Servizio civile, saranno 23mila le opportunità per il 2015: imminente l'uscita del nuovo bando

Ilaria Mariotti

Ilaria Mariotti

Scritto il 29 Set 2014 in Notizie

C'è grande attesa per i nuovi bandi del Servizio civile nazionale. L'uscita è prevista a giorni: «entro i primi di ottobre» assicura alla Repubblica degli Stagisti Enrico Maria Borrelli, presidente del Forum nazionale servizio civile. Che sul contenuto dei nuovi progetti rassicura: «Tutto come sempre riguardo la durata, di circa dodici mesi, e il rimborso, sempre di 433 euro mensili». Anche per le partenze è confermato come periodo la prossima primavera.

L'altra buona notizia è che c'è posto per un numero maggiore di ragazzi rispetto agli anni scorsi: 23mila i posti messi a bando quest'anno, anche se il rialzo dei numeri non sembra andare di pari passo con l'aumento dei fondi. Dopo la soppressione del bando del 2012, gli stanziamenti erano drammaticamente scesi a quota 68 milioni (ridotti di un quarto rispetto al 2007). Nel 2013 l'allora ministro per l'Integrazione Kyenge aveva stanziato 76 milioni, da cui era scaturito il bando più scarno di sempre, con soli 15mila posti disponibili.

Oggi «dal fondo nazionale sono arrivati 190 milioni» spiega Borrelli, con un aumento più che doppio sull'anno precedente. La stessa moltiplicazione non è però avvenuta per i posti disponibili. E questo nonostante le coperture, a ben vedere, siano ancora più ampie, perché da quest'anno i vari progetti di Servizio civile saranno associati anche al programma Garanzia giovani. Nello specifico, saranno «42 i milioni di euro provenienti dal miliardo e mezzo di dotazione della Youth Guarantee da destinare al Servizio civile. Fondi che consentiranno l'avvio di 7.432 iter, inclusi nel bacino complessivo dei 23mila» spiega ancora Borrelli. Per questa tipologia di bandi gli interessati dovranno tuttavia rivolgersi alle regioni di competenza, quelle demandate ad attivare i vari percorsi. Peraltro, non tutti i territori sono ancora operativi, «e per quanto riguarda i finanziamenti, ogni regione potrà decidere in merito in piena autonomia» riferisce Borrelli. Dunque, per il momento, nulla di certo. La novità è però che il lavoro di orientamento cambierà: «Se fino a oggi la presa in carico e di creazione del profilo del candidato spettava agli enti incaricati, adesso la palla passa ai centri per l'impiego». Una misura che potrebbe giustificare la necessità di una fetta più cospicua di fondi pubblici, pur non essendo variati in maniera significativa i posti disponibili né tanto meno la borsa mensile.

Ma il Servizio civile nazionale potrebbe a breve cambiare pelle.
Inizialmente concepito come alternativa alla leva obbligatoria, poi con la legge 64/ 2001 istituito come Servizio volontario aperto anche alle donne, e infine – nel 2006 – rivoluzionato a seguito del trasferimento delle competenze gestionali a Regioni e Province, potrebbe adesso diventare a tutti gli effetti un canale formativo in più destinato ai giovani. Quello che nelle intenzioni del premier Renzi dovrebbe essere il Servizio civile universale, rivolto a 100mila giovani ogni anno, con il coinvolgimento di enti pubblici di varia natura, ministeri inclusi. È una delle riforme contenute nel disegno di legge delega che per ora il Governo ha solamente abbozzato. La discussione è tuttavia ancora in corso in parlamento, e per il varo definitivo si dovrà attendere almeno la fine dell'anno, secondo le recenti dichiarazioni del ministero del Lavoro con delega al terzo settore, Luigi Bobba. 

L'altra novità riguarda la certificazione delle competenze.
Come si legge sul sito del Governo, nella pagina che sintetizza il testo della delega, si «prevede che i decreti legislativi vadano nella direzione di riconoscere e valorizzare le competenze acquisite durante l’espletamento del servizio civile universale in funzione del loro utilizzo nei percorsi di istruzione e in ambito lavorativo». Un tentativo in sostanza di riaffermare il Servizio civile come qualcosa in più che semplice volontariato, rilanciandolo come strumento alternativo di accesso al mondo del lavoro. Un rinnovamento su cui Borrelli si dice d'accordo: «Si tratta di esperienze non solo di solidarietà, ma che trasmettono apprendimento, abilità, competenze».

Infine l'aspetto del riconoscimento del Servizio civile anche a chi non possiede la nazionalità italiana. Una questione che ha di recente sollevato un caso giudiziario. Risale alla fine dello scorso anno l'accoglimento da parte del tribunale di Milano di un ricorso presentato da due giovani stranieri residenti da quattro anni in Italia. Giovani scartati, in quanto non italiani, dall'accesso al bando. La vicenda è però ancora tutta da scrivere, perché lo Stato ha nel frattempo fatto ricorso e a pronunciarsi dovrà ora essere la Cassazione. Nel frattempo però sembra chiara l'intenzione del governo che sul sito, in riferimento alla legge in via di approvazione, fa riferimento ai «giovani di età compresa tra 18 e 28 anni, anche cittadini dell’Unione europea e soggetti ad essi equiparati ovvero stranieri regolarmente soggiornanti». Anche Borrelli non ha dubbi sull'estensione del Servizio agli stranieri: «Sono da sempre favorevole, è un'occasione di integrazione».

Ilaria Mariotti 

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