Garanzia giovani, luci e ombre sulla seconda fase del programma in Toscana e Lazio

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 16 Ago 2016 in Approfondimenti

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Dal marzo del 2016 ha preso il via la seconda fase della Garanzia Giovani che ha introdotto un’importante novità per quanto riguarda il finanziamento dell’indennità del tirocinio. Perché ora il soggetto ospitante ha tra i suoi obblighi anche quello di erogare una quota di compartecipazione dell’indennità di tirocinio. Un cambiamento molto importante perché ha lo scopo di dare all’azienda più responsabilità.

Ma il cofinanziamento non è una totale novità nel panorama italiano. In Toscana, infatti, è stato reso obbligatorio già a partire dal 2011 con la legge regionale 32/02, in occasione del Progetto Giovanisì, ed è stato poi esteso anche ai tirocini attivati nell’ambito di Garanzia Giovani (partita a maggio 2014).

«Nella seconda fase della Garanzia Giovani, quindi dal primo marzo 2016, si sono iscritti alla Garanzia 6.407 giovani e da allora fino alla data del 7 giugno 2016 ne sono stati assunti 138 con un contratto di lavoro a tempo indeterminato», dice
alla Repubblica degli Stagisti Paolo Baldi, direttore del settore istruzione e formazione della regione Toscana. Qui al momento non risultano ritardi nei pagamenti, perché è l’azienda ospitante che paga direttamente il giovane e a conclusione del percorso di tirocinio è rimborsata per il 60% dell’importo dalla Regione. «I pagamenti avvengono a rimborso, a seguito della dimostrazione da parte del soggetto ospitante dell’avvenuto pagamento nei confronti del tirocinante. In questo modo non si verificano ritardi. Ed entro il 2016 saranno liquidati tutti i tirocini dei bandi Garanzia giovani». In Toscana la Regione rimborsa l’azienda di 300 euro sui 500 previsti al mese per lo stagista; nel caso in cui il soggetto sia svantaggiato o disabile, il contributo regionale copre l’intero esborso dell’impresa.

Diversa la situazione nel Lazio, regione che nella prima fase si è distinta particolarmente per i ritardi nei pagamenti delle indennità, dove ora Regione e aziende si dividono mensilmente la spesa per pagare l’indennità al tirocinante. Quindi se prima i 500 euro venivano pagati tutti dalla Regione (tramite l’Inps), ora questa ne mette solo 300 e i restanti 200 arrivano obbligatoriamente dall’azienda ospitante. I molti ritardi nei pagamenti evidenziati nei mesi precedenti sembrerebbero superati, almeno così assicurano dall’assessorato: «All’inizio i tanti tirocini partiti tutti insieme ci hanno creato dei problemi, ma siamo corsi al riparo con una vera e propria task force che si occupa solo delle procedure per il pagamento. Dal 1 ottobre 2014 al 30 aprile 2016, dei 16.017 giovani che hanno diritto ad una indennità, il 90% – quindi oltre 14mila – sono stati autorizzati al pagamento per tutte le mensilità richieste» puntualizzano dall’ufficio della direzione lavoro dell’assessorato al lavoro della Regione Lazio: «Dei restanti, 1350 sono stati pagati parzialmente e sono in corso controlli sulla documentazione e 347 non risultano ancora pagati per mancanza di documentazione».

La causa dei ritardi accumulati in passato sarebbe la «procedura dettata dall’Europa, che è abbastanza complicata» e consiste nell’invio da parte del cpi, al termine di ogni bimestre, di tutta la documentazione poi trasmessa all’area controllo per le verifiche prima di trasmettere i dati all’Inps. «A questo periodo di tempo deve aggiungersi anche quello necessario perché il bonifico giunga all’indirizzo del tirocinante. Ma con la fase due è stata introdotta la possibilità di chiedere l’accredito tramite Iban, accelerando quindi i pagamenti». Possibilità che la direzione lavoro della Regione Lazio assicura di aver agevolato anche nella prima fase, «per gli utenti che per ragioni eccezionali ne abbiano fatto richiesta», e che con l’avvio della seconda fase «è stata generalizzata per tutti coloro che volessero farvi ricorso».

E se un'azienda si rifiutasse di sborsare al tirocinante la sua quota? Su questo punto un lettore della Repubblica degli Stagisti ha raccontato sul Forum che il suo soggetto ospitante, nel Lazio, gli ha chiaramente detto che non pagherà la sua quota, asserendo di non avere le risorse. Una situazione che Pietro Orazio Ferlito, il dirigente responsabile di Garanzia Giovani nel Lazio, definisce «di estrema gravità», ma assicura alla Repubblica degli Stagisti che segnalazioni di questo tipo in Regione non sono mai arrivate. «I giovani hanno un tutor, un soggetto che ha promosso il tirocinio. Quindi è giusto che si rivolgano a questi, che sono cpi o enti accreditati. Ma anche noi siamo pronti a raccogliere qualsiasi segnalazione. E useremo i metodi più duri che abbiamo, d’altronde sul nostro avviso sono previste proprio le applicazioni di alcune sanzioni verso le aziende scorrette».

Quindi sia Ferlito sia l’assessorato della Regione invitano, anche attraverso la Repubblica degli Stagisti, a segnalare questi episodi perché i giovani hanno diritto all’indennità e perché l’ente ha gli strumenti per evitare scorrettezze. Visto che può infliggere «una sanzione amministrativa proporzionata alla gravità dell’illecito che va da un minimo di 1000 euro a un massimo di 6mila, oltre ad avere la facoltà di non consentire l’attivazione di ulteriori percorsi di tirocinio».

Ma in definitiva cosa raccontano i numeri sull’andamento della Garanzia giovani? In Toscana «il target iniziale previsto era raggiungere 55mila neet, numero ampiamente superato visto che ne sono stati raggiunti 95mila. I giovani presi in carico dai cpi sono oltre 46mila e di questi risultano inseriti nel mercato del lavoro 27.533. Oltre 12mila con tirocini, 6600 con contratti di apprendistato, più di 4mila con contratti a tempo determinato e 3.800 a tempo indeterminato. Quindi circa il 60% dei giovani presi in carico dai cpi della Toscana ha ottenuto un’opportunità di lavoro».
E in base alle valutazioni fatte risulta che oltre il 50% dei giovani che ha svolto un tirocinio in questa regione ha avuto un contratto di lavoro nei successivi sei mesi.

Nel Lazio, invece, dove secondo il rapporto annuale sulle comunicazioni obbligatorie recentemente pubblicato dal ministero del lavoro c’è stato un incremento del 79% del numero di tirocini extracurriculari attivati nel 2015 rispetto al 2014 (contro un solo +17,5 della Toscana), il tasso di assunzione è più basso. «Al primo luglio 2016 risultano firmati 5.163 contratti di lavoro, tra tempo indeterminato, apprendistato o tempo determinato superiore a sei mesi, in seguito a tirocini attivati nell’ambito della Garanzia giovani. Parametrando il numero di contratti attivati rispetto ai tirocini conclusi nell’arco dei due mesi precedenti all’attivazione del contratto, si registra un tasso di assunzione post tirocinio pari al 30% del totale». Dall’inizio della fase due della Garanzia, le adesioni totali in questa regione «sono state 13.841 e 10.798 i giovani presi in carico, per un totale di 5.388 tirocini extracurriculari attivati in questa fase. Senza fare distinzioni tra fase 1 e fase 2, al 1° luglio sono stati presi in carico oltre 65mila giovani, di cui 36mila hanno scelto la misura del tirocinio», fanno sapere dalla direzione lavoro dell’assessorato al lavoro della Regione. Mentre
«il totale dei contratti firmati da giovani che hanno usufruito di una delle misure della Garanzia giovani è di 8.961».

Alla data del 1 luglio la spesa autorizzata dalla Regione Lazio per le indennità di tirocinio è pari a 49 milioni e 284mila euro mentre la spesa sostenuta per i bonus occupazionali concessi in favore delle aziende per i 5.163 giovani che al 1 luglio sono stati assunti in seguito a un tirocinio attivato in ambito Garanzia giovani è di 7 milioni 756mila 296 euro. In Toscana, invece, alla data del 7 giugno le istanze sul superbonus confermate dall’Inps sono state per 138 giovani con un contratto di lavoro a tempo indeterminato dopo aver svolto un tirocinio extracurriculare in Garanzia Giovani, per un importo pari a 1 milione 109mila 408 euro. Per quanto riguarda la misura 9 bonus occupazionale, quelli occupati dall’inizio del programma al 7 giugno 2016 sono stati 3.848, mentre dall’inizio della seconda fase i giovani iscritti alla Garanzia sono 6.407. Circa il 60% di quelli presi in carico dai cpi toscani ha ottenuto un’opportunità di lavoro.

Cosa dicono quindi i dati? Che gli incentivi forse non bastano.
La fase due di Garanzia Giovani ha introdotto un importante cambiamento, l'obbligo di cofinanziamento dell'indennità che dovrebbe responsabilizzare le aziende e spingerle ad assumere con più frequenza i tirocinanti: per la Toscana non è stata una novità, mentre per il Lazio certamente sì. Ma i meccanismi di erogazione del servizio, di attivazione delle misure a favore degli iscritti, e di follow up possono essere certamente ancora migliorati.


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