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Il precariato è diventato trendy

12 anni, 6 mesi fa di Anna_Paola

Ciao a tutti ragazzi, stasera alla radio ho sentito il discorso della Direttrice di "La Repubblica degli Stagisti".
Avevo parcheggiato, ma sono rimasta in macchina per ascoltarlo tutto, dall'inizio alla fine.
"Tutto questo è quello che ho sempre pensato io" mi son detta: stage retribuiti, diritti per gli stagisti, una rete di stagisti che collabora e si da una mano tramite un sito che unisce tutti.
Ogni giorno non facevo altro che pensare ad un metodo che potesse finalmente far cambiare le sorti di tutti i giovani, una proposta di legge! Ebbene, la voce della direttrice è giunta alle mie orecchie come quella del messia.

Avevo scritto una lettera al ministro Brunetta e l'avevo pubblicata su FB, questa lettera ha cominciato a girare ed il 18 giugno "l'Unità" l'ha pubblicata senza che io ne fossi al corrente. E' stata pubblicata anche dal Movimento 5 Stelle di Palermo, ma almeno loro mi hanno contattato:
http://www.ilgrillodipalermo.it/2011/06/16/lettera-al-ministro-brunetta-le-spiego-che-cosa-e-un-precario/

Una giornalista che scrive per La Repubblica di Palermo mi ha intervistata ed ha scritto un articolo che fa parte di un'inchiesta sui giovani precari siciliani, con tanto di servizio fotografico.
Dopo due settimane dopo mi ha contattato il fotografo di "La Repubblica" e mi ha chiesto se ero disponibile per un'intervista su "Famiglia Cristiana" gli ho detto di si e lui mi ha risposto che mi avrebbero chiamato.
Non ha richiamato più nessuno e dopo un'altra settimana scopro che il fotografo aveva "passato" le foto del servizio di "La Repubblica" a "Famiglia Cristiana" che parlava di me e delle mie esperienze lavorative.
Scopro tutto questo perché su FB hanno cominciato a contattarmi diverse persone che mi avevano visto sulla rivista.
Non ho ricevuto neppure una copia da l'Unità e neppure da Famiglia Cristiana, anche se da quest'ultima non ci tenevo particolarmente.
Ho chiamato la redazione de l'Unità ed hanno trasferito la mia chiamata tre volte come pallina da ping-pong e alla fine, alla seconda chiamata, ci ho rinunciato.
Inoltre "Famiglia Cristiana" mi ha definito come "precaria di lusso" e questo termine è stato scambiato per "escort di lusso" dato che su FB mi hanno contattato individui squallidi, convinti che precario fosse sinonimo di prostituta o disperata "ehi, ti ho visto su Famiglia Cristiana, vieni a farti un giro nel mio yacht di lusso?".
Sono rimasta indignata ed inoltre, mi hanno contattato persone che mi hanno proposto di entrare in una di quelle aziende a piramide, dove per ogni membro c'è una prezzo iniziale di 400 euro e il solo scopo e prendere altri membri.

Da tutta questa storia sono rimasta sgomenta, sfruttata in tutte le maniere ed io qui ho l'impressione che tutti urlino al precariato ma ci speculino sopra ed anche tanto.
Ma noi, popolo di stagisti, di freelance, di giovani con partita iva, noi precari cosa ci guadagniamo?
Cosa ci guadagna uno stagista che non prende due lire e viene anche licenziato prima della fine del suo stage? Come mi è successo in Francia in un'azienda di un italiano, pensavo fosse più solidale ed invece è stato il peggiore. Quando il signore in questione ha scoperto che la convenzione di stage era italiana, ha ben pensato di non pagarmi la cifra d'obbligo di 400,00 € che esiste in Francia per gli stage superiori a 2 mesi e me l'ha dimezzata a 200,00 €. Sono rimasta basita, avevo anche lasciato un altro lavoro appena trovato per questo stage. Sono tornata in Italia scoraggiata. Se volete sapere come si chiama l'azienda mandatemi un messaggio privato, così ve la sconsiglio.

Io dico basta! Io voglio giustizia e sono convinta che con uno strumento come questo possiamo averla, possiamo farcela.
C'è mancato tanto così affinché non aprissi io un sito così, ma non sapevo da dove cominciare, non penso che mi sarebbe riuscito così bene.
Ho aperto un blog solo l'altro giorno ed è un po' vuoto, ma mi farebbe piacere se qualcuno lo riempisse anche con le sue esperienze e commenti, magari potrei anche condividerlo con qualcuno modificandone la grafica:

http://precariaperprofessione.blogspot.com/2011/10/vivere-in-corsia-preferenziale.html

Oggi quando sono andata a lavoro mi sono vestita di nero, la mia città è morta.
Oggi mi sono licenziata dal mio posto di lavoro, ma "licenziata" è un termine azzardato non avendo un contratto, diciamo pure che me ne sono andata. Eh già! Me ne sono tirata fuori e sono costretta a lasciare la mia città in cerca di uno stage a Torino, possibilmente all'interno di un'agenzia pubblicitaria o di comunicazione e di eventi o ancora, come esperta di marketing e comunicazione.
Amo profondamente la città di Torino ed almeno sarò in compagnia di mia sorella, emigrata al nord anche lei per lavoro già da 5 anni circa e si trova bene.

Oggi ho aggiornato il mio CV e a novembre prenderò un aereo, l'ennesimo.
Non posso lottare contro il sistema, non da sola.
Questo è un appello e spero che qualcuno lo colga.
E' un messaggio lanciato nella rete che spero possa avere riscontro.
Vorrei essere a Firenze domani, ma ho scoperto tutto questo troppo tardi.

Questo è anche un appello per "Repubblica degli Stagisti", voglio far parte dei vostri progetti, voglio rimboccarmi le maniche e lavorare per voi, vi prego contattatemi e sarò una dei vostri!


Grazie della vostra attenzione
Anna Paola Benzo.

Cateri

12 anni, 4 mesi fa

Ciao Anna Paola,
mi chiamo Caterina e voglio raccontarti la mia storia.

Dopo una laurea triennale, una laurea specialistica, un master e 2 corsi di perfezionamento post-universitario oggi mi trovo ad essere disoccupata.
Negli ultimi due anni ho cambiato tre città: da Venezia mi sono spostata a Milano, poi a Treviso ed oggi mi trovo a Torino.
Ho all'attivo quattro tirocini: due curriculari, uno maturato tramite la borsa di studio FIxO (Formazione ed Innovazione per l'Occupazione)ed uno extra curricolare.
Tutti e quattro, per quattro ragioni diverse tra di loro ma comuni a quelle di tanti altri ragazzi che scrivono su questo forum, sono stati un buco nell'acqua e non mi hanno portato a nulla.

Non so quanto valga la pena fare il quinto tentativo, tanto più che, essendomi laureata più di 12 mesi fa,il processo di avvio di uno stage diventa molto più complesso e spesso le aziende non hanno alcuna voglia di intraprenderlo, preferendo un candidato neolaureato.

Che fare? Candidarsi per un lavoro vero? Come sai bene nel nostro Paese non si può osare tanto!Le uniche aziende che rispondono ai miei annunci finiscono sempre con il chiedermi l'apertura di una partita IVA, chissà perchè!
Ho addirittura pensato all'autoimpresa, potrebbe essere una soluzione, ma il fatto di aver cambiato diverse città e di trovarmi ora a Torino dove non conosco praticamente nessuno non mi facilita le cose.

Ho provato a visitare il tuo blog, ma non sono riuscita a trovarlo: hai portato avanti il progetto?
Qualora ti interessasse, ti offro la mia collaborazione.
Sono d'accordo con te sul fatto che è praticamente impossibile lottare da soli contro il sistema: non ci resta che fare rete, aiutarci e reinventarci!

Se ti fa piacere potremmo anche incontrarci e chiacchierare un po'. Da quanto ho capito anche tu sei a Torino.
Spero di sentirti presto,
un saluto!
Caterina

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