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Michel Martone: ecco cosa penso degli stage

15 anni fa di Eleonora Voltolina

Link all'articolo originale: Michel Martone: ecco cosa penso degli stage Michel Martone insegna Diritto del lavoro. E' uno dei pochissimi professori universitari al di sotto dei 35 anni in Italia, ed è una vecchia conoscenza della Repubblica degli Stagisti. Da meno di un mese ha aperto un suo blog (per vederlo potete cliccare qui con l'obiettivo di «attrarre i giovani alla politica e contrastare l'apatia e il qualunquismo». Uno spazio virtuale dove parla di giovani, valori, mercato del lavoro, precarietà, futuro e ricambio generazionale. E occasionalmente anche di stage.) Professore, …

ferrero

14 anni, 9 mesi fa

Professore, l'ultima risposta non è a mio parere corretta. All'estero funziona diversamente non perchè il mercato del lavoro funzioni meglio (il che è vero, tra l'altro) ma perchè è flessibile in ogni paese del mondo ad eccezione dell'Italia. In funzione della flessibilità un'azienda che operi in un altro stato non ha il problema di porsi il tema dell'errore di selezione perchè, sempre, in tutto il percorso professionale di una risorsa, potrà da essa separarsi se non sarà soddisfatta delle performance e dal suo sviluppo. In Italia l'errore di selezione lo paghi tutta la vita, ecco perchè le aziende approfittano di tutti i sistemi che la legge consente (anche se l'obiettivo del legislatore era un altro) per favorire periodi di flessibilità e usarli per la selezione. Poi, purtroppo, i managers, compresi quelli della HR, "dimenticano" l'origine di tutto e finiscono per abusarne, cambiarne la natura dell'uso etc. e tutto diventa un pessimo sistema....
Fabio Dioguardi, HR&Org Ferrero

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