Nuove norme sugli stage, luglio si avvicina e l'Umbria non ha ancora una bozza

Anna Guida

Anna Guida

Scritto il 10 Giu 2013 in Notizie

La Conferenza Stato-Regioni ha fissato per il prossimo 24 luglio la data entro la quale le Regioni, a cui una recente sentenza della Corte costituzionale ha confermato l'esclusiva competenza sulla materia, dovranno regolamentare i tirocini extracurriculari. A un mese e mezzo dalla scadenza, però, in Umbria è ancora difficile sapere quali saranno gli orientamenti e persino capire qual è, ad oggi, lo stato dell'arte. Squilla a vuoto da più di un mese il telefono dell’assessore al Lavoro Vincenzo Riommi del Pd. La Repubblica degli Stagisti gli invia la sua richiesta di intervista a fine aprile, ma nonostante numerose chiamate alla sua segreteria e al responsabile della comunicazione, nessuna risposta né da lui né dai suoi collaboratori. Eros Brega, presidente del Consiglio regionale, invece risponde ma solo constatando di non avere competenze specifiche sulla materia, che è oggetto dell'esecutivo, e cioè della giunta. In effetti il testo della normativa non è mai arrivato sul tavolo del Consiglio. Anche perché non esiste ancora.
Lo conferma Giuliana Renelli [nella foto] della Cgil Umbria: «Insieme a Cisl e Uil abbiamo sollecitato l'incontro e da quanto so la Regione sta predisponendo un testo normativo che recepisce le linee guida e sarà portato in concertazione con le parti sociali. Non conosco al momento i contenuti di quanto si andrà a declinare ma credo di poter affermare, seppure con una prudenza, che il dispositivo non si discosterà di molto da quanto vanno facendo le Regioni a noi limitrofe, in particolare Toscana e Marche. stage lavoroCerto ci sono aspetti che vanno calati nelle singole realtà, che vanno dalla scelta dei soggetti promotori alla possibilità di rendere obbligatorie le comunicazioni di attivazione oltre che aumentare il compenso. In particolare mi preme sottolineare il ruolo fondamentale che dovrebbero assolvere i centri pubblici per l'impiego tra i soggetti promotori. Lo stage è uno strumento importante di politica attiva che va usato con molti accorgimenti. Non sono in grado di aggiungere altro».
Ad oggi quindi non è dato sapere come cambierà la vita dei circa 9mila tirocinanti che ogni anno svolgono uno stage in Umbria. Secondo l'indagine Excelsior 2012, realizzata da Unioncamere, sono 5.470 i tirocini che hanno preso il via nel 2011 all'interno delle aziende private nel “cuore verde d'Italia”. Inoltre la Repubblica degli Stagisti stima che le amministrazioni pubbliche del territorio ospitino ogni anno circa 3mila tirocinanti e che più di mille abbiano luogo nelle associazioni non-profit. Si può considerare che, di questi 9mila stagisti complessivi, più o meno la metà siano configurabili come «extra curriculari» e dunque soggetti alla normativa prossima ventura.
Qualche informazione in più la fornisce Luigi Rossetti, coordinatore dell’area imprese e lavoro della Regione: «La Regione sta ancora predisponendo il testo dell'atto normativo con cui intende recepire le linee guida, per cui non è possibile per il momento parlare né dell'indennità né del resto della disciplina di dettaglio. Posso affermare però che abbiamo intenzione di uniformarci alle indicazioni date dalla Conferenza Stato–Regioni e anche di rispettare la scadenza del 24 luglio. Si tratterà infatti di un atto normativo sintetico e snello, che non richiede un lungo iter legislativo. Prevediamo di approvarlo alla fine di giugno insieme all’assestamento di bilancio».
stage lavoroLa Regione è piccola, afferma Rossetti [nella foto], il fenomeno stage ha dimensioni ridotte e l'atto normativo può essere approvato in tempi rapidi. Ma c'è un passaggio che sfugge: ci sarà il tempo per un'adeguata discussione con le parti sociali, che non sono state ancora convocate per la trattativa, come ha affermato Giuliana Renelli?
«Appena avremo pronta una bozza convocheremo le parti sociali competenti», risponde Rossetti. «Non abbiamo alcuna intenzione di saltare questo passaggio, che riteniamo fondamentale. Come la Repubblica degli Stagisti ha già evidenziato per altre Regioni, il confronto con i sindacati e le organizzazioni rappresentative delle imprese è stato spesso laborioso ma molto prezioso e ha consentito di trovare un equilibrio tra l'istanza di tutelare gli stagisti e quella di offrire uno strumento formativo prezioso alle aziende. Prevedo che anche qui in Umbria, come già è accaduto in Veneto, la discussione sarà accesa ma proficua. Il nostro tessuto produttivo è composto per la maggior parte da piccole e medie imprese, che sicuramente faranno sentire la loro voce ed esprimeranno le loro esigenze».
Insomma la Regione non si è dimenticata dei suoi stagisti. «Riteniamo che il tirocinio sia una strumento di transizione tra formazione e lavoro molto utile, se ben regolamentato. Occorre vigilare soprattutto sul suo corretto utilizzo, affinché lo stage non si trasformi nella declinazione più vile di lavoro precario, ad alto tasso di sfruttamento e basso contenuto formativo. Per questo intendiamo intervenire soprattutto per incentivare le assunzioni al termine del tirocinio». 
Gli ultimi dati a disposizione non sono confortanti: dalla rilevazione di Unioncamere - limitatamente alle imprese private - emerge che appena il 9,9% dei tirocinanti umbri ha ottenuto una proposta di contratto al termine dello stage. «Ne siamo consapevoli e per questo intendiamo focalizzarci su questo punto», spiega Rossetti. «Ritengo che sia un aspetto molto importante, forse più dell'esatto importo dell'indennità, che pure capisco stia molto a cuore agli stagisti».  Non resta che attendere luglio per verificare che, come promesso, in poco più di un mese la norma prenda una prima forma, venga discussa con le parti sociali, modificata e infine approvata.

Anna Guida

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