Stagisti al Comune di Napoli, due anni di attesa per ricevere il rimborso spese

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 15 Dic 2011 in Help

Sei mesi d’attesa e ancora non si sa quando sarà distribuito il rimborso spese. È il grande problema di 48 neolaureati con lode campani che da gennaio a maggio 2011 hanno effettuato uno stage presso gli uffici del Comune di Napoli e devono ancora ricevere i 2mila euro (400 euro al mese) previsti  come emolumento.
«Quando telefono per sapere semplicemente cosa devo fare per ottenere ciò che mi spetta, rispondono che NON sanno niente, né come, né quando…né se avremo mai quei soldi», scrive Bianka sul forum della Repubblica degli Stagisti.
Nel frattempo, però, il Comune ha già aperto e chiuso un nuovo bando. Anche in questo caso il rimborso promesso agli stagisti è 2mila euro, ma i mesi sono passati da 5 a 6 (quindi il rimborso è stato decurtato di un quinto, scendendo a 333 euro al mese) mentre il numero di posti a disposizione è diminuito: solo 28. Sono del resto, si sa, tempi di tagli.
La Repubblica degli Stagisti si è messa in moto innanzitutto contattando Marco Vassallo, il funzionario incaricato del Servizio Lavoro e formazione professionale del Comune di Napoli per capire quando e da chi saranno stanziati questi soldi. «Italialavoro è il vecchio schema dei tirocini Fixo che erano finanziati direttamente dallo Stato. Noi come Comune ci limitavamo ad ospitare i tirocinanti» spiega Vassallo: e infatti per esempio risulta che nel 2009 l'amministrazione abbia ospitato 65 stagisti Fixo. «Poi abbiamo deciso di attivare direttamente noi tirocini di questo tipo, prendendo spunto da Fixo. Italia Lavoro a questo punto non c’entra nulla: è un programma gestito e finanziato da noi».
Non è una buona notizia per gli ex stagisti, perché il Comune ha dei gravi problemi di bilancio e fa aspettare addirittura anni i suoi creditori. «I tempi normali di pagamento vanno oltre i due anni» conferma Vassallo «però attraverso il nostro assessore di riferimento, Marco Esposito, stiamo facendo pressioni per dare una corsia privilegiata a questi rimborsi tentando di farli diventare come quelli che tecnicamente si chiamano "pagamenti indispensabili"». Compensi che possono scavalcare l’ordine cronologico: in questo modo i tirocinanti non dovrebbero aspettare ancora dodici-tredici mesi, ma potrebbero sperare di avere il rimborso «per l’inizio del prossimo anno». Complessivamente si tratta di 96mila euro: una cifra non altissima nell’ambito di un bilancio comunale, specialmente considerando che i soldi sarebbero già dovuti essere stati messi a bilancio nel 2010. L’unica certezza è che «l’ufficio servizio lavoro e formazione professionale ha fatto l’atto di liquidazione nel mese di luglio». Ma per avere i soldi serve il mandato di pagamento che deve essere emesso dalla Ragioneria «che segue l’input politico dell’assessore al bilancio Riccardo Realfonzo» continua Vassallo «È lui che tiene in mano i cordoni della borsa e si dovrebbe convincere dell’opportunità di trattare in modo diverso questi pagamenti».
Le carte sono quindi materialmente ferme da luglio presso la Ragioneria del Comune di Napoli dove, visti i tempi, potrebbero sostare ancora per un anno e mezzo. La Repubblica degli Stagisti ha provato a mettersi in contatto con Rosaria Rossi, coordinatore presso la Ragioneria, senza riuscire a raggiungerla. Lei è l’unica che potrebbe rispondere alla domanda fatidica: quanto dovranno ancora aspettare gli ex tirocinanti per vedere il loro rimborso? E magari chiarire perché la Ragioneria, che si occupa del pagamento delle spese ma ha principalmente il compito di gestire le risorse finanziarie e provvedere alla programmazione economica del Comune, pur a conoscenza dei problemi di bilancio, non abbia vigilato e bloccato i nuovi tirocini formativi. Se l'amministrazione non riesce oggi a rimborsare gli ex tirocinanti, non si capisce infatti come l’anno prossimo possa pensare di trovare i fondi per pagare i nuovi stagisti.
Questa domanda la Repubblica degli Stagisti avrebbe voluto porla anche all’assessore al lavoro Marco Esposito, se fosse stato possibile contattarlo. L'assessore avrebbe potuto dare anche una risposta politica rispetto alla trasformazione dei rimborsi in “pagamenti indispensabili”.
stageMa a che bando aveva partecipato Bianka e perché viene chiamato "Fixo"? Si tratta della terza edizione di un programma di "tirocini formativi per l’occupazione": un progetto realizzato nel 2010 dal Comune di Napoli e dall’assessorato allo Sviluppo che riprende la formula dei tirocini Fixo di Italia Lavoro e la riadatta alle esigenze dell’amministrazione comunale. I soldi, quindi, non sono stanziati dal ministero del Lavoro, come Bianka indica sul forum lasciandosi confondere dall’omonimia, ma dalle casse dell’ente pubblico. Una confusione data dal bando stesso, in cui questi tirocini vengono definiti come “format già sperimentato con il programma Fixo”.
Quando questi tirocini vennero presentati alla stampa un anno fa dall’allora sindaco Rosa Russo Iervolino, l’assessore allo sviluppo in carica, Mario Raffa, parlò del progetto come «un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale che permette ai giovani neolaureati di avere la possibilità di formarsi, di fare esperienza e di collocarsi nel mondo del lavoro». I numeri erano abbastanza incoraggianti perché su 100 tirocini nelle prime due edizioni, furono 40 le assunzioni presso imprese private. Il bando per il 2011 evidenziava quest'aspetto scrivendo: «obiettivo dei tirocini è agevolare la collocazione dei giovani sul mercato del lavoro, mediante l'utilizzo di un format già sperimentato, che prevede, a conclusione dello stage, la promozione di momenti di incontro tra questi ragazzi e le aziende cittadine».
Bianka, però, sul forum della Repubblica degli Stagisti scrive che per la sua tornata non ci sono stati sbocchi lavorativi. «Alla fine del periodo di stage ci avevano promesso colloqui con aziende che effettivamente ci sono stati, ma è sembrata una farsa: insomma le aziende non erano affatto interessate a conoscerci ma solo a farsi belle nei confronti degli assessori che le avevano invitate».
Sette mesi dopo la fine dei tirocini, 48 brillanti laureati napoletani si trovano senza un contratto e cosa ancora più grave senza aver ricevuto il rimborso spese che gli spettava. «Di sicuro ho capito che entrare nel mondo della pubblica amministrazione per fare uno stage nella maggior parte dei casi significa restare inattivi, passare intere giornate senza far niente» conclude Bianka. Se questa è la testimonianza diretta, allora perché ospitare altri tirocinanti pur sapendo che non avranno molto da fare e non riusciranno ad avere il rimborso spese previsto? Forse ancora una volta un comune ha deciso di sfruttare la formula dei tirocini per riempire vuoti di organico?
In tutto questo si sta dimenticando, però, che i patti vanno rispettati. Forse a funzionari e assessori quei 2mila euro possono sembrare una cifra irrisoria, ma i 48 ex stagisti hanno il diritto di riceverli – subito, e non con altri mesi o anni di ritardo – perché queste erano le condizioni alle quali hanno accettato di fare lo stage. Napoli ha da pochi mesi un nuovo sindaco, l'ex magistrato Luigi De Magistris, che ha promesso grande attenzione ai giovani e alla legalità. A rispettare gli uni e l’altra si comincia anche da qui, dall’onorare una promessa e saldare un debito. E si continua cercando di evitare che in futuro si ripetano situazioni simili.

Marianna Lepore


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