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Parasubordinati e partite Iva, l'Inps fotografa i nuovi poveri

Che quella sull'articolo 18 sia una battaglia politica slegata dai problemi reali del paese lo dimostrano i dati su collaboratori e professionisti italiani appena pubblicati dall'Inps. Per loro «un altro anno orribile: aumenta la disoccupazione, stagna il reddito» recita il report curato per l'occasione dall'Associazione 20 maggio e presentato l'altroieri. Uno studio secondo cui un parasubordinato ha portato a casa una media di 10mila euro lordi nel 2013, qualche decina di euro in più rispetto all'anno precedente (9950 nel 2012). …

Ultimo Post: 9 anni, 5 mesi fa

Di: Ilaria Mariotti

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Cambiato strada a 30 anni... fatto bene?

Ciao a tutti! Vi espongo la mia situazione... mi servono consigli! Sintesi estrema: Laureato nel 2010 in economia (specialistica) a Milano in Cattolica. Dal 2010 al 2012 ho lavorato nel marketing di nota casa automobilistica francese, contratto interinale (causa assunzioni bloccate da casa madre) non rinnovato per taglio budget. Dopo 2 mesi a casa, trovo lavoro per un anno in una grossa azienda retail editoriale, sempre nel marketing e CRM. Contratto di inserimento. A fine 2012 la riforma Fornero abroga tale forma contrattuale e zac! Tagliato. Da marzo 2013 mi rimetto in gioco in toto a 29 anni per un cambio radicale, entro in studio professionale e inizio il praticantato per l'abilitazione a Consulente del lavoro, a 300€/mese magnando m***a. Settimana scorsa ho formalmente concluso il tirocinio, purtroppo la prima sessione utile d'esame per l'abilitazione è a settembre 2015. Dallo studio con cui collaboro attualmente (part time 20h/sett.) non mi cacciano via, anzi mi hanno portato il rimborso spese (arrivando a circa 800€ mensili), mantenendo l'inquadramento come praticante. Negli ultimi mesi sto praticamente "spammando" il CV ovunque e sto facendo numerosi colloqui in ambito HR administration c/o altri studi e aziende (anche grosse, tipo M$ e Caterpillar, per fare 2 nomi) e pure in ambito mktg (avendo lavorato per anni in passato in questo settore)... ho diversificato appositamente il mio profilo professionale per trovare maggiori opportunità ma dopo tanti incontri e tante parole, fatti e proposte concrete Z-E-R-O. Vado avanti per forza d'inerzia, ma il tarlo che mi rode è che non mi rassegno a 30 anni alla carriera orizzontale, ho grande ambizione di arrivare in qualche grossa realtà e crescere professionalmente... non me ne frega niente che la situazione economica è difficile, che c'è troppa competizione, che bisogna accontentarsi... io non mi accontento. Sto diventando scemo o vi sentite anche voi così? Che fareste? Ormai la mia giornata tipo è divisa tra lavorare e cercare lavoro Sto valutando anche l'ipotesi di un master (decisamente "executive" per tempistiche e costi) in HR/diritto del lavoro/consulenza del lavoro... potrebbe valerne la pena? Ho notato, ad esempio, quello per HR Specialist della BS del Sole 24 Ore, anche se leggo opinioni contrastanti. Grazie a chi vorrà condividere le proprie esperienze. Siamo in tanti sulla stessa barca...

Ultimo Post: 9 anni, 5 mesi fa

Di: AlexRnR84

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3 anni di stage inutili

Ciao anch'io sono da tre anni che faccio stage. Dopo tanto studio,sacrificio e lavoro l'unica cosa che possono darti è stage o al massimo contratti a progetto. L'unico contratto che sto cercando è apprendistato, ma purtroppo sono rivolti solo ai diplomati. Dobbiamo reagire a questo schifo per il bene dell'Italia.

Ultimo Post: 9 anni, 5 mesi fa

Di: franco88

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in attesa dei documenti...

Buongiorno, mi scuso per il ritardo e vi aggiorno: lo stage in data 23/10/2014 è stato attivato tramite l'università, il 27/10/14 ho iniziato e ieri l'ho concluso. Spiego brevemente cosa è successo: il 27 arrivo in agenzia nel caos più totale, la responsabile senza spiegarmi nulla, mi fa accomodare in scrivania con un'altra stagista che inizia a dirmi due/tre cose, ma senza entrare nello specifico. Dopo la pausa pranzo, senza dirmi nulla, mi mettono alla reception, dove il mio compito è di rispondere al telefono... caos più totale perchè senza indicazioni è difficile muoversi, però lo faccio. A fine giornata vengo chiamata in ufficio e mi sento dire che la giornata non è andata bene, che loro mi stanno facendo fare una prova di una settimana (assolutamente NON prevista da accordi verbali e scritti) e solo al termine della stessa avrebbero avvisato l'INAIL. Volevo avvisare immediatamente l'università, ma ho aspettato... e se tornassi indietro forse tirerei fuori le unghie. Il giorno seguente fila tutto liscio, anche se non mi fanno fare praticamente nient'altro se non rispondere al telefono e poi ieri dopo 10 ore di lavoro mi sento dire che per loro, il mio stage termina qui. Tranquillamente spiego che anche per me la cosa va bene, in quanto il lavoro non è assolutamente come me lo aspettavo, anzi mi sono sentita presa in giro. Innanzitutto i tre giorni in cui ho lavorato non sono avvenuti nella sede stabilita da contratto firmato da loro, ma a 30 km di distanza. Sono stata valutata ed inserita solo alla reception, senza svolgere le attività previste, in quanto era uno stage nelle risorse umane e non da centralinista e il primo giorno, alle 19, orario di fine lavoro, sono stata obbligata a scopare per terra e pulire l’agenzia. Esperienza negativissima, che non auguro a nessuno! Ora però, mi chiedo se posso richiedere almeno il rimborso spese per la benzina in quanto mi sono fatta 180 km al posto di 15 km e se possibile anche quello del biglietto del treno, in quanto mi hanno fatto perdere un intero pomeriggio, per consegnare i documenti in università senza averli né firmati, né timbrati.

Ultimo Post: 9 anni, 5 mesi fa

Di: amazzone0

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Come "licenziarsi": esperienze e consigli?

Ciao ragazzi, ho bisogno di un vostro consiglio. Anche questo stage non va come sperato! Ho iniziato a luglio, e mi dovrebbe finire il 23 dicembre. E' da inizio settembre che il mio rapporto con la tutor aziendale non va per niente bene: mi tratta sempre male e vorrebbe che facessi il lavoro della ragazza che è in maternità, oltre a quello che faccio (di una che si è licenziata), ma visto che sto imparando, non sono capace a far da sola... Quindi ho deciso che inizierò la pratica forense, e sto già facendo dei colloqui. Ora, quando troverò uno studio che mi prenda e chi mi interessi... come faccio a licenziarmi senza far scoppiare un pandemonio? So che potrei andarmene dall'oggi al domani, ma nonostante io venga trattata da schifo, mi sento in colpa...

Ultimo Post: 9 anni, 5 mesi fa

Di: condolcezza4

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Aiuto

Ciao, in Piemonte non sarebbe legale, perchè il rimborso spese che ti danno sarebbe bassissimo: per 8 ore devono dare 600 euro, come minimo insindacabile. Cerca la tua normativa regionale. Inoltre, anche lo stage dopo i 12 mesi dalla laurea da noi non sarebbe consentito: ma in pratica si fa, perchè non c'è nessun controllo sugli stage, purtroppo. Puoi lasciare lo stage in ogni momento, ma sappi che cercheranno di fare i furbetti, non pagandoti, come hanno fatto con me. Lo stage non è un contratto serio, se no ti darebbero più di quei 4 soldi... quindi comportati di conseguenza: appena trovi di meglio abbandona lo stage. Leggi bene il contratto che hai firmato però: di solito non devi dare preavviso e non vai incontro a penalità.

Ultimo Post: 9 anni, 5 mesi fa

Di: condolcezza4

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Duecento stage per eurotraduttori a Bruxelles, rimborso di 1220 euro al mese

Ci sono gli Schuman, i più famosi, suddivisi tra opzione generale e giornalismo. E poi anche gli stage per traduttori. I tirocini al Parlamento europeo rivolti a chi di professione vorrebbe dedicarsi alle lingue hanno aperto le selezioni lo scorso 15 settembre e chiuderanno il prossimo 15 novembre a mezzanotte. L'importo della borsa mensile è di 1220 euro; per la tassazione le regole variano da Paese a Paese - a seconda cioè che il fisco nazionale preveda di applicare un …

Ultimo Post: 9 anni, 5 mesi fa

Di: Ilaria Mariotti

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“Comprare” uno stage attraverso un master

Ciao a tutti sono un ragazzo di 29 anni. Sono laureato in Scienze della Comunicazione (triennale in Marketing e pubblicità con 110 nei tempi giusti). Poi è stata la volta della specialistica in Comunicazione d’impresa (in 3 anni con 110). Non ho parenti o conoscenti nell’ambiente delle aziende o del “business” in generale, ragion per cui, anche in passato, mi sono trovato spesso a brancolare nel buio e a fare delle scelte seguendo solo il mio pensiero. Credetemi in linea teorica è giusto seguire sempre le proprie idee, però avere qualche conoscente (parente o amico che ti vuole bene) che se ne intenda qualcosa del tuo ambito professionale fa la differenza, fa piacere ricevere un parere ragionato o un consiglio sincero dato per esperienza. Ormai sono alla ricerca di una vera esperienza formativa da quasi 3 anni, mi sono laureato che avevo 26 anni e da allora le uniche proposte di lavoro che ho incontrato sono state settimane di prova non retribuite come agente di vendita o agente immobiliare, vari call center e altri lavoretti saltuari. Come la gran parte dei giovani italiani ho inviato candidature spontanee, ho risposto ad annunci, ho riempito infiniti form online, ho consegnato personalmente il mio CV a diverse agenzie di comunicazione di Roma, ma finora non ho mai avuto un’opportunità di fare una vera esperienza nell’ambito del marketing o della comunicazione. È vero, sul mio CV non c’è scritto che parlo cinese o che ho studiato alla scuola americana, però l’idea che mi sono fatto guardandomi intorno è che per iniziare a lavorare in Comunicazione non serve una formazione esemplare, certo ci sono delle posizioni che richiedono requisiti particolari ma, diciamoci la verità, l’80% dei giovani che inizia a lavorare in Comunicazione sicuramente non sa creare un sito web, non è stato 5 anni a Londra, non ha già lavorato per una grande azienda, non parla inglese fluente (ahimè ho avuto a che fare con italiani che lavorano in M&C che non parlano nemmeno l’italiano fluente). Inoltre è un ambito in cui spesso noi laureati in comunicazione ci troviamo in competizione con tutti: diplomati, laureati in lingue, laureati in scienze umanistiche, e così via. La laurea in comunicazione non è determinante e ne consegue che per ogni annuncio ci siano migliaia di candidature. Molte cose che ho scritto sono ovvie ma ho voluto fare un po’ il punto della mia situazione. Dopo aver realizzato la difficoltà di entrare nel mondo della comunicazione ho cambiato idea più volte sul da farsi: master, triennali sanitarie, fuga all’estero, corso professionale (per esempio pizzaiolo), eccetera. In questi ultimi giorni mi è tornato il pensiero del master (o altro corso sempre nell’ambito del marketing e della comunicazione), per non lasciare nulla di intentato e soprattutto perché non vorrei arrendermi a 29 anni, anche se ho capito che per questo mercato del lavoro dopo i 26 si è già vecchi. Ci sono diverse ragioni per cui non vorrei fare un master (o altro corso): perché lo ritengo solo un meccanismo legalizzato per racimolare soldi da parte delle università (o delle società organizzatrici) e per allontanare per un altro anno il ragazzo dal momento reale e fondamentale della ricerca di un lavoro degno (e soprattutto non capisco l’utilità di quei master senza stage garantito). Inoltre, dopo aver investito nel progetto universitario, preferirei vedere delle entrare piuttosto che altre uscite. Detto questo mi sto sforzando di guardare la situazione nell’ottica (sbagliata) di pagare per iniziare a lavorare in marketing e comunicazione, considerando ovviamente il caso di esclusivo di un corso con stage serio e garantito. Qualche settimana fa ho iniziato cercando corsi di vario genere e tra quelli con i risvolti più pratici mi sono imbattuto nei corsi di organizzazione di eventi, ma tranne pochi casi, durano quasi tutti una settimana, costano un bel po’ e dopo non c’è nessuna esperienza. Poi ho letto una conversazione sull’argomento Master (non ricordo quale forum fosse). Si parlava della loro inutilità nel panorama italiano e più di una persona ha scritto che in Italia gli unici master in marketing e comunicazione che fanno un po’ la differenza sono quello di Publitalia e qualcuno della Bocconi, affermando non che questi diano garanzie di lavoro, ma che potrebbero valere qualcosina su un curriculum. Inoltre entrambi garantiscono stage importanti. Quello di Publitalia si è autoeliminato perché ormai l’edizione di quest’anno è già iniziata. Dando uno sguardo al sito della Bocconi ho visto che tra qualche mese dovrebbe partire il Master in Risorse umane e quindi ho pensato che intanto potrei tentare le selezioni. “Comprare” uno stage attraverso un master è l’unica chance che mi è rimasta? C’è ancora, secondo voi, qualche possibilità per la mia carriera mai iniziata? Ditemi con sincerità i vostri pareri.

Ultimo Post: 9 anni, 5 mesi fa

Di: mad

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Parità retributiva, Italia 129esima nel mondo: strada ancora in salita per le donne che lavorano

Ottantuno anni: è quanto ci vorrà, secondo il nono Global Gender Gap Report, prima di raggiungere a livello mondiale la parità dei sessi sul posto di lavoro. E l'Italia è ancora ben lontana dall'obiettivo: in base al report, pubblicato oggi dal World Economic Forum, il nostro Paese si piazza al 69esimo posto su 142 nazioni per quanto riguarda la parità tra uomini e donne, guadagnando due posizioni rispetto al 2013.Nel dettaglio l'Italia però resta indietro rispetto agli altri Paesi soprattutto …

Ultimo Post: 9 anni, 5 mesi fa

Di: Chiara Merico

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Giovani e start up, l'ostacolo più grande è la pubblica amministrazione

Pietro Gabriele è il creatore di Fonderie Digitali, laboratorio multidisciplinare tra i primi a disegnare prototipi da stampare in 3D. Federico De Simone ha fondato Makoo, un software che trasforma messaggi vocali in modelli tridimensionali per produrre gioielli. Carlo Mastroianni è invece un ingegnere alla guida di Eco4Cloud, una società di high tech che offre servizi per l'efficienza dei sistemi informatici delle imprese. Sono solo alcuni degli 'Innovation Champions' invitati al convegno organizzato qualche giorno fa dal Consiglio Nazionale delle …

Ultimo Post: 9 anni, 5 mesi fa

Di: Ilaria Mariotti

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