A Milano il career day Diversitalavoro: per stranieri e portatori di handicap in cerca di impiego, contro ogni discriminazione

Andrea Curiat

Andrea Curiat

Scritto il 21 Apr 2010 in Notizie

Giovedì 22 aprile Sesto San Giovanni ospita la quarta edizione milanese di Diversitalavoro, il career day organizzato da Synesis Career Service, Fondazione Sodalitas, Fondazione Adecco per le pari opportunità e Unar per combattere discriminazioni e disuguaglianze: il payoff dell'evento recita infatti «Cerchiamo talenti a cui offrire pari opportunità nel mondo del lavoro». L'appuntamento con i responsabili risorse umane delle 18 aziende partecipanti, dalle 10 alle 17 presso la sede di Abb in Via Luciano Lama 33 (metropolitana rossa, fermata Sesto Marelli), è riservato esclusivamente a portatori di handicap e stranieri.
Il mondo dei colloqui e degli incontri con i recruiter aziendali, per fortuna, riserva anche questo: un'occasione concreta per favorire il difficile ingresso sul mondo del lavoro per le categorie più svantaggiate. Lo dimostra il successo riscontrato dal progetto nelle sue passate edizioni. Tra il 2008 e il 2009 sono state più 150 le offerte di lavoro concrete da parte di 30 società.

Claudio Soldà [nella foto], segretario generale della Fondazione Adecco, spiega ai lettori della Repubblica degli Stagisti la filosofia alla base dell'evento: «Il mercato del lavoro italiano ha una soglia molto bassa di attenzione e di consapevolezza verso le disuguaglianze. Nella vita di tutti i giorni, purtroppo, siamo abituati a lasciarci scorrere addosso molte forme di discriminazione che sul lavoro diventano ancora più gravi. L’iniziativa Diversitalavoro è volutamente provocatoria, perché invita a partecipare chi di norma è escluso dalle opportunità nel mondo del lavoro e, viceversa, lascia fuori tutti gli altri». Soldà assicura che nelle edizioni passate lavoratori e aziende si sono confrontati esclusivamente sugli aspetti professionali, lasciando da parte ogni discorso su condizioni di salute o provenienza geografica. «Anche quest’anno, i partecipanti troveranno un campo di discussione già sgombro da ogni potenziale rischio di discriminazione. Speriamo che quanto appreso in questa occasione venga poi trasferito alle prassi aziendali e trovi riscontro in una futura crescita professionale dei lavoratori».

Gli fa eco Gianfranco Romano, responsabile dei progetti diversity di Fondazione Sodalitas: «Con questo open day vogliamo far emergere talenti che altrimenti risulterebbero sottoesposti, senza alcuna possibilità di brillare nei normali circuiti di gestione delle risorse umane. Il riscontro è positivo sia dalle aziende, che in molti casi hanno partecipato a più di un'edizione dell'incontro, sia dai partecipanti». Il Diversitalavoro, per ora, è in programma solo a Roma e a Milano: improbabile una sua trasposizione in altre città d'Italia, in particolare nel meridione. «Il problema è che difficilmente riusciremmo a coinvolgere un numero sufficiente di aziende», commenta Romano. «Salvo poche eccezioni, solamente le grandi società hanno il tempo e le risorse da dedicare a eventi del genere. A Milano il bacino di imprese potenzialmente interessate è già più ampio che a Roma, dove abbiamo registrato la metà dei partecipanti. Meglio, allora, pensare a soluzioni alternative come la creazione di un punto d'incontro online con un database dei curriculum raccolti».

Tra le aziende partecipanti a Diversitalavoro ci sono anche JT International Italia e Leroy Merlin, due delle aziende virtuose che aderiscono all'iniziativa Bollino OK Stage della Repubblica degli Stagisti. «Il fine dell’evento, ovvero facilitare l'inserimento nel mondo del lavoro di persone con disabilità e di origine straniera, corrisponde in pieno a uno dei nostri valori principali, cioè considerare le differenze come valore aggiunto delle persone all’interno dell’organizzazione, integrandole in un ambiente lavorativo sinergico ed aperto al confronto» spiega Marianna Fabiani dell'ufficio risorse umane di JTI: «Da noi ciascuno viene assunto per il suo bagaglio di competenze e capacità, seguendo un percorso di selezione trasparente e uguale per tutti: siamo tutti uguali e diversi, e questa è la nostra forza».


Andrea Curiat

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