Il brainstorming? Una gran caxxata: in libreria un manuale che demolisce manager e aziende

Andrea Curiat

Andrea Curiat

Scritto il 14 Dic 2009 in Approfondimenti

C’è chi lavora fino alle 10 di sera, chi frequenta master esclusivi, chi si impegna per ottenere una certificazione di qualità per la propria azienda e chi farebbe carte false per tagliare i costi e aumentare gli utili. Niente di strano: comportamenti legittimi e apparentemente assennati, sempre più diffusi nel mondo del lavoro. Eppure, secondo Nicola Zanella, autore del libro Il brainstorming è una gran caxxata, edito da Sperling&Kupfer, la via per l’inferno (lavorativo) è spesso lastricata dalle buone intenzioni di manager e dipendenti sin troppo zelanti. Così, questi stessi atteggiamenti e molti altri descritti nel libro appaiono controproducenti e quasi nevrotici sotto l’impietosa luce gettata dalle critiche sferzanti di Zanella. Il libro, 116 pagine per 12 capitoli, ha uno scopo dichiarato: demolire tutte le certezze instillate da guru e teorici del lavoro o più semplicemente derivanti da una malsana routine giornaliera. E per farlo non disdegna un linguaggio vibrante, colorito e volutamente provocatorio.

Ma allora, perché il brainstorming (o “biesse”, come lo chiamano gli appassionati) sarebbe una… gran cazzata? Semplice: secondo Zanella, la maggior parte dei partecipanti arriva alle riunioni creative stanco e timoroso di fare brutte figure davanti a colleghi e superiori. E poi, scrive l’autore, «che cavolo di azienda può essere quella che affida l’innovazione a un “biesse”? Quale futuro può avere un’impresa che invita i suoi dipendenti a sparare caxxate, affidando il proprio successo a un’estemporanea e improvvisata tempesta di sciocchezze? La creatività e l’innovazione devono essere prodotte in modo costante, quasi scientifico».

I master, poi, sono soldi e tempo buttati: «Quanto sono orgogliosi di se stessi quando pronunciano quella frase: “ho fatto un master”. Bravo ...glione! Hai buttato un sacco di tempo e migliaia di euro per sentirti dire da qualche incompetente quello che avresti trovato su qualche volume nella libreria sotto casa. E per ritardare l’inizio della tua carriera».

Così, senza peli sulla lingua, Zanella spiega, di capitolo in capitolo, che la carriera è solo un’illusione, le grandi imprese hanno vita breve, i capi bastardi sono i migliori e gli open space fanno solo casino. Tutto questo tra presentazioni power point dagli esiti disastrosi, dipendenti che lavorano fino a mezzanotte rinunciando a vita privata e salute mentale, dirigenti fissati con le ultime teorie manageriali new-age. E con un’avvertenza finale degna di nota, che ben riassume lo spirito del libro: «Si tratta di un testo di management, scritto da una persona che si presenta come esperto… Attento… Anche questo libro potrebbe essere una caxxata».

 

Andrea Curiat

Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:

- Nicola Zanella, autore de "Il brainstorming è una gran caxxata": «Gli stage servono a far lavorare gratis la gente»

E anche:
- Stage in fabbrica raccontati in un libro al vetriolo: «Mi sento già molto inserito» di Mauro Orletti
- «Non è un paese per giovani», fotografia di una generazione (e appello all'audacia)
- «Stagista a quarant'anni»: un libro per riflettere sul mercato del lavoro
- Giovani, lavoro e stipendi troppo bassi: quando al mutuo ci pensa papà (indebitandosi). Parola di Luigi Furini

- Michel Martone: ecco cosa penso degli stage

Community