Bandi e progetti per finanziare le start-up. In attesa che il crowdfunding diventi realtà

Riccardo Saporiti

Riccardo Saporiti

Scritto il 30 Ott 2012 in Approfondimenti

Una delle principali novità introdotte dal decreto Sviluppo bis riguarda il crowdfunding, ovvero la possibilità di raccogliere risorse a sostegno della propria start-up attraverso la Rete.Stagisti Perché questa norma diventi operativa, a meno di modifiche al testo durante l'iter parlamentare, servirà attendere 90 giorni dalla data di conversione in legge del decreto. Entro questa scadenza infatti la Consob dovrà emanare le «disposizioni attuative» dell'articolo 30, quello che introduce anche in Italia questo particolare meccanismo di finanziamento. Fatti due conti, visto che il decreto è stato firmato dal Presidente della Repubblica il 17 ottobre, l'approvazione del Parlamento dovrà avvenire entro il 17 dicembre. Quindi le norme attuative si avranno per l'inizio della primavera.
Nel frattempo per gli startupper in cerca di risorse non restano che due strade: affidarsi alle cosiddette tre 'F', ovvero family, friends and fool oppure mettersi in cerca di uno dei tanti bandi di sostegno alle giovani imprese lanciati dalle regioni e dalle istituzioni locali. Come quelli pubblicati da due Camere di Commercio. Il primo è Startup Venture della CCIAA di Milano ed è rivolto a società di capitali nate da meno di 48 mesi con sede legale nella provincia meneghina il cui capitale sociale sia detenuto per almeno due terzi da under 40. Aperto il 26 ottobre, il progetto prevede due fasi: nella prima i titolari saranno coinvolti in un corso di formazione dedicato alla pianificazione finanziaria e all'accesso al credito, quindi riceveranno un voucher per l'inserimento in azienda di un manager over 45 con alta qualifica. A disposizione ci saranno 145mila euro. Le domande saranno accolte fino ad esaurimento fondi e comunque non oltre il 30 novembre.
Con la fine di ottobre si chiude invece «Valoreassoluto» un progetto della Camera di Commercio di Bari destinato alle aziende che hanno sede nella provincia del capoluogo pugliese e che sono attive in uno di questi settori: informatica, salute, energie rinnovabili, integrazione sociale, meccanica. In una prima fase una giuria interna alla CCIAA selezionerà i cinque migliori progetti, che riceveranno un contributo pari a 10mila euro ciascuno.Stagisti Quindi un comitato esterno indipendente valuterà il grado di innovazione delle singole aziende, che sulla base dei risultati di questa analisi potranno ricevere un contributo per un importo massimo di 100mila euro.
Oltre alle realtà camerali, anche le regioni sono impegnate nel sostegno alle nuove imprese. Fino al 31 dicembre è possibile presentare domanda per ottenere i contributi messi a disposizione dalla giunta dell'Emilia-Romagna. Il bando è aperto alle piccole imprese aperte nel territorio regionale dopo il 1 gennaio del 2010 ed impegnati nella ricerca e nello sviluppo di prodotti e servizi ad alta tecnologia. Questo significa che devono lavorare sfruttando un brevetto e aver stipulato un accordo di collaborazione con una delle università o degli enti di ricerca della Rete alta tecnologia dell'Emilia-Romagna. Le spese finanziabili vanno dall'acquisto di macchinari all'affitto degli spazi, fino a quelle di promozione e partecipazione a fiere di settore. La regione finanzia il 60 per cento di ogni singolo progetto, con il vincolo che quest'ultimo debba comportare una spesa minima complessiva di 75mila euro. L'importo massimo concesso alle start-up è pari invece a 100mila euro.
In Veneto l'Osservatorio regionale per le politiche sociali ha invece lanciato «Crea Lavoro», un bando per i giovani che hanno un'idea e vogliono trasformarla in un'impresa, sostenuto da un contributo regionale di 2 milioni di euro: ai selezionati viene garantito un finanziamento fino a 50mila euro, che i beneficiari dovranno integrare con un importo pari al 10 per cento. Tra le spese ammissibili l'acquisto di macchinari, materiali, software, brevetti e licenze. Possono partecipare al progetto giovani di età compresa tra i 18 ed i 35 anni che siano cittadini italiani residenti in Veneto da almeno 5 anni. I partecipanti non devono essere titolari di impresa, né avere quote azionarie e/o partecipazioni superiori al 10% in società già costituite alla data di scadenza del bando, fissata per il prossimo 21 dicembre.
Le opportunità per ottenere dei finanziamenti dunque non mancano. Basta avere il tempo di cercarli e di espletare tutto l'iter di presentazione delle richieste. In attesa che, si spera senza ritardi, la primavera porti con sé l'entrata in vigore del crowdfunding, aprendo così alle start-up nuove forme per il reperimento delle risorse necessarie per crescere.


Riccardo Saporiti 
startupper@repubblicadeglistagisti.it


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