L'assessore al lavoro della Regione Toscana: «La Corte costituzionale confermerà che i tirocini sono competenza nostra». E sulla circolare del ministero: «Non vale quanto la legge»

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 16 Set 2011 in Interviste

Gianfranco Simoncini, 53 anni, è l'assessore al Lavoro della Toscana, una delle regioni in prima linea sul fronte della tutela dei tirocinanti. Innanzitutto con il progetto «Giovani sì» che prevede un contributo regionale per il rimborso spese degli stagisti vincolando però le imprese a rispettare un Protocollo di qualità dei tirocini in molti punti simile alla Carta dei diritti dello stagista; e poi con il progetto di legge regionale specifico sui tirocini, che dovrebbe vedere la luce entro l'anno estendendo l'obbligo di rimborso e le clausole del Protocollo a tutti i tirocini attivati sul suolo toscano. Simoncini era stato fra i primi, dopo Ferragosto, a tuonare contro l'intervento a sorpresa del governo in materia, rivendicando la competenza regionale in materia di formazione e biasimando il ministro Sacconi per non aver mantenuto l'impegno a creare un tavolo di concertazione con Regioni e parti sociali per stabilire insieme un perimetro di paletti comuni, entro il quale poi ogni Regione legiferasse a suo modo. In particolare, l'assessore aveva espresso grande preoccupazione per il fatto che il testo di legge non facesse rientrare gli inoccupati e i disoccupati tra i potenziali beneficiari dello strumento dello stage.

stageAssessore Simoncini, sarà contento: lunedì il ministero del Lavoro ha emesso una circolare che riapre l'utilizzo dei tirocini a disoccupati e inoccupati, come lei aveva chiesto.
Contento non direi proprio. Abbiamo visto che è uscita la circolare e ora ne valuteremo attentamente i contenuti, ma per noi quello che fa fede continua ad essere l'articolo 11 del decreto legge, che proprio l'altroieri alla Camera è stato trasformato in legge all'interno della manovra, col voto di fiducia. E che dice testualmente che i tirocini extra curriculari «possono essere promossi unicamente a favore di neo-diplomati o neo-laureati entro e non oltre dodici mesi dal conseguimento dei relativo titolo di studio», e che le uniche categorie che fanno eccezione sono «i disabili, gli invalidi fisici, psichici e sensoriali, i soggetti in trattamento psichiatrico, i tossicodipendenti, gli alcolisti e i condannati ammessi a misure alternative di detenzione».
Il testo dell'articolo 11 in effetti non è stato toccato, è uno dei pochi rimasti identici dal decreto legge del 13 agosto alla trasformazione in legge dell'altroieri. Però c'è la circolare…
Ma esiste una gerarchia delle fonti: e quando mai una circolare può valere come o più di una legge? Quindi noi andiamo avanti, come avevamo preannunciato. Ricorreremo alla Corte costituzionale, perché il governo ha invaso il campo delle competenze regionali legiferando sui tirocini.
Il ministro Sacconi a fine luglio aveva proposto un tavolo di concertazione sulle nuove regole per gli stage, promettendo che il nuovo quadro sarebbe stato stabilito e condiviso con regioni e parti sociali.
Infatti: avremmo dovuto sederci tutti insieme, Regioni e parti sociali e Governo, ed elaborare linee guida condivise a livello nazionale. Invece l'articolo 11 del decreto legge, che tra l'altro è diventato immediatamente operativo, è stato un fulmine a ciel sereno che ha limitato pesantemente l'uso dei tirocini.
Una durata massima di sei mesi secondo voi non è sufficiente a garantire un percorso formativo completo?
Sui sei mesi ravamo pronti a discutere. Del resto la stessa delibera della regione Toscana, concordata con sindacati e associazioni di impresa, fissa in sei mesi il periodo standard del tirocinio.
Insomma secondo voi il nocciolo del problema sta in quel limite a poter attivare i tirocini formativi solo nei 12 mesi post-diploma e post-laurea. Qual è la vostra posizione in merito?
Non lo condividiamo assolutamente, è un vincolo incomprensibile e sbagliato, e tra l'altro usare le parole "neolaureati" e "neodiplomati" significa escludere completamente tutti coloro che altri titoli, per esempio la qualifica professionale. Personalmente, ritengo che la soluzione giusta sarebbe fissare un tetto di età per il tirocinio e limitare a un unico tirocinio nella vita per profilo professionale.
In ogni caso la circolare riapre la possilità di attivare tirocini anche «a favore dei disoccupati, compresi i lavoratori in mobilità, e degli inoccupati». Non c'è il rischio che le aziende, potendo attivare stage ad libitum, non si decidano mai ad assumere?

Se si pongono vincoli come quelli che abbiamo posto nella nostra delibera regionale, come per esempio un divieto di utilizzare gli stagisti nei periodi di punta o per basse qualifiche, o un rapporto  tra numero di tirocinanti e dipendenti, e si introduce l'obbligo della borsa di studio da pagare al tirocinante e il limite di età, il rischio si riduce fortemente. La nostra legge andrà in questa direzione.
stageLei già a fine agosto aveva scritto al ministro Sacconi [nella foto a sinistra, i due politici insieme a un convegno] per chiedergli di tornare sui suoi passi sull'articolo 11. Aveva almeno ricevuto una risposta?
Il ministro aveva dato una disponibilità a rivedere la norma, ma poi non è avvenuto niente. Infatti il testo è stato approvato senza nemmeno la minima modifica dal Senato e dalla Camera: quindi ora è legge. Dal punto di vista politico si tratta di uno strappo molto grave. Sarebbe stato saggio un intervento riparatore di stralcio dell'articolo che riaprisse il tavolo del confronto. Cosa che non è avvenuta.
Però la circolare ridà uno spazio di manovra alle Regioni. Afferma infatti che vi sono due tipi di tirocini, alcuni «formativi e di orientamento» per cui varrebbe il dettato della nuova legge, e altri «cosiddetti di inserimento o reinserimento lavorativo», proprio così vengono definiti, per i quali le Regioni sarebbero completamente competenti.
Questa è un'altra anomalia. Da quando in qua una circolare può inventarsi una categoria? Dal pacchetto Treu in poi il termine «tirocini» ha riguardato tutti i tirocini. La differenziazione mi pare un modo del ministero del lavoro per mettere una pezza al pastrocchio, e ripristinare la sacrosanta possibilità per inoccupati e disoccupati di accedere a questo strumento. Del resto tutti i tirocini sono professionalizzanti! Comunque su questa definizione rifletteremo nella redazione della legge toscana.
Rispetto al ricorso alla Corte costituzionale cosa si aspetta, e sopratutto con che tempi?
Dalla Corte ci aspettiamo la riconferma della nostra posizione e la dichiarazione di incostituzionalità dell'articolo 11. Purtroppo i tempi non saranno brevissimi: comunque la Regione Toscana si darà una propria legge, anzi noi abbiamo cominciato già ieri una discussione in consiglio regionale, ed anche altre regioni andranno in tale direzione.
Non c'è il rischio però che ogni Regione si arrangi da sola, creando 20 normative diverse e dando differenti diritti e doveri agli stagisti a seconda della Regione dove svolgono l'esperienza formativa?
Appunto per questo avevamo dato la disponibilità  a linee guida condivise. Comunque nell'ultima riunione del coordinamento degli assessori al lavoro regionali abbiamo deciso di procedere autonomamente, dandoci nostre linee guida.
Secondo lei c'è ancora la possibilità di mettere in piedi un tavolo di confronto tra Ministero, Regioni e parti sociali per stabilire queste linee guida a livello nazionale?
Sino a dopo la pronuncia della Corte o c'è il ritiro dell'articolo 11 oppure è istituzionalmente impossibile concordare su questo tema.
La Repubblica degli Stagisti aveva proposto che alla Camera il testo dell'art. 11 venisse migliorato, in sintesi chiedendo che non fosse immediatamente operativo ma che la sua validità partisse dal 1° gennaio 2012; che venisse definito con esattezza il perimetro dei "tirocini curriculari"; che venissero ricompresi i percorsi post-diploma e post-laurea. E infine che facessero eccezione non solo le categorie svantaggiate già previste nel decreto ma anche i disoccupati e inoccupati under 25, i migranti, le minoranze etniche e i disoccupati di lungo periodo. Che ne pensa?
Mi sembra che le proposte della Repubblica degli Stagisti siano pienamente condivisibili e ne terremo conto nel confronto con le altre regioni e nella formazione della nostra legge regionale.

intervista a cura di Eleonora Voltolina

Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
- Nuova normativa sui tirocini nella manovra di Ferragosto, il diario di bordo: tutti gli articoli, gli approfondimenti e le interviste della Repubblica degli Stagisti

in particolare:
- Nuova normativa sui tirocini, non ci si capisce niente e si rischia la paralisi: le rimostranze di lettori e aziende sui punti oscuri e sul silenzio del ministero

E anche:
- Il presidente della Regione Enrico Rossi promette: «In Toscana ricevere dei soldi per uno stage sta per diventare un diritto»
- Mai più stage gratis: parte in Toscana il progetto per pagare gli stagisti almeno 400 euro al mese

Community