Il ministero degli Esteri a Globalpress: «Nei vostri annunci per i corsi di giornalismo a pagamento formule equivoche e non veritiere, modificatele»

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 23 Apr 2010 in Approfondimenti

Il ministero degli Esteri non ha apprezzato il fatto di essere stato citato dalla testata giornalistica Globalpress - Kronoplanet editore in un annuncio che pubblicizzava un corso di giornalismo a pagamento.
Il caso, sollevato dalla Repubblica degli Stagisti dopo le richieste di help di tre lettori, riguarda un'offerta destinata ad aspiranti giornalisti, veicolata sul web da principio come uno stage a pagamento, poi come un corso (inizialmente intitolato a Indro Montanelli, ora non più dopo la diffida della Fondazione Montanelli Bassi che non aveva dato il suo consenso all'utilizzo del nome) e ora addirittura come un master. In sostanza, la Globalpress vende un corso di giornalismo "a distanza", chiedendo a ogni partecipante di versare una quota di partecipazione di 300 euro, promettendo poi che i migliori potranno essere presi a collaborare.
Ma cosa c'entra la Farnesina? C'entra perché, tra i numerosi annunci disseminati in Rete nel corso del 2010 da Globalpress per promuovere questa iniziativa, ve ne sono almeno due - entrambi pubblicati domenica 4 aprile, uno sul Primaonline e l'altro su Immediapress - in cui viene fatto il nome del ministero. Il testo è pressoché identico: «Giovani giornalisti italiani in Nordamerica: l'occasione della vita. Vuoi lavorare per tre mesi in Nordamerica e imparare la vita vera di redazione all'interno di un giornale italiano gestito dal ministero degli Affari Esteri? La Globalpress Italia agenzia stampa per gli italiani nel mondo porta i giovani giornalisti italiani dall'altra parte del mondo…». L'inserzione prosegue facendo riferimento al master in giornalismo, e nel caso della pagina su Primaonline, Globalpress si presenta come «agenzia stampa per gli italiani nel mondo, service editoriale, organo ufficiale inserito tra i media riconosciuti dal ministero degli Affari Esteri». Non è difficile fare confusione, e pensare che il ministero citato collabori con questa testata, o a questa iniziativa, o dia in qualche modo una "certificazione di qualità" all'operato di Globalpress e alla sua "offerta formativa".
La Repubblica degli Stagisti ha girato la domanda direttamente alla Farnesina che, dopo aver avviato una procedura di verifica interna, ha fatto sapere:
«Globalpress Italia figura nella banca dati “L'Italia dell'Informazione nel Mondo”, accessibile sul sito www.esteri.it, alla pagina Italiani nel Mondo / Informazione» aggiungendo subito dopo: «Tuttavia, come precisato nella stessa pagina web, questo database è semplicemente un repertorio dei media italiani editi o diffusi all'estero, tra cui rientrano anche le varie agenzie di stampa specializzate. Di conseguenza, la formula “organo ufficiale inserito tra i media riconosciuti dal ministero degli Affari Esteri” è senz’altro equivoca perché lascia erroneamente intendere che GlobalPress sia un organo ufficiale del Ministero degli Esteri».
«Non risponde inoltre al vero» prosegue la nota «quanto riportato riguardo al periodo di lavoro offerto agli stagisti “presso un giornale italiano gestito dal Ministero degli Affari Esteri”, considerato che non esistono giornali “gestiti” da questo Ministero». Evidentemente la replica del direttore di Globalpress e amministratore di Kronoplanet Vito Bruschini (che qualche giorno fa alla Repubblica degli Stagisti aveva scritto che «“Gestito” vuol semplicemente dire – come ognuno capirebbe - che “il giornale in questione” è sovvenzionato dal Mae (come è) e non che i tre mesi in Canada siano sovvenzionati dal Ministero» e che «nessuno ha millantato un coinvolgimento del ministero nell’iniziativa, come invece assai subdolamente l’articolista vorrebbe far intendere») non ha convinto nemmeno il ministero. Che, in concreto, nei giorni scorsi ha preso contatto con Globalpress avviando i primi passi formali «per evitare la permanenza online di annunci che a nostro giudizio appaiono non veritieri». La risposta di Globalpress, arrivata a stretto giro di posta, è simile a quella che la stessa aveva fornito alla Fondazione Montanelli Bassi: «Abbiamo ricevuto assicurazioni formali sul fatto che l'agenzia provvederà a modificare i propri annunci online, non utilizzando ulteriormente la parola “gestita”, e nemmeno la parola “organo ufficiale”» fanno sapere dalla Farnesina: «Noi continueremo a monitorare. E ringraziamo la Repubblica degli Stagisti per la segnalazione».


La Repubblica degli Stagisti gira i ringraziamenti ai suoi lettori che hanno segnalato questo caso alla rubrica help [chiocciola] repubblicadeglistagisti.it, contribuendo ad evitare che, in un'offerta già di per sé fumosa di stage-corso-master a pagamento per aspiranti giornalisti, venissero spesi in maniera impropria e non autorizzata il nome di Indro Montanelli e quello del ministero degli Esteri.

Eleonora Voltolina

Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
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- La Fondazione Montanelli diffida Globalpress: «Non siete autorizzati a usare il nome di Indro Montanelli per il vostro corso di giornalismo»
- La replica di Vito Bruschini, direttore di Globalpress e amministratore di Kronoplanet, alla Repubblica degli Stagisti

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