stage in Ikea - area logistica
Ciao a tutti, leggo solo ora. Volevo parlarvi della mia esperienza, molto simile ma un po' diversa da quella di Fabb. Ho 30 anni, mi sono laureato in Ing.Informatica (vecchio ordinamento) al Politecnico di Torino; dopo un mesetto di ricerche ho trovato un contratto a progetto di un anno che alla scadenza si è trasformato in indeterminato. Dopo un cambio di società ho deciso di prendermi una pausa e mi sono licenziato per tornare a casa: lo stipendio era buono ma comune a molte altre persone che conoscevo (a Milano in ambiente informatico non è difficile guadagnare dai 2000 al mese in su). Mi sono iscritto ad un master in economia vicino Napoli ed alla fine ho accettato un'offerta di stage vicino casa , all'Ikea, settore logistica. Non ho neanche parlato dello svolgimento del lavoro: mi era stato detto comunque che mi sarei dovuto sporcare le mani... All'arrivo, stesso lavoro di Fabb, identico, Picking e riempimento, per 8 ore al giorno a 300 euro + la mensa gratis per i primi 3 mesi ed i restanti 2 e mezzo a 600 euro,orario 6-14. Chieste spiegazioni mi è stato detto che sarebbe durato 2 settimane. in realtà dopo le due settimane sto continuando a lavorare al riempimento dalle 8 alle 10.30 con orari 8-17. Dopo mi occupo del mio incarico: sto seguendo un progetto internazionale di Ikea per cambiare le routine del magazzino, con coinvolgimento anche dell'IT e l'adozione di nuovi terminali Mobile. La fase 8-10,30 non mi pesa particolarmente, i primi tempi andavo avanti fino alle 12 o 13 peché essendo tutti i logistici (o quasi) part-time finiscono alle 10,30 e rimaniamo in 3 o 4 (me ed i responsabili) e mi toccava fare i lavori più ingrati - togliere il cartone, spostare a mano i pallet di legno, ecc. Dopo un paio di giorni così ne ho parlato col mio tutto , il Logistic manager, che si è arrabbiato e mi ha detto di smettere al massimo per le 11 perché c'è bisogno di me per il progetto. Adesso faccio formazione in aula anche a persone che lavorano in ikea da 10 anni e curo tutti gli aspetti di comunicazione. Se c'è da stampare dei fogli li vado a stampare io, ovviamente, da solo perché il manager ha 40 anni e quindi non posso dire a lui di farlo :) Per il resto ogni tanto giro per i reparti per vedere cosa non va e correggo i problemi che ci sono, ho accesso a tutti i documenti commerciali IKEA e in ufficio (quando non sono in giro!) sono a fianco al mio Manager, al Commercial Manager e alle spalle ho lo Store Manager. Ogni tanto ci facciamo qualche interessante chiacchierata... Ambiente di lavoro ottimo dal punto di vista umano, formazione maggiore rispetto alla media della GDO incontri anche serali con tutto il team per cene e pizze a carico di Ikea per aggiornarci su situazione lavorativa, novità, ecc. Già so che mi faranno il cazziatone per alcuni miei atteggiamenti e per la mia scarsa puntualità, purtroppo nonostante tutto la GDO non fa per me (pagano poco) ma se a qualcuno interessa la consiglierei con un avviso: se non si ha personalità è facile farsi inglobare in un meccanismo di routine, quindi devi sempre cercare di spiccare. Spesso dei colleghi che sono lì in logistica parlano con me per sottopormi problemi e chiedermi aiuto per piccole cose tecniche, in effetti ho colto di essere considerato un privilegiato perché gli altri stagisti prima di me erano trattati in maniera diversa. Forse sarà solo fortuna (il mio CV ha portato il manager a trattarmi in maniera diversa?), non so: alla fine mi interessava accrescere la mia esperienza avendo lavorato per società di servizi, banche ed assicurazioni come consulente, adesso GDO
Ultimo Post: 14 anni, 2 mesi fa
Di: deck80
Roma, Milano e gli affitti troppo cari: dura la vita per i 200mila studenti e stagisti fuorisede
Oddio come condivido il contenuto di questo articolo! Io mi sono trasferita a Roma l'anno scorso, quando ho cominciato lo stage in una grande azienda e continuare a fare la pendolare, come avevo fatto durante l'università, non era più possibile. La ricerca della casa si è rivelata più difficile del previsto: a fronte di un affitto altissimo si presentano case fatiscenti, cucine improvvisate, mobili scartati da chissà quante generazioni. E non stiamo certo parlando di case situate a Piazza di Spagna. E anche adesso che ho finito lo stage e ho un "lavoro" il mio stipendio non mi permette certo di pagare i 600 euro al mese che sarebbero forse necessari per una casa decente con una camera non microscopica, una cucina degna di questo nome e, magari, un soggiorno..
Ultimo Post: 14 anni, 2 mesi fa
Di: aphrodite
Giovanni Malservigi: «Il servizio civile in una casa di riposo mi ha aperto un altro mondo»
Dal 3 settembre al 4 ottobre è aperto il bando per candidarsi a un progetto di servizio civile in Italia o all'estero. Giovanni Malservigi condivide con la Repubblica degli Stagisti la sua esperienza di ex volontario. Ho 25 anni e sono di Punta marina Terme, in provincia di Ravenna. Ho frequentato il corso di laurea triennale in Scienze internazionali e diplomatiche a Forlì, non molto distante dal paese dove abito. Mentre studiavo ho vinto una borsa Erasmus di cinque mesi …
Ultimo Post: 14 anni, 2 mesi fa
Di: Annalisa Di Palo
Al via il nuovo bando per il servizio civile: 20mila posti a disposizione in Italia e all'estero, 433 euro il rimborso spese mensile
È stato pubblicato venerdì 3 settembre il bando per i progetti promossi dall'Ufficio nazionale per il servizio civile (UNSC), insieme alle regioni e alle province autonome [a destra, il logo; sotto, la pagina del sito a cui fare riferimento per ogni documentazione relativa alla domanda]. In tutto ci sono 19.627 posti: si cercano i volontari da impiegare in enti, ONG e associazioni no profit per onorare «un impegno solidaristico inteso come valore di coesione sociale». Porte aperte a tutti i …
Ultimo Post: 14 anni, 2 mesi fa
Di: Annalisa Di Palo
1° settembre 2007: tre anni fa nasceva la Repubblica degli Stagisti
Tantu Auguri! Speriamo arrivi a cent'anni! E a treasured: benvenuto nel Club (degli emigranti, intendo..) Riccardo
Ultimo Post: 14 anni, 2 mesi fa
Di: Riccardo
I giovani e il sogno del posto fisso: domenica 5 settembre a Vittorio Veneto Eleonora Voltolina ne parla al festival Comodamente
È ancora lecito sognare il posto fisso? Quando i ragazzi di oggi si affacciano al mondo del lavoro, cosa sperano di trovare – e cosa trovano? È giusto adeguarsi allo status quo rivedendo progressivamente al ribasso le proprie aspettative? Ed è giusto che il mercato del lavoro sia oggi tanto duale e squilibrato da permettere che in un’azienda siano ospitati nello stesso ufficio, e magari con le stesse identiche mansioni, un «fortunato» dipendente quarantenne – che ha avuto il solo …
Ultimo Post: 14 anni, 2 mesi fa
Di: redazione
Prospettive per i giovani, in Italia si gioca solo in B e C. Per la serie A bisogna andare all'estero
Io mi chiedo se ci rendiamo conto di quello che sta succedendo. Quasi un'intera generazione tagliata fuori dalle attività vitali del Paese, in quasi tutti i campi; tante energie perse, sprecate... Io credo che una situazione del genere non si sia mai verificata: tutte le attività lavorative svolte da adulti, vecchi, ormai stanchi e demotivati e ai quali viene addirittura posticipata ancora la pensione (e attività svolte molto spesso male, per via della frustrazione di una vita intera di lavoro non gratificante); e i giovani a spasso, a bruciare i loro anni migliori nell'inattività o quasi, ad abbrutirsi. E un Paese che va in malora, di conseguenza. Una cosa simile è contro natura, è inaudita. Mi viene da pensare, ma è un pensiero chiaramente non di uno specialista, che per uscire da questa situazione sarebbe realmente utile dare più spazio all'iniziativa personale. Liberalizzare quindi, ma sul serio, poichè i nostri mali derivano dal fatto che tutti gli strumenti e il potere sono concentrati nelle mani di pochissimi. E una liberalizzazione che non significhi anarchia, ma uscita dalle oligarchie attuali. Saranno pensieri ingenui, ma se nel nostro Paese tantissime cose non funzionano, e dall'altra parte c'è un esercito di persone che vorrebbe spendersi, mettere a frutto la propria preparazione e la propria voglia di fare, perchè non far incontrare le due cose? Perchè dobbiamo sempre dipendere da un padrone che ci conceda di poter lavorare (per lui, e non per la collettività, in sovrappiù)? Sono questioni delicatissime, e, come sempre, politiche. Me ne rendo conto.
Ultimo Post: 14 anni, 2 mesi fa
Di: Mvagnoni
Presentazione del libro "La Repubblica degli stagisti" a Milano - LA DIRETTA
Grazie mille Otti, tra l'altro nel libro c'è anche la storia di una ragazza di Cagliari :-)
Ultimo Post: 14 anni, 2 mesi fa
Di: Eleonora Voltolina
Leggere il libro «La Repubblica degli stagisti» dovrebbe essere obbligatorio per tutti i giovani: una lettrice scrive a Eleonora Voltolina
Buongiorno,a luglio sono stata per qualche giorno a Ventotene a trascorrere le mie vacanze e, durante una passeggiata serale, sono entrata per caso nella piccola libreria della piazzetta principale dell'isola. Tra i tanti libri esposti ho trovato anche il suo. Ovviamente non ho potuto esimermi dal comprarlo e, a lettura conclusa, è stata un'ottima mossa. L'ho letto in pochissimi giorni e devo dire che mi ci sono "incastrata" mentalmente; i racconti, i dati, le proposte e tutto ciò che si …
Ultimo Post: 14 anni, 2 mesi fa
Di: redazione
Il quesito di una lettrice: un'azienda che offre un rimborso spese basso e zero prospettive di assunzione non viola la Carta dei diritti dello stagista?
Ciao, intanto complimenti per il sito, molto utile e interessante per i ragazzi neolaureati che si affacciano al mondo del lavoro, quasi tutti solo come stagisti purtroppo, e vogliono sapere quali sono i propri diritti. Volevo segnalarvi uno stage che mi è stato proposto da un'azienda di Bologna, che mi sembra proprio una vergogna! A maggior ragione alla luce dei compensi che secondo la vostra Carta dei diritti dello stagista dovrebbero essere assegnati a studenti laureati alla specialistica. Questo stage …
Ultimo Post: 14 anni, 2 mesi fa
Di: redazione