Stage deludente dopo il master, la replica dell'Upa e le testimonianze positive e negative di altri ex allievi

Fabrizio Patti

Fabrizio Patti

Scritto il 17 Set 2009 in Help

Torniamo sul caso della segnalazione della lettrice Sara T., allieva del master in comunicazione d’azienda Mca di Upa - Ca’ Foscari e stagista presso la Hangar  Design Group, di cui ci siamo occupati nei giorni scorsi con l’articolo «Stage deludente dopo un master da 11mila euro: una lettrice chiede «help» alla Repubblica degli Stagisti».
Alla Repubblica degli Stagisti, che fin dall'inizio aveva ritenuto importante dare conto anche delle versioni del master e dell’azienda, è arrivata la replica dei dirigenti dell'Mca, che si dichiarano prima di tutto «costernati per il racconto di Sara ed anche dispiaciuti per la reazione incomprensibile e ostile di un’allieva nei confronti della quale sono state usate le stesse cure ed attenzioni che abbiamo sempre rivolto ai nostri allievi». La lettera mette in luce che Sara ha avuto una scelta “ristretta” rispetto a dove andare a fare lo stage perché lei stessa aveva richiesto che il suo curriculum non venisse proposto ad aziende distanti dalla sua residenza; e che nonostante questo l’allieva ha potuto sostenere tre colloqui, ma «in due casi a Sara sono state preferite altre candidate». Le mansioni svolte durante lo stage, dalla lettrice considerate poco qualificanti, secondo l’Upa «sono tutte attività che rientrano nella normale operatività dell’ufficio stampa»; viene inoltre ribadito «con fermezza di non aver mai garantito un rimborso spese né a Sara né agli altri allievi di questa o delle passate edizioni».
Nella lettera non si fa cenno ad alcuni aspetti sollevati dalla lettrice: la mancanza di un progetto in azienda su cui si sarebbe dovuta basare la tesina finale; la circostanza riguardante i fogli sulle norme di comportamento firmati prima che gli stage venissero assegnati; la conclusione anticipata del tirocinio e la  promessa che sarebbe stato cercato un altro stage. A questo link pubblichiamo il testo integrale della lettera.
In alcuni punti poi le due versioni sono diametralmente opposte. Per quanto riguarda il rimborso spese, per esempio, la versione di Sara è che la tutor del master avesse riferito più volte di avere avuto indicazioni dall’azienda che ci sarebbe stato un rimborso spese. La Repubblica degli Stagisti  non può che partire dal presupposto di buona fede da entrambe le parti; per  stimolare un dibattito e capire se la denuncia della lettrice è condivisa da altri, oppure se si tratta di un caso isolato, ha rintracciato altri ex allievi chiedendo loro di raccontare il loro punto di vista, con l’obiettivo di fornire un quadro più completo e realistico del contesto.
Il primo a rispondere all’appello è stato Daniele M.: «Non ho nulla da ridire nei confronti del periodo formativo in aula, durante il quale abbiamo avuto la possibilità di seguire lezioni di altissimo livello con docenti dalla preparazione eccelsa e con testimonial d'azienda altrettanto validi e preparati. Quello che, però, non mi è assolutamente piaciuto è stata la gestione dei colloqui per gli stage aziendali dopo il periodo di formazione in aula». E aggiunge che la scelta del tirocinio, per lui, si è limitata ad una sola possibilità: «L'unico colloquio che ho fatto è stato, dopo un mese e mezzo di silenzi angoscianti, per una pseudo agenzia di product placement cinematografico in fase di avvio, una realtà che è puntualmente fallita dopo due mesi». Durante i quali Daniele racconta di aver fatto il tuttofare: «Due mesi passati in uno primo momento a lavorare a casa dei due fondatori e poi a trasportare mobili e materiale cartaceo presso la sede, da poco affittata, dell'agenzia. Una sorta di stage-truffa che nulla aveva a che fare con le competenze acquisite durante il periodo di formazione in aula e che i responsabili del master avrebbero potuto fare a meno di propinarmi con tanta leggerezza». Anche Daniele, come Sara, racconta che gli organizzatori del master all’indomani della consegna del diploma gli avevano assicurato «che avrebbero fatto di tutto per assicurarmi la possibilità di accedere ad un altro stage in un'azienda o in un'agenzia di prestigio che potesse realmente offrirmi un'esperienza formativa e professionale di alto livello» ma che la promessa non è stata mantenuta: «A un anno esatto dall'inizio di un percorso formativo mi ritrovo esattamente al punto di partenza, e cioè senza uno straccio di lavoro e costretto a mandare curriculum in Italia ed in Inghilterra senza il supporto, che ci era stato garantito, del master che ho frequentato».
Un po’ diverso il punto di vista di un’altra ex allieva, che preferisce restare anonima: «Io non la penso come Sara, anche se devo ammettere che in diverse occasioni non mi sono trovata d'accordo con il modo in cui sono state gestite determinate situazioni. Credo in ogni caso che accontentare tutti sia impossibile e si trova sempre qualcuno più o meno d'accordo con il management». Secondo la ragazza, la brutta esperienza di tirocinio della sua collega «non dipende dal master, ma dalla Hangar Design stessa. Io ho trovato da sola lo stage, nel settore marketing operativo, e sinceramente mi trovo veramente bene, sebbene anche io non sia retribuita!».
Anche un altro ex allievo, Riccardo G., imputa le difficoltà e la scarsa qualità formativa degli stage non alla direzione del master, ma all’esterno – al mercato del lavoro stesso: «Anch'io ho finito il master con uno stage indegno. Ma almeno la metà dei miei compagni, invece, ha avuto trattamenti in aziende e posizioni ben diversi. E adesso, molti di loro ricoprono cariche di alto livello. Le lamentele di Sara T. sono sacrosante, ma uno stage di 3 mesi è l'ultima cosa che importa di un corso post-laurea. A meno che uno non creda veramente che sia il prezzo da pagare per avere un lavoro... ma questo sarebbe stupido e triste». Riccardo, come Daniele, separa nettamente la qualità del master in aula dalla qualità dello stage di fine  master: «La mia esperienza d'aula è stata positiva al 100%. Un corso ben organizzato, professori all'altezza, testimonianze d'alto profilo. Quello che non è stato all'altezza l’ho trovato fuori da Ca’ Foscari ed è il mondo delle aziende e agenzie italiane
». E conclude con amarezza: «Che sia chiara una cosa: lo "stage" è per definizione lavoro del più basso livello non pagato. Tutti noi abbiamo fatto fotocopie e poco altro».
Una quarta voce, quella di Fabio R., critica direttamente la Hangar Design Group, raccontando che pochi mesi fa, con un cv strepitoso
– 27 anni, laurea e master Mca già alle spalle, due stage all'attivo per un totale di quasi due anni di esperienza "sul campo" andò proprio in quell’azienda a fare un colloquio al termine del quale lo informarono che «per politica aziendale, così mi dissero testualmente, non retribuivano mai gli stage». Il racconto di Fabio si conclude con uno sguardo  «più che eloquente» all'esaminatrice: «Non commentai, ma sono convinto che avesse capito benissimo cosa mi stava passando per la mente: e vantatevene pure, bravi, applausi. Semplicemente, mi alzai e me ne andai: l'offerta era davvero troppo al ribasso».
La voce più positiva arriva alla Repubblica degli Stagisti da
Simone P.: «Ho frequentato il master Upa nel '95-'96, e feci lo stage in una nota agenzia di pubblicità con aspettative di scuoladivita, non di inserimento professionale o "carriera"» racconta: «Ora lavoro da 13 anni in azienda e nel mondo della comunicazione e posso garantirvi che il master di Venezia è uno dei più apprezzati e professionalmente "formanti". Durante questi anni ho fatto da tutor interno a diversi masterini, accogliendoli in azienda come colleghi per i tre mesi di esperienza e personalmente penso che lo stage sia una finestra sul mondo del lavoro, che i più fortunati possono (anche "pagando profumatamente") aprire e vivere, conoscendo anche l'umiliazione della fotocopia o della telefonata al fornitore, perchè molto spesso anche noi "manager" oltre che pianificare e gestire i massimi sistemi, facciamo anche quello, perchè fa semplicemente parte del nostro lavoro».

Fabrizio Patti
Eleonora Voltolina


Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:

- Il testo integrale della replica degli organizzatori del master Mca Upa - Ca' Foscari

- Stage deludente dopo un master da 11mila euro: una lettrice chiede «help» alla Repubblica degli Stagisti
- La Repubblica degli Stagisti al servizio dei lettori: al via la nuova rubrica «Help»

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