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Stage interno

Ciao Veraver, la risposta è no, non si può attivare e gestire in autonomia uno stage, sia che a prendere l'iniziativa sia un aspirante stagista, sia - come nel tuo caso - un'azienda, dunque un ipotetico ente ospitante. Lo stage è una convenzione tra un "soggetto protomore" e un "soggetto ospitante" (ente pubblico, azienda privata...), che definiscono insieme un progetto formativo in cui vengono indicate le mansioni che il tirocinante imparerà nel corso dello stage. Ad ogni stagista devono essere sempre attribuiti due tutor, uno all'interno del soggetto ospitante (cioè il "tutor aziendale", che avrà un rapporto quotidiano con il tirocinante e sarà il responsabile della qualità formativa dello stage) e uno all'interno del soggetto promotore. Per ogni stage vengono attivate inoltre un'assicurazione rc e una posizione Inail per eventuali infortuni. Per poter svolgere il ruolo di ente promotore bisogna essere in possesso di particolari requisiti; gli enti promotori più comuni sono i centri per l'impiego, gli uffici stage delle università, le agenzie per il lavoro. Puoi approfondire se ti occorre anche tramite la nostra guida Best stage 2015: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/best-stage-2015-ai-blocchi-di-partenza. Un caro saluto

Ultimo Post: 9 anni, 2 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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Autocandidatura?

Cara Violy, uno stage durante la specialistica si configurerebbe come curriculare in quanto svolto nel corso del periodo di studi, il che renderebbe inevitabile per te l'esigenza di compaginare le ore di tirocinio con la preparazione degli esami. I tuoi superiori non avrebbero nulla da obiettare, supponiamo. Inoltre, un'autocandidatura è sempre una buona idea, a patto che tu abbia già individuato qualche azienda che possa fare al caso tuo, e nei confronti della quale elaborare una proposta motivata e convincente per farti mettere alla prova. Nella lettera che presenterai, per le cose dette sopra, potresti anche omettere la questione degli esami: viene da sé perché sarai ancora a tutti gli effetti una studentessa universitaria. Un caro saluto ps Per i dettagli sul funzionamento degli stage puoi vedere anche qui: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/best-stage-2015-ai-blocchi-di-partenza

Ultimo Post: 9 anni, 2 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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Diventare magistrati in Italia: la difficile via del tirocinio, gratis o con borsa di studio

Del milione e 700 mila studenti universitari italiani, circa 200mila sono iscritti a Giurisprudenza o facoltà simili. Quali sono gli orizzonti professionali per questi giovani? Naturalmente lo sbocco più frequente è la libera professione, ma c'è anche chi sogna di entrare in magistratura. La strada non è semplice, e bisogna certamente avere molta voglia di studiare. Alla formazione sui libri si è affiancata, da qualche anno a questa parte, la possibilità di fare tirocini all'interno dei tribunali: un interessante occasione …

Ultimo Post: 9 anni, 3 mesi fa

Di: Matteo Moschella

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master Giornalismo Comunika

Cara Wapun, in attesa che qualche lettore risponda, per avere informazioni sulla validità di un master ti suggeriamo di fare ricorso ai social network e in particolare ai gruppi di Facebook, dove non di rado si concentrano gli ex alunni di corsi, gli ex stagisti di qualche azienda e così via... Non c'è posto migliore per scovare informazioni di prima mano (anche se è bene fare attenzione: qualcuno potrebbe sempre avere il suo tornaconto personale nel fornirti un'opinione piuttosto che un'altra, sta a te in quei casi saper dare il peso giusto a quanto ti viene riferito). In generale il criterio migliore da seguire - in quanto anche il più oggettivo - è quello del placement, ovvero capire quanti posti di lavoro riesce a generare quel determinato master. Noi abbiamo anche un articolo con un vademecum da applicare per testare la serietà del master in cui ti imbatti, lo puoi leggere a questo link: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/postlaurea-i-consigli-di-asfor-su-come-scegliere-il-master-giusto. Tieni però anche conto del giro d'affari che ruota attorno a questo settore, specie in ambito comunicazione. Ti segnaliamo questo nostro articolo, sperando che tu possa farti un'idea più precisa della situazione. Un forte in bocca al lupo e un caro saluto ps Sempre sul giornalismo ai nostri giorni: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/al-festival-del-giornalismo-focus-sulla-professione-soffici-con-la-visibilita-non-ci-paghi-nulla-ma-come-si-fa-a-iniziare

Ultimo Post: 9 anni, 3 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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Annuncio stage con poche informazioni

Ciao Violy! Se posso ti consiglierei un'azienda che è situata a Plymouth chiamata Almond Vocational Link Ltd.Ci lavoro da due anni e quando son arrivata in Inghilterra ero una semplice partecipante all'ultima edizione del Programma Leonardo Da Vinci, ora parte di Erasmsus+. Se posso esserti utile contattamiUn caro saluto, Valentina

Ultimo Post: 9 anni, 3 mesi fa

Di: ValentinaAlmond

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Malattia e recupero ore

Cara Varanasy, andiamo per ordine. Non ti nascondiamo che, messo in questi termini, il racconto sul certificato medico lascia alquanto perplessi. Prima cosa perché uno stage, è sempre bene ribadirlo, non rappresenta un rapporto di lavoro ma un periodo formativo, dunque è di per sé fuori luogo contestare l'assenza di un giorno per malattia, per di più attestata tramite certificato medico che non saresti neppure tenuta a presentare. Negli stage i casi sono due: per le assenze o non è previsto nulla oppure la regolamentazione delle stesse si formalizza nella convezione di stage, stabilendo per esempio un tetto massimo consentito. E tutto lascia supporre, ragionando per buon senso, che quell'assenza per malattia, come tale imprevedibile, sia un tuo diritto, senza comportare nessuna necessità di recupero delle ore a meno che non sia esplicitamente previsto nella convenzione di stage. A scanso di equivoci però (come redazione di un giornale, per le questioni troppo tecniche, per cui andrebbe interpellato un giuslavorista, non possiamo addentrarci troppo nel dettaglio o dare risposte certe) ci riserviamo di utilizzare il condizionale. Ci eravamo anche occupati di recente della possibilità che uno stage venisse perfino interrotto ad esempio dopo un infortunio, ma in circostanze ben più gravi in cui l'assenza si prolungasse per un lungo periodo (vedi qui: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/infortuni-stagisti-ente-ospitante-puo-interrompere-rapporto). Per quanto riguarda il rimborso spese puoi invece leggere qui: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/stage-che-succede-al-rimborso-spese-in-caso-di-assenza-per-malattia-o-interruzione-anticipata. Quanto alla proroga: sì, è legale perché la durata massima dello stage è di dodici mesi proroghe comprese nello stesso soggetto ospitante. Teoricamente, ciò dovrebbe costituire un'eccezione, per esempio in caso il percorso formativo non sia stato per qualche ragione completato; ma capita che venga utilizzato come "procedura standard", tanto che in alcuni annunci di ricerca stagisti c'è addirittura indicata la durata 3+3 o 6+6. Si parla di "proroga" quando solitamente sussistono contemporaneamente tre condizioni: che il soggetto ospitante resti il medesimo, che lo stage prosegua senza soluzione di continuità e che la convenzione di stage con annesso progetto formativo non cambi (cioè che settore di inserimento dello stagista, nominativo del tutor aziendale e percorso formativo restino immutati). La ratio della proroga è che i tre protagonisti dello stage (soggetto promotore, soggetto ospitante e stagista) concordino che per qualche motivo il tempo inizialmente previsto per lo stage non sia stato sufficiente al tirocinante per svolgere appieno il percorso formativo, e vi sia dunque bisogno di altro tempo. Ovviamente, come è facilmente intuibile, questa motivazione talvolta è solo di facciata, e viene usata più o meno onestamente dalle aziende per poter trattenere una risorsa che ritengono valida ma a cui, per ragioni contingenti, non hanno la possibilità di offrire un vero contratto di lavoro. Nei casi degli esercizi commerciali poi, il discorso è ancora più complesso perché se è già piuttosto discutibile che sia necessario inserire stagisti (la formazione è alla base di un tirocinio, e non è così pacifico che per fare il mestiere di commesso o venditore sia necessario formarsi), il tirocinio diventa poco credibile quando arriva addirittura all'anno. Più facile pensare che dietro ci sia un'azienda poco corretta che utilizza lavoro sottopagato mascherandolo con gli stage. E siccome dodici mesi di stage per imparare a fare la commessa sono un'enormità se credi potresti anche segnalare l'abuso alla Direzione territoriale del lavoro a te più vicina. Puoi verificare anche qui tutte le info sugli stage: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/best-stage-2015-ai-blocchi-di-partenza. Speriamo di averti aiutata e un caro saluto

Ultimo Post: 9 anni, 3 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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Straordinari non pagati e stage

Caro Andrea, diciamo che non esiste una risposta certa, "assoluta", alla questione. Bisogna in primis specificare, come si spiega nelle nostre faq oppure nella guida Best stage 2015 scaricabile qui: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/best-stage-2015-ai-blocchi-di-partenza, che rispetto agli orari le normative sugli stage non prescrivono in genere nulla di preciso. Vi sono dei casi in cui si concorda a priori che lo stage sia part-time, per esempio 20 o 25 ore la settimana; la stragrande maggioranza degli stage è tuttavia "full time", quindi presuppone la presenza dello stagista in ufficio per circa 38-40 ore settimanali (che è l'orario standard di lavoro). Nel tuo caso invece è proprio indicato nella convenzione di stage. Tuttavia - qui è il buonsenso che parla - ci si aspetta che lo stagista si uniformi all'orario della struttura presso cui opera: e cioè arrivi all'ora in cui il lavoro comincia all'interno dell'ufficio, e se ne vada all'ora in cui il lavoro termina. Ciò significa, nel caso per esempio di uno stage nella redazione di un quotidiano, che lo stagista non si presenterà alle 9 di mattina se lì si comincia a mezzogiorno, e però non pretenderà di andarsene alle 6 di sera se nei quotidiani si lavora solitamente fino all'ora di cena. Sempre il buonsenso, a ogni modo, suggerisce che se in una data azienda vi è l'abitudine di lavorare 10-11 ore al giorno, tirare nottata per rispettare le scadenze o altro, allo stagista non venga richiesto di assicurare una presenza continuativa secondo quegli orari "massacranti": perché è appunto uno stagista, e non un lavoratore. Ciononostante, il tirocinante potrà decidere di sua volontà di fare qualche volta gli stessi orari dei dipendenti, magari per dimostrare buona volontà, nella prospettiva di inserirsi nel gruppo di lavoro e magari poter essere assunto al termine dello stage. L'ideale è in sostanza riuscire a creare una situazione di equilibrio tra dimostrazione di buona volontà da parte tua e utilizzo di una risorsa diversa da un lavoratore vero e proprio da parte dell'azienda. Il punto non è tanto competere con gli altri colleghi stagisti, quanto cosa ti aspetti da quell'azienda e - viceversa - cosa loro si aspettano da te. E' ovvio che, non trovandoti bene, magari anche perché l'azienda non fa il suo dovere seguendoti come dovrebbe nelle mansioni affidate o non rispettando il progetto formativo, non sei stimolato a restare oltre l'orario di lavoro neppure di tanto in tanto, perché - in fondo - restare dentro quel contesto non ti interessa più di tanto (come ammetti tu stesso). L'azienda, a sua volta, non può obbligarti a restare oltre le 17 e sarebbe inopportuno che lo facesse essendo tu uno stagista, tuttavia potrebbe notare questa tua insoddisfazione e decidere di non proseguire oltre lo stage offrendoti un lavoro a tutti gli effetti. Del resto il tirocinio è un po' un periodo di prova, in cui ente ospitante e stagista imparano a conoscersi per decidere se proseguire oppure no la collaborazione. Speriamo di esserti stati utili e un caro saluto

Ultimo Post: 9 anni, 3 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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Smartworking, Milano spinge l'acceleratore: “Aziende, si può lavorare anche fuori dall'ufficio”

«Il lavoro agile, o “smart working”, può essere uno dei tasselli per cambiare profondamente il modo di lavorare degli anni 2000: un modo per migliorare sia le condizioni di lavoro, sia la produttività delle aziende e la qualità della vita delle persone». Con queste parole Andrea Orlandini, vicepresidente dell’AIDP – l'Associazione italiana per la direzione del personale – ha aperto qualche giorno fa l’incontro «Una legge agile per un lavoro agile» organizzato dalla sua associazione e dal Comune di Milano …

Ultimo Post: 9 anni, 3 mesi fa

Di: Matteo Moschella

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colloquio durante stage

Caro Pasquale, innanzi tutto va detto che essendo la tua richiesta per un solo giorno di permesso dubitiamo che possano esserci problemi di sorta. Di per sé lo stage non è un rapporto di lavoro, ma il frutto di una convenzione stipulata tra ente promotore, ente ospitante e stagista per lo svolgimento di un periodo di formazione di quest'ultimo all'interno di un contesto aziendale. Quindi, così come è possibile interrompere lo stage - nel caso si decida di farlo - senza dover ricorrere a motivazioni o preavviso, anche per il discorso delle assenze non esistono norme "assolute" che stabiliscano limiti esatti. Di solito questi elementi vengono regolati all'interno della convenzione di stage, introducendo per esempio un massimo di assenze consentite. Trattandosi di un solo giorno, è lunare pensare possano obiettarti qualcosa. Quanto alla domanda se dirlo o meno al tuo tutor, affidandoci al buon senso possiamo risponderti dicendo che sta a te valutare il da farsi sulla base del rapporto che hai con lui (o lei). Se ritieni di avere abbastanza confidenza puoi farlo, chiunque capirebbe che è normale che un ragazzo si tenga aperte diverse possibilità se è in fase di stage, proprio per il ragionamento di cui sopra (non è un rapporto di lavoro). Ma non ci sarebbe nulla di male neppure a omettere il tutto: se hai bisogno di un giorno di permesso, e il tuo responsabile si fida di te e sa che non è tua abitudine avanzare richieste simili, potresti anche semplicemente indicare dei generici "motivi personali". Discorso valido anche per il tuo futuro colloquio con la nuova azienda. Anzi, in linea di massima potrebbe anche essere motivo di apprezzamento il fatto che tu ti dia da fare per non restare "a mani vuote" in caso non venissi selezionato. Dando il segnale di una persona che ha voglia di fare. In bocca al lupo per tutto e un caro saluto

Ultimo Post: 9 anni, 3 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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Iter assunzioni Accenture

Ciao! Posso sapere se sei stato ricontattato? Perché hanno chiamato anche me ieri, e mi hanno detto le stesse cose! 

Ultimo Post: 9 anni, 3 mesi fa

Di: Chiara Marchioni

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