fanno un lavoro non inerente ai loro studi. Per me questo non necessariamente è un male, può anche essere visto come un segnale di un cambiamento di mentalità, e del fatto che noi giovani possiamo spaziare e applicare le nostre conoscenze anche a settori che durante l'università ci sembravano estranei e ostili.
Ultimo Post: 15 anni, 1 mese fa
Di: Alice