Ministro Gentiloni, risolva il problema degli stage (bloccati) al ministero degli Esteri

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 12 Nov 2014 in Editoriali

Due settimane fa c'è stato un cambio della guardia al vertice della Farnesina. Fuori Federica Mogherini, nominata "Lady Pesc" e passata alla guida della politica estera di tutta l'Unione europea, e dentro Paolo Gentiloni. Al neoministro degli Esteri la Repubblica degli Stagisti indirizza lo stesso appello che ha rivolto negli ultimi anni a tutti i suoi predecessori: alla Mogherini ovviamente, nove mesi fa, e ancor prima a Emma Bonino, ministro con il governo Letta; e andando ancora indietro a Giulio Terzi di Sant'Agata, nel governo Monti, fino ad arrivare a Franco Frattini, che rimase a capo della Farnesina dal 2008 al 2011, per tutta la durata dell'ultimo governo Berlusconi.

La  questione è quella degli stage all'interno del ministero degli Esteri, comunemente noti come "programma Mae-Crui": quei tirocini che fino all'anno scorso venivano attivati all'interno del ministero, alla Farnesina o nelle sedi sparse per il mondo - ambasciate, consolati, istituti di cultura. Erano occasioni che permettevano a circa 2mila studenti e neolaureati ogni anno di fare un'esperienza di circa tre mesi nel mondo della diplomazia, anche se avevano un grossissimo neo: erano privi di compenso. Dunque le spese di viaggio, alloggio, vitto, nonché di eventuale assicurazione sanitaria, gravavano in toto sulle famiglie di questi ragazzi.

Quando il Mae-Crui era ancora in essere, la Repubblica degli Stagisti combatteva perché venisse introdotta a favore degli stagisti "maecruini" un minimo di indennità, e aveva anche studiato i bilanci del Ministero trovando una modalità per poter introdurre questa nuova voce di spesa senza generare «nuovi o maggiori oneri per lo Stato».

Calcolando che per garantire 500 euro al mese a tutti i giovani Mae-Crui in forza presso la Farnesina e altre località europee, e 1000 euro al mese agli stagisti inviati verso destinazioni extraeuropee, sarebbe stato necessario avere a disposizione un fondo pari a 4 milioni di euro all'anno, la Repubblica degli Stagisti fin dal 2012 aveva scovato una potenziale fonte da cui attingere questi fondi nella Nota integrativa alla legge di bilancio per l’anno 2012 e per il triennio 2012 – 2014 del Ministero degli Affari Esteri, alla sezione «Piano degli obiettivi per missione e programma». Ma a quell'epoca la nostra voce rimase inascoltata, anzi: la situazione prese a un certo punto una piega assolutamente inattesa.

Tutto partì dalla riforma del lavoro elaborata da Elsa Fornero, che nel 2012 era ministro del Lavoro. Questa riforma in un passaggio introduceva il principio (espresso in via puramente teorica) di dover pagare una indennità agli stagisti. Il principio divenne divenuto realtà, nel corso del 2013, attraverso le varie nuove normative regionali sui tirocini extracurriculari. Ma ancora prima che queste leggi regionali vedessero la luce, il Mae si era ormai chiuso a riccio: e aveva sospeso il programma.

Dalla sospensione si è passati a una cancellazione di fatto, senza troppi clamori: il Mae-Crui nel 2012 è dunque di fatto terminato. Da allora i giovani appassionati di politica estera e di cooperazione non hanno più l'opportunità di fare stage all'interno della Farnesina o nelle ambasciate, nei consolati e negli istituti di cultura italiani in giro per il mondo, se non grazie a episodici accordi tra le singole università e il ministero. Insomma, è stata chiusa una porta in faccia a migliaia di giovani, perché il ministero degli Esteri ha preferito evitare lo sforzo di cercare nel suo bilancio qualche fondo da destinare alle indennità. Quattro milioni di euro all'anno, su un bilancio annuale di due miliardi di euro, continuano però a sembrare alla Repubblica degli Stagisti un obiettivo alla portata della Farnesina: a questo punto la palla passa al nuovo ministro Paolo Gentiloni.

Vediamo se lui sarà finalmente capace di risolvere questa questione, piccola forse rispetto ai grandi problemi della politica estera italiana - dalla crisi ucraina al caso dei Marò - ma grande come segnale di attenzione ai giovani. Ministro, solo 4 milioni di euro le permetterebbero di segnare l'avvio della sua permanenza alla Farnesina ripristinando il programma di stage presso il suo ministero e anzi migliorandolo, con l'introduzione finalmente di una dignitosa indennità per tutti i giovani che vorrebbero poter avere l'opportunità di fare una piccola esperienza all'interno del Mae. Ci pensi.

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