AAA Diritto al futuro cercasi, domenica 15 novembre dibattito sui giovani alla Rassegna della Microeditoria a Chiari

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 13 Nov 2009 in Editoriali

Dura la vita dei giovani in Italia. Da una parte la gerontocrazia, che mantiene gli ultrasessantenni saldamente al potere su tutte le poltrone che contano. Dall’altra la cronica mancanza di meritocrazia, per cui (quasi) tutto si muove grazie a conoscenze e raccomandazioni invece che in base alle capacità e al talento. Dall’altra ancora, un mercato del lavoro «duale», che spacca in due la società tra chi è protetto da un contratto a tempo indeterminato e chi invece si deve barcamenare tra un contratto atipico e l’altro, con retribuzioni spesso insufficienti e prospettive per il futuro limitate a dopodomani.
In questo sottoinsieme sta la maggioranza dei giovani italiani: una situazione che non solo crea frustrazione e depressione a livello individuale, ma che ha anche effetti deleteri sull’intera società. Innanzitutto perchè i giovani non credono più nel futuro, non hanno le forze per andare a vivere da soli, costruirsi una vita autonoma e un nucleo familiare, fare figli e diventare finalmente adulti – e quindi stentano anche a entrare a pieno titolo nel circuito dell’economia italiana, perchè se non guadagnano non spendono e se non spendono non investono e se non guadagnano sono i genitori a dover pagare i loro conti fungendo in pratica da ammortizzatori sociali.
Secondo poi, perchè quelli più scaltri, più coraggiosi, o anche solo meno pazienti scappano all’estero, per trovare le opportunità di carriera e di guadagno che qui in Italia sono un miraggio. Basti pensare che, per esempio, un laureato che fa un dottorato negli Stati Uniti prende 3mila euro al mese, mentre qui da noi 8-900 quando va bene.
Il circolo vizioso va spezzato: e se è vero che servirebbero molte riforme, ancor più indispensabile è attivare il meccanismo del cambiamento attraverso le idee, il dibattito, le iniziative. Impegnandosi in prima persona.
Domenica 15 novembre alla Rassegna della Microeditoria a Chiari, in provincia di Brescia, parteciperò al dibattito AAA Diritto al futuro cercasi insieme ad Alessandro Rosina [nella foto a destra], 41 anni, professore di Demografia alla Cattolica di Milano e autore con la giornalista Elisabetta Ambrosi
del bellissimo saggio Non è un paese per giovani (Marsilio), e Sergio Nava, 34 anni, giornalista che collabora con Radio 24 dopo varie esperienze all'estero – che forse gli sono servite da ispirazione per il suo libro La fuga dei talenti (Edizioni San Paolo). Insieme cercheremo di fare il punto della situazione sulla «strada accidentata dei giovani italiani tra frustrazione, fuga e riscossa», come recita appunto il sottotitolo dell'incontro, fotografando la situazione di oggi e ragionando su come se ne possa uscire: per far tornare l’Italia un paese per giovani.
A moderare il dibattito sarà Massimiliano Magli [nella foto a sinistra], giornalista trentaquattrenne che collabora con il quotidiano Bresciaoggi e dirige il network Nordpress.

L’appuntamento è a
Villa Mazzotti, in Sala Morcelli, alle 17:05. E quei cinque minuti «mancanti» non sono casuali: saranno dedicati al ricordo della grande poetessa milanese Alda Merini, scomparsa qualche giorno fa, che era stata ospite della prima edizione della Rassegna della Microeditoria nel 2003.

Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
- «Non è un paese per giovani», fotografia di una generazione (e appello all'audacia)
- Crisi e mercato del lavoro, Tito Boeri: è il momento che i giovani si facciano sentire e lancino delle proposte

 

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