Europarlamento a caccia di stagisti (anche giornalisti), 200 opportunità a 1200 euro al mese

Ilaria Mariotti

Ilaria Mariotti

Scritto il 10 Set 2013 in Notizie

Riaprono i battenti del Parlamento europeo. Si è aperta a metà agosto e chiuderà martedì 15 ottobre la nuova selezione per candidarsi ai tirocini per laureati promossi da questa istituzione: resta dunque poco più di un mese per cercare di aggiudicarsi uno delle centinaia di posti messi a bando attraverso il suo programma di traineeships più noto - ce ne sono diversi ogni anno - e cioè i cosiddetti "Schuman".
Che prevede due opzioni, la generale e quella giornalismo, entrambi della durata di cinque mesi non prorogabili, e per questa edizione in partenza il primo marzo 2014. L'importo della borsa, oltre chiaramente al prestigio dell'ente, è uno degli aspetti che più attrae le migliaia di giovani che tentano la sorte inviando la propria candidatura: 1.213,55 euro lordi al mese, tassati a seconda della normativa in vigore nel paese di provenienza del candidato - e per la prima mensilità è anche possibile chiedere un anticipo fino al 90% del totale. Ma non finisce qui, perché il regolamento dei tirocini prevede anche il rimborso delle spese di viaggio di andata e ritorno: il versamento è 'forfettario' e si basa sul chilometraggio, ma non può essere applicato a chi abita a meno di 50 chilometri dalla sede del tirocinio - che è Bruxelles nella stragrande maggioranza dei casi, anche se capita di essere assegnati a Lussemburgo o Strasburgo o altrove, a seconda delle esigenze. Non solo: perfino le missioni 'extra tirocinio' sono rimborsate – con una diaria che arriva fino a 180 euro perché non è da escludere che i tirocinanti vengano inviati presso una delle sedi di lavoro del Parlamento europeo.
Tutte condizioni che, per dirla con un eufemismo, un aspirante giornalista italiano si può scordare. Ed è tra gli italiani infatti che le borse Schuman riscuotono maggiore successo, probabilmente proprio tra gli aspiranti giornalisti o tra chi già lo è (anche se le statistiche ufficiali non suddividono le candidature tra l'opzione generale e quella giornalismo e quindi non è possibile saperlo con certezza). E ciò pur essendo la selezione piuttosto dura, con solo il 5% di ammessi su migliaia di candidati a ogni edizione.
Karolina Kochajkiewicz dell'ufficio tirocini dell'Europarlamento conferma i dati alla Repubblica degli Stagisti: «Nel 2012 abbiamo ricevuto 7.856 candidature per tirocini rimborsati, delle quali 2.364 provenivano dall'Italia». Ovvero un terzo. «I selezionati sono stati 431, di cui 68 italiani». Nel 2013 c'è stato un vero e proprio boom: «Solo per la prima tornata sono arrivate 6.027 domande, di cui 1.906 da italiani. Gli ammessi del vostro Paese sono stati 26 su 233» prosegue la Kochajkiewicz. Per il secondo periodo non ci sono ancora statistiche ufficiali ma «le application pervenute sono state circa 7.900».
Con queste premesse, insomma, il totale di candidature del 2013 dovrebbe battere ogni record.
A livello di requisiti di accesso, le differenze tra le due opzioni – generale e giornalismo – non sono comunque così marcate. È sufficiente essere maggiorenni, provenienti da un Paese Ue o candidato a esserlo, aver conseguito un diploma universitario almeno triennale, avere una conoscenza approfondita di una delle lingue ufficiali dell'Unione europea e non aver in precedenza goduto di una borsa di studio o di un impiego retribuito per più di quattro settimane a carico dell'Unione. Per chi opta per le borse di giornalismo - è possibile scegliere entrambi i rami contemporaneamente - si richiede una comprovata esperienza in questo settore professionale, come l'iscrizione all'Ordine dei giornalisti per l'Italia, aver pubblicato articoli o possedere un titolo di studio attinente.
Una volta assegnati alle diverse Direzioni generali, le mansioni per le due opzioni di tirocinio cambiano nel senso che per i giornalisti, si legge nelle faq, ci si aspettano abilità «tipiche del mestiere come l'editing». Per gli altri la scelta del dipartimento dovrà essere orientata dal tipo di studi e dalle competenze maturate. Se ne possono indicare solo due su un organigramma che spazia dal legale, alle politiche interne o esterne, alle traduzioni, finanza o logistica, solo per indicarne alcuni. 
Ma come funziona la selezione? Il primo step è la compilazione dell'application form, senza per il momento inviare nessun documento cartaceo (e ricordando che ogni sessione online scade dopo 30 minuti, per cui è bene tenere a mente tutte le informazioni del caso quando ci si iscrive). Le candidature ricevute dall'ufficio tirocini vengono sottoposte alle Direzioni generali, in base alle richieste evidenziate nell'application e alle esigenze manifestate da queste ultime. E sono loro, valutando titoli, curriculum e cercando di rispettare un equilibrio tra nazionalità e genere dei candidati, a stilare la graduatoria. In genere entro due o tre mesi dall'inizio dello stage, in caso di esito positivo si riceve una mail da parte dei selezionatori contenente la proposta di stage e la richiesta di spedizione dei documenti cartacei, come per esempio la copia del diploma universitario. Stessa cosa per chi viene escluso o inserito in lista d'attesa, in caso qualche selezionato rinunciasse: tutto si comunica via mail e senza nessuna pubblicazione di graduatorie. L'iter si chiude con l'invio di una lettera formale che sancisce l'inizio ufficiale dello stage. 
Unico neo del programma di stage dell'Europarlamento è quello di non fornire nessuna possibilità di impiego post tirocinio. Come istituzione pubblica, bisogna passare per un regolare concorso, al pari di ogni altro funzionario europeo. L'esperienza però, a detta degli ex, è di quelle che restano impresse.

Ilaria Mariotti


Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
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E le storie di chi ha fatto questa esperienza di stage:
- Il sogno di un lavoro nella comunicazione: una ex stagista Schuman a caccia della buona occasione
- Un lettore alla Repubblica degli Stagisti: grazie a voi ho vinto un tirocinio Schuman al Parlamento europeo
- Tirocini Schuman, un giurista precario tra Napoli e resto del mondo: la storia di Giuliano

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