Ordina per...

Autenticati per poter ricevere gli aggiornamenti

Cerca nel Forum

Serve a qualcosa denunciare?

12 anni, 4 mesi fa di sibylvane

Ciao, chiedo a voi che certamente sarete meglio informati di me..
Provo a descrivere brevemente la mia situazione: sto svolgendo da qualche mese (3 circa) uno stage o periodo di prova presso uno studio professionale; il mio stage, come quello di altri 4 miei compagni di sventura, non è registrato da nessuna parte, noi lì dentro non esistiamo, almeno non legalmente.
Credo non ci registrino perché in tal caso dovrebbero riconoscerci almeno un rimborso spese, o pagare quantomeno una copertura assicurativa.
Ora, tra poco ci diranno se intendono tenerci, se intendono riconoscerci non dico uno stipendio vero, ma almeno un rimborso..
Ho la sensazione che questo tipo di comportamento (lavoro gratis non contrattualizzato, eventuale proposta supersottopagata e magari con p.iva..le famose "false partite iva", con i doveri di un dipendente, ma senza i diritti.) non sia esattamente legale..è denunciabile? E se si sceglie di farlo, a chi? Ma soprattutto, conviene denunciare, anche considerando che i titolari dell'azienda sono persone influenti nel campo?
Sono ogni giorno più scoraggiata, e credo sulla stessa barca di quelli che han scelto facoltà "note" per il non garantire un futuro. Eppure, ho una laurea in ingegneria.

sibylvane

12 anni, 4 mesi fa

Grazie per le delucidazioni in tempo reale..almeno so come collocare la nostra situazione.
Situazione estremamente comune, la stessa in cui si trovano tanti miei amici, in altri studi..credo che l'ispettorato del lavoro, se volesse, potrebbe fare molto.
Proverò a vedere come si evolve la cosa, ed eventualmente pensare di denunciare.. grazie ancora per le informazioni!

Redazione_RdS

12 anni, 4 mesi fa

Cara Sybil

su questo sito noi cerchiamo di mettere tutte le informazioni sullo stage a disposizione dei lettori, e di spiegarle in maniera comprensibile proprio al fine di dare a ciascuno gli strumenti per evitare sfruttamento e soprusi.

La situazione che ci descrivi è quindi quella di uno studio professionale che da circa 3 mesi impiega IN NERO, e senza retribuzione, 4 ragazzi laureati. Non vi è altro termine per definire la condizione, dato che l'ordinamento non consente di impiegare nemmeno per un giorno una persona in una struttura professionale/produttiva senza definire il suo status. Quindi si può essere alternativamente dipendenti, collaboratori, stagisti, oppure dipendenti in nero. Non vi sono altre possibilità. Il "periodo di prova", così come è stato definito dai tuoi/vostri datori di lavoro, non è una tipologia contrattuale a sè stante: fa parte integrante di tutti i contratti di lavoro subordinato. Quindi niente contratto = niente periodo di prova.

Chiaramente la caratteristica comune a tutte le centinaia di migliaia di rapporti di lavoro in nero esistenti in Italia è quella di non essere regolata da alcuna forma scritta: quindi per intenderci gli ispettori del lavoro sono abituati ad avere a che fare con situazioni in cui la documentazione scarseggia, e a dover trovare autonomamente le "prove".

Tu giustamente chiedi perchè gli ispettori, dato che l'andazzo è noto, non possono muoversi autonomamente. Il punto è che gli ispettori in servizio presso le DPL sparse per le 20 regioni italiane sono circa 5mila, e le aziende esistenti in Italia circa 4 milioni. Quindi o pensiamo che ogni ispettore possa ragionevolmente lavorare ogni anno su 800 aziende, a un ritmo di 3 al giorno, oppure dobbiamo accettare che - al di là delle verifiche a campione che vengono stabilite dal Ministero del Lavoro, anno dopo anno, sui settori considerati più "a rischio" - anche dai singoli cittadini debba venire un aiuto, un indirizzamento.

Un'ultima piccola considerazione sui rischi che tu temi, e in particolare quello che indichi come "certo", e cioè "diventare indesiderabile per tutti gli studi della città, se non della regione o oltre". Noi della Repubblica degli Stagisti da anni cerchiamo di impegnarci a sfatare questa leggenda metropolitana. Non è affatto vero che chi denuncia venga automaticamente bollato come delatore. Non viene tatuata nessuna lettera scarlatta sulla schiena, lo assicuriamo! E peraltro in sede di eventuale ispezione gli ispettori sono tenuti a mantenere il riserbo sulla fonte della segnalazione.

Poi naturalmente la decisione finale spetta a ciascuno di noi: in questo caso a te e ai tuoi 3 colleghi. L'importante è che siate consapevoli che la situazione che state vivendo si pone al di fuori del perimetro del diritto del lavoro.

sibylvane

12 anni, 4 mesi fa

Rettifico: sono andata a leggermi la normativa in materia e, se la legge in vigore è ancora il Decreto Ministeriale 25 marzo 1998 n.142 , il nostro non è nemmeno configurabile come stage.
Effettivamente, al colloquio non si è mai detta la parola stage, utilizzando invece la locuzione "periodo di prova".
D'altra parte, al colloquio di cose poi non rivelatesi reali se ne sono dette diverse.

sibylvane

12 anni, 4 mesi fa

Grazie della risposta.
In realtà non abbiamo prove, a parte la nostra parola (non proverei nemmeno a coinvolgere i colleghi, perderebbero il posto un secondo dopo averci appoggiato).
Ho letto il link allegato, e il fatto che non si possano fare denunce anonime mi scoraggia..eppure, situazioni analoghe alla mia sono presenti in tutti gli studi professionali o quasi, per cui non vedo perché l'ispettorato del lavoro non possa agire autonomamente, senza bisogno di segnalazioni.
A questo punto, credo di abbandonare l'idea di denunciare la cosa: rischi certi (quello di diventare indesiderabile per tutti gli studi della città, se non della regione o oltre), vantaggi incerti o nulli (a parte la soddisfazione di farla pagare a chi dovrebbe, ma sono certa troverebbero un modo per spuntarla).
In risposta alle sue domande, noi 4 (da come ho scritto prima, sembrava fossimo 4+me, mentre siamo 4 in totale, ma non credo sia una differenza sostanziale), abbiamo iniziato tutti nello stesso periodo, giorno più giorno meno, tutti e 4 laureati.
Gli orari di lavoro ci sono stati comunicati a voce, così come la durata e le condizioni dello stage..non abbiamo nulla di scritto dunque.

Chiedo a questo punto: di norma, quando uno stage viene attivato, si firma qualcosa? Esiste un contratto scritto, seppure di stage?
Mi dispiace fare tutte queste domande a raffica, spero esista una normativa in materia consultabile su qualche sito, meglio se comprensibile anche a chi non ha una laurea in legge, in modo da poter cercare da me le risposte ai miei 1000 quesiti.
Grazie ancora!

Redazione_RdS

12 anni, 4 mesi fa

Cara Sybil,

certo che serve. Quando ci si trova in situazioni di illegalità, è giusto far venire fuori la voce. Anche se apparentemente si è dei piccoli Davidi contro influenti Golia, non è mai giusto subire in silenzio.

La situazione, così come la descrivi, ha certamente dei contorni poco chiari. Per rispondere alla tua domanda, il referente a cui andare a raccontare come stanno le cose è la Direzione provinciale del lavoro, dove lavorano appunto gli ispettori del lavoro: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/intervista-a-paolo-weber-ispezioni-stage

E siccome l'unione fa la forza, se riuscissi ad andarci con qualcun altro dei tuoi compagni "stagisti", anzichè da sola, sarebbe ancora meglio perché le vostre testimonianze si rafforzerebbero a vicenda.

Alcuni primi consigli:

1) raccogliere tutte le "prove" del tuo/vostro lavoro lì: per esempio mail o altri documenti scritti in cui vi siano stati impartiti ordini, orari, mansioni;

2) scrivere un breve memoriale, il più dettagliato possibile, con la cronistoria dell'esperienza, dal momento del primo contatto (com'è avvenuto? attraverso un'inserzione?), all'avvio dello "stage", agli orari di frequenza, ai compiti svolti

Intanto ti chiediamo: oltre a voi 5 "stagisti", come è composto l'organico di questo studio professionale? Voi siete studenti, laureati? Come siete arrivati a questo studio? Avete preso servizio tutti insieme? Gli altri dipendenti dello studio come sono contrattualizzati?

Torna al più nuovo