Master dei Talenti CRT, Angelo Miglietta: «Quest'anno è stato boom di candidature: ecco perché»

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 26 Apr 2009 in Interviste

Il Master dei Talenti è un progetto della Fondazione CRT rivolto ai neolaureati delle università piemontesi e valdostane. Oltre due milioni di euro vanno a finanziare ogni anno una settantina di stage in giro per il mondo: i fortunati vincitori percepiscono un rimborso spese - erogato dalla Fondazione - che varia da 1400 a 3300 euro al mese, e hanno l'opportunità di fare esperienze nei quattro angoli del pianeta. La percentuale di assunzione dopo lo stage, per quelli svolti in strutture private, è superiore al 90%: una vera autostrada verso l'occupazione.
Quest'anno al bando hanno risposto oltre settecento ragazzi, con un incremento del 40% rispetto alle precedenti edizioni: un boom che rende comprensibilmente orgoglioso Angelo Miglietta,
docente di Economia aziendale alla facoltà di Giurisprudenza dell’università di Torino, che della Fondazione è segretario generale dal luglio del 2006.

Professore, quest'anno per voi è stato boom di candidature: ne avete ricevute 723 per 67 stage. Cosa è successo?

Innanzitutto Torino era letteralmente tappezzata di manifesti: la campagna di comunicazione ideata dal nostro ex borsista Andrea Martina era sicuramente azzeccata e ha convinto molti a provarci. E poi un aspetto tecnico che finalmente abbiamo risolto, quello del limite temporale di attivazione dei tirocini: fino all'anno scorso potevamo accettare solo candidati che non solo iniziassero, ma anche terminassero lo stage entro i 18 mesi dalla laurea. Ora il termine viene interpretato in senso più ampio, e basta che inizi entro i 18 mesi.
Forse c'entra un po' anche la crisi?

Può essere. Magari i neolaureati sentono che ci sono meno opportunità lavorative rispetto al passato, scoprono che questo Master dei Talenti non è poi così male e decidono di candidarsi. Diciamocelo: le opportunità che diamo sono eccezionali, e i ragazzi se ne sono accorti!
Chi sono questi ragazzi? Proviamo a fare un identikit dei candidati.
In media, si sono laureati a 24 anni e 2 mesi, con un voto medio di poco inferiore al 108. Tre su quattro hanno una laurea specialistica. Nella maggior parte dei casi (quest'anno il 58%) sono residenti in provincia di Torino, o comunque in Piemonte: c'è però un 13% di candidati residenti in altre province, formato da chi si trasferisce negli atenei piemontesi per studiare. E' giusto ricordare che questo progetto è riservato a chi si sia laureato da non più di un anno e mezzo in un'università del Piemonte o della Valle D'Aosta.
Possiamo fare un prospetto degli atenei di provenienza?

Quello di Torino fa sempre la parte del leone: quest'anno il 71% dei candidati proveniva da lì. Poi il Politecnico al 25%, in leggera flessione (l'anno scorso era al 26,2%, e nel 2007 al 29,3%). Un 3,7% si è laureato all'università del Piemonte orientale. E poi abbiamo anche ricevuto una candidatura dall'università della Valle d'Aosta e una dall'Accademia albertina.
In cosa sono laureati i candidati?
Parlando in generale, per il 57% in materie umanistico/sociali e per il 43% in materie tecnico/scientifiche. In particolare abbiamo una buona percentuale di candidati laureati in Ingegneria (15%), Economia (13,5%), Scienze matematiche, fisiche e naturali (11,4%) e Architettura (10,2%). Ma anche Lettere e Scienze Politiche non se la cavano male, rispettivamente con l'11,6% e il 10,3%. E poi seguono a ruota Lingue e letterature straniere, Giurisprudenza, Psicologia, Medicina... Insomma, ci sono opportunità per tutti. Però bisogna saperle cogliere al volo.

intervista di Eleonora Voltolina


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